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UNC e la rivoluzione dello small-ball

Autore: Giovanni Bocciero
Data: 30 Gen, 2018

Una vera e propria rivoluzione è in atto in casa UNC. Coach Roy Williams è passato allo small-ball facendo di necessità virtù. Questa decisione, che già si poteva prevedere ad inizio stagione, è diventata realtà dallo scorso 9 gennaio. Il cambiamento è dovuto principalmente a due ragioni: una difensiva e una offensiva.

La prima riguarda la giovane frontline dei Tar Heels che, rispetto agli anni scorsi, è meno intimidatoria sotto le plance. Il motivo offensivo ruota intorno a Luke Maye, il pivot della squadra nonostante i suoi 205 cm. È diventato il go-to-guy a suon di ottime prestazioni, e non è un caso che in due delle tre gare in cui non è andato in doppia cifra in punti, North Carolina ha perso segnando 45 e 49 punti. Contro Boston College, nella partita d’esordio del quintetto piccolo, ha stabilito i career-high in punti (32) e rimbalzi (18).

 

Ad inizio stagione era impensabile l’apporto che sta dando Maye. Ma se lui sta stupendo, c’è Joel Berry che sta tradendo. Dopo essere stato decisivo per il titolo dello scorso anno, il playmaker sta disputando una stagione così così. Ha aumentato la sua produzione offensiva, ma sbaglia molti più tiri e serve quasi un assist in meno avendo un impatto al di sotto delle aspettative. Inoltre Kenny Williams non è più il miglior tiratore da tre dell’ACC, ed è passato dai 12.4 punti di media d’inizio stagione ai 10.1 delle gare di conference.

Ciò ha costretto coach Williams a dover fare una riflessione. Non avendo in squadra giocatori capaci di costruirsi da soli il tiro, ha optato per togliere dallo starting-five un lungo ed inserire un altro esterno per aumentare la pericolosità dall’arco.

Il nuovo titolare è Cameron Johnson, transfer da Pittsburgh che ha saltato le prime undici partite stagionali per infortunio. Se già in estate si paventava la possibilità che North Carolina applicasse lo small-ball è legata proprio a lui, una guardia-ala di 205 cm con tiro dalla lunga distanza. Questa soluzione permette di scalare Theo Pinson – il miglior difensore della squadra – nel ruolo di 4 e limitare i lunghi avversari grazie al fisico nonostante gli scarsi 202 cm.

Secondo alcuni, solo la moglie, i figli e i nipoti sono più importanti dei rimbalzi per coach Williams, che ha strizzato l’occhio allo small-ball per trovare il giusto equilibrio difensivo. Ma al minimo cedimento della squadra a rimbalzo, è pronto a tornare sui suoi passi. Certamente Johnson riesce ad essere utile anche in questo aspetto del gioco, e al debutto in quintetto contro Boston College ha realizzato una doppia-doppia da 14+11, con questa giocata

 

La chiave dello small-ball di UNC è Pinson. Sino all’anno scorso, la coppia Meeks-Hicks (rispettivamente 208 e 206 cm) era intimidatrice, avendo fisico e stazza per respingere gli avversari nei pressi del canestro. Per l’attuale frontline non è così, per questo si è passati alla lineup Berry-Williams-Johnson-Pinson-Maye. Lo stesso Pinson ha detto che: “lo small-ball ci permette di essere più fluidi in attacco con un’ottima spaziatura che ci apre corridoi per andare a canestro”. Appunto

 

L’ala senior nell’ultima partita contro NC State, persa in casa dopo un overtime, ha fatto registrare i career-high in punti (22) e rimbalzi (15). In quattro anni ha raggiunto la doppia cifra nei rimbalzi solo tre volte, due quest’anno. Pinson ha anche raccontato che: “il coach è terrorizzato dallo small-ball perché crede possa penalizzarci a rimbalzo. Però mi ha detto che è contento del buon lavoro difensivo che sto facendo, e che se non continuo così è pronto a tornare a giocare con due lunghi”. La sua importanza l’ha sottolineata lo stesso tecnico Hall of Famer: “Pinson ha un elevato IQ, ed abbiamo bisogno che tocchi più palloni possibili”. Ecco una dimostrazione

 

Per la verità, coach Williams l’idea del doppio lungo comunque non l’ha abbandonata dato che per almeno 15-18 minuti a partita gioca con Maye insieme a Garrison Brooks o Sterling Manley. L’allenatore riguardo ai due lunghi freshman ha detto che “quando entrano in campo, fanno cose buone. Lavorano duro e non piagnucolano. Gli continuerò a dare minuti per sviluppare il loro gioco e perché sono importanti per noi”. Da quando Roy Williams è passato al quintetto piccolo North Carolina ha centrato 4 vittorie in 6 partite, e ha vinto 4 sfide a rimbalzo su altrettante gare. Work in progress ma potrebbe funzionare.

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