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Vince Edwards, il “dottore” di Purdue

Autore: Manuel Follis
Data: 30 Gen, 2018

Il primo Vince Edwards in cui ci imbatte su Google era un attore di Hollywood diventato famoso negli anni ’60 protagonista di un medical drama nei panni del dottor Ben Casey. Chi presto potrebbe far scrivere pagine e pagine su Internet è un altro Vince Edwards, il lungo di Purdue, che nel suo anno da senior, grazie anche alla splendida stagione dei Boilermakers, sta scalando posizioni in vista del draft.

Con Purdue gioca ala grande, anche se i suoi 201 centimetri suggeriscono che in ottica Nba dovrà poter essere schierabile anche come ala piccola. E proprio la stagione in questione sta mostrando una versatilità che potrebbe renderlo intrigante agli occhi di qualche squadra, soprattutto di quelle che si stanno orientando sempre di più verso ruoli ibridi e giocatori capaci di ricoprire (e difendere) più posizioni in campo.

Al momento i suoi principali difetti sono l’età (è nato nel maggio del 96, quindi sta per compiere 22 anni) e appunto il suo essere un tweener, caratteristica che può piacere un sacco o anche far uscire completamente dai radar. Una volta superati questi limiti, Edwards ha quasi tutte le skills che piacciono agli allenatori.

Reduce dal career high di 30 punti nella vittoria contro la storica rivale Indiana, il principale dato che colpisce è che Vince sta tirando con il 44.8% da 3 in stagione, che diventa 46.5% nell Big Ten. Sa tirare sugli scarichi, ma ha spesso la palla in mano in punta, zona dalla quale fa molto male. Il tiro nel video (dopo aver testato l’avversario su una finta di penetrazione, quindi fuori ritmo) mostra che tipo di confidenza abbia Edwards col tiro (distanza compresa). Chi ha giocato sa quanto questo canestro sia complesso.

 

Essendo pericoloso dall’arco, dalla punta Edwards può servire il centro Haas (anche lui miglior stagione in carriera), tirare (come nel video precedente) oppure penetrare. Cosa che in questo caso fa partendo a sinistra.

 

Altra abilità, che lo rende un rebus per le squadre avversarie, è la sua capacità di giocare il post basso. Sia partendo in palleggio…

 

… sia con movimenti più da lungo, sfruttando il piede perno.

 

Il senior di Purdue non è dotato di un ballhandling da guardia, ma sa comunque cavarsela in situazioni di gioco veloce in campo aperto.

 

Ed è molto bravo a sfruttare gli spazi, spesso tagliando a canestro dietro il difensore, sfruttandone le distrazioni.

 

Il risultato è un giocatore completo (15.7 punti, 7.7 rimbalzi, 2.8 assist), che a seconda di quanta strada faranno i Boilermakers in stagione potrebbe finire tra la fine del primo giro e il secondo. Ma che al momento, soprattutto in coppia con la PG Carsen Edwards sta facendo la felicità dei tifosi di Purdue.

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