Non ci sono stati grandi cambiamenti nel ranking che vede immutate le prime quattro posizioni al termine di una settimana che ha visto le 10 partite del tradizionale scontro tra le squadre della Big 12 e della Sec. Molto combattuta anche la ACC con la vittoria di Virginia contro Duke e la sconfitta in casa di North Carolina contro NC State. Vediamo tutti gli spunti più interessanti
La prima volta della Sec
Si è giocata la quinta edizione del Sec/Big12 challenge e per la prima volta le squadre della Southeastern hanno vinto il confronto chiudendo con 6 vittorie e 4 sconfitte grazie a un paio di successi inaspettati.
Con la vittoria contro West Virginia, Kentucky è tornata in fretta nel ranking dopo una settimana di assenza, grazie alla rimonta di 17 punti sul campo della ex #7 della nazione, in grossa crisi. I Mountaineers hanno perso 4 delle ultime 5 partite e sono ora scesi alla #15.
Una delle vittorie a sorpresa del Challenge è stata quella di Alabama contro Oklahoma, davanti a uno stuolo di scout Nba arrivati per vedere lo scontro tra quelle che saranno presumibilmente le due migliori PG del prossimo draft. Collin Sexton ha tirato male ma ha vinto partita e confronto diretto con Trae Young, alternandosi assieme ad altri 6 compagni sul miglior realizzatore e assist man della Ncaa limitato a “soli” 17+7 assist, con 5 perse. In attacco Sexton ha sfruttato la differenza di taglia ogni volta che poteva, portandolo al ferro, chiudendo con 18 punti
Andamento bipolare, 2-2, per TCU dopo l’infortunio di Fisher. Dopo l’upset contro West Virginia, gli Horned Frogs hanno perso contro Vanderbilt, fanalino di coda della Sec, prendendo 81 punti da una squadra che di solito fatica a superare i 70. Inutile il dominio a rimbalzo (+15) contro i Commodores alla loro migliore prestazione stagionale.
Per rialzarsi dopo la bruciante sconfitta contro Oklahoma, Kansas ha infilato dieci triple e chiuso la partita contro Texas A&M con un vantaggio di 18 punti nel primo tempo. Non ha influito la brutta prestazione di Devonte’ Graham (2/11), è bastato Svi Mykhailiuk che ha chiuso con 24 punti.
Vi siete persi Florida-Baylor e Tennessee-Iowa State? Poco male, perchè sono state le due partite più brutte del challenge. Tutto troppo facile per i Gators che hanno dominato i Bears, alla quinta sconfitta nelle ultime sei partite. Orrenda la prestazione dei Cyclones, decisamente nella versione peggiore degli ultimi anni, che hanno tirato con il 33% mettendo insieme 45 punti, il loro minimo stagionale.
Booth out, guai in vista per Villanova?
Dopo il +20 rifilato a Providence, Villanova ha subìto una bella doccia fredda con l’infortunio alla mano destra di Phil Booth. Jay Wright spera di recuperarlo per il torneo della Big East, ma per ora non si sa quanto ciò sia possibile.
Nella partita con Marquette (vinta a fatica per 85-82), la sua assenza si è fatta sentire, specialmente in difesa. Nonostante qualche difficoltà iniziale nello star dietro a un indemoniato Andrew Rowsey (29 punti), Collin Gillespie ha tenuto il campo dignitosamente ma, in questa rotazione a 7, i Wildcats hanno bisogno che il freshman cresca più in fretta del previsto. Nel frattempo, Jalen Brunson e Donte DiVincenzo non battono ciglio nel prendersi più tiri del solito (31 punti per il primo, 23 per il secondo).
La sorpresa NC State
NC State ha vinto il derby con UNC 95-91 espugnando dopo un overtime il Dean Smith Center grazie anche alla prestazione balistica di Allerik Freeman che ha chiuso con 7/7 da 3 per 29 punti con 8/11 dal campo e 5 rimbalzi. Queste tutte le triple messe a segno
Tra le fila dei Wolfpack bene anche il play Markell Johnson che ha messo insieme una doppia-doppia da 20 punti e 11 assist con alcuni canestri decisivi, e Omer Yurtseven sempre più in crescita (ve ne abbiamo parlato qui) che ha fatto registrare 16 punti e 13 rimbalzi, di cui 7 offensivi. E il turco è ricomparso nei mock draft.
A North Carolina non è bastato il career-high con 22 punti e 15 rimbalzi e tante belle giocate di Theo Pinson, sempre più giocatore chiave per i Tar Heels che stanno virando verso lo small ball. Vediamo come sta andando questa rivoluzione.
Lo hanno aspettato a Miami, e finalmente Lonnie Walker sta facendo vedere di che pasta è fatto. Nelle ultime cinque gare è cambiato il suo impatto: preciso al tiro, ottime letture di gioco e giocate difensive decisive. Sta viaggiando a 10.2 punti in stagione, ma negli ultimi quindici giorni ha una media di 19. Le sue quotazioni al draft ovviamente salgono.
Dopo la sconfitta con Virginia, Duke si è rialzata subito battendo Notre Dame alla sua sesta L consecutiva. I Blue Devils hanno avuto un grande apporto dalla coppia bianca Grayson Allen (18) e Jack White (5+7). Per il sophomore australiano, fin qui 6 punti totali, career-high nei rimbalzi.
La prima di Illinois, il record di Purdue e i tormenti di Michigan State
Dopo 7 sconfitte consecutive, Illinois ha vinto la prima gara della Big Ten (contro l’altalenante Indiana) di 2 punti. Un balsamo per coach Brad Underwood ch,e nel suo primo anno alla guida dei Fighting Illini, ha perso 9 partite su 11 con uno scarto tra 1 e 7 punti. Tre in OT. Resta il problema di fondo: una squadra che fatica sotto canestro. Work in progress.
Purdue ha vinto il derby con Indiana e ora è a 17 W consecutive. Record. Nemmeno ai tempi di Glenn Robinson o Joe Barry Carroll avevano fatto meglio. La squadra gioca un gran bel basket: il centro Isaac Haas è alla miglior stagione in carriera e Vince Edwards è in forma Nba. In più, sono la più efficace squadra da 3 della nazione con il 43.6% complessivo. Ps. La partita contro Michigan (la trovate qui) è stata una delle più belle della stagione.
Nella American Athletic, Cincinnati (ancora imbattuta) e Wichita State proseguono con una marcia superiore a tutte le altre. Connecticut è finita sotto indagine della Ncaa per possibili reclutamenti irregolari (e la panchina di Kevin Ollie diventa sempre più a rischio), mentre a Memphis è sempre più sola la PG Jeremiah Martin, il junior che molto al di sotto dei radar sta disputando la miglior stagione in carriera.
Il “caso” della settimana (destinato a proseguire) è quello che riguarda l’onda lunga post scandalo Larry Nassar (coordinatore dello staff medico della squadra di ginnastica artistica di Michigan State, condannato a 175 anni per aver abusato di 156 studentesse). L’inchiesta ha fatto emergere fatti del 2010 riguardanti Travis Walton, ex giocatore degli Spartans che quando era undergraduate assistant coach prese a pugni una ragazza, ma non venne espulso. Mesi dopo, insieme a due giocatori della squadra di basket, avrebbe violentato una ragazza del campus. Il livello di tensione nella conferenza stampa di coach Tom Izzo dopo la vittoria contro Maryland era alle stelle. Negli Usa sono storie che possono portare all’addio alla panchina. Stay tuned.
Corsa a due nella Pac 12
No Alkins? No problem per Arizona. Senza il sophomore, oltre alla clutchness di Allonzo Trier, ci ha pensato Dusan Ristic a mantenere i Wildcats in testa alla Pac12. Il centro serbo ha vissuto la career week ed è stato il protagonista delle due vittorie contro Colorado e Utah. Scopriamo perché.
A inseguire ‘Zona c’è USC che contro California centra la sesta vittoria di fila, chiudendo gennaio con un record di 7-1. Oltre alla leadership di McLaughlin e il talento Nba di Metu il segreto della svolta nella stagione dei Trojans è il rendimento del duo di guardie Stewart-Mathews. Contro i Bears 16 punti a testa con un 8/13 combinato da tre. USC è pronta a riprendersi il ranking.
Quando il duo Holder-Evans II comincia a sparare triple a raffica, non ce n’è per nessuno. Per informazioni chiedere a Colorado che, dopo aver tenuto Arizona State a 0/10 da tre nel primo tempo, ha assistito a uno show balistico nella ripresa: 10/21 dalla lunga distanza, 8 delle 10 triple ad opera delle due guardie. Quando ASU gioca così, torna a essere la squadra che ha sorpreso il college basket nella prima parte di stagione.
I Sun Devils continuano, però, il loro cammino altalenante in Pac12. Prima della vittoria contro Colorado era arrivata, in settimana, la sconfitta casalinga contro Utah. Un vero e proprio suicidio collettivo con i Sun Devils che sul +3 a 9 secondi dalla fine hanno deciso di non fare fallo, regalando a Sedrick Barefield la tripla che ha mandato la gara all’overtime, dominato poi dagli Utes.
Un giro tra le altre conference
Continua la maledizione del ranking per Nevada: a inizio dicembre la sconfitta contro Texas Tech subito dopo l’ingresso alla posizione 22, in settimana prima l’entrata alla 23, poi la sconfitta contro Wyoming. Risultato? Fuori dalla top25 e fine dell’imbattibilità nella MWC. Quella contro i Cowboys è stata LA partita dell’anno nella Mountain West: doppio OT, 104-103 il risultato finale e la bellissima sfida tra il duo James-Dalton (autore della tripla decisiva) e i big three Caroline+gemelli Martin.
A proposito di Wyoming, occhio a Justin James, guardia junior dei Cowboy che, dopo averne rifilati 33 (+10 rimbalzi) ai Wolf Pack, ha bissato il bottino contro San Jose State: altri 33 punti, 9 dei quali arrivati nel supplementare. Guardia con fisico (201cm x 81kg) e un arsenale completo in attacco, se migliora le scelte di tiro e le percentuali da tre (26.4%), può diventare materiale interessante per l’Nba. In caso contrario l’Europa lo aspetta a braccia aperte.
Sotto di 15 nel secondo tempo con il tuo miglior giocatore bloccato a soli 6 punti. É il miglior incipit per una rimonta pazzesca, che se poi viene coronata da un buzzer beater è ancora meglio. Questo è il riassunto del big match dell’Atlantic 10 tra Rhode Island (9-0 in conference) e Duquesne (5-4), 61-58 il finale con 56 su 61 punti segnati dal reparto esterni più lungo della nazione, quello dei Rams.