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Da Mark Mitchell a Rylan Griffen: le sorprese tra i freshmen

Mark Mitchell - Duke
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 15 Nov, 2022

Non tutti i freshmen vengono per essere one&done, molti arrivano in sordina e devono aspettare. Altri invece stupiscono e si affermano sin dalle prime battute, magari sfruttando assenze e un anno di transizione. Da Mark Mitchell a Ugonna Onyenso, ecco cinque freshmen che si sono presi le luci della ribalta durante questa prima settimana di gioco. 

Ugonna Onyenso, Kentucky

Sfruttando le assenze del NPOY Oscar Tshiebwe e del suo cambio Damion Collins, Ugonna Onyenso si è imposto nelle rotazioni dei lunghi di Kentucky. Venti minuti di pura solidità per un classe 2004 di 210 cm pressoché sconosciuto prima di tre settimane fa. Non era mai stato negli USA prima di gennaio e a Lexington si è trasferito solamente a fine agosto. Preso per fare da sparring partner in allenamento a Tshiebwe, rapidamente si è imposto come stoppatore sopra la media, piazzandone ben 7 nelle prime due apparizioni, oltre che dare fastidio all’ex West Virginia in allenamento. Grezzo, atletico, fortissimo a rimbalzo, capace di correre bene il campo. Segnatevi questo nome.

Rylan Griffen, Alabama

Alabama offre l’imbarazzo della scelta. Dietro i più chiacchierati Brandon Miller e Jaden Bradley, altri due freshmen hanno impressionato in questa prima settimana dell’anno. Di Noah Clowney ve ne avevamo già parlato in estate e Nate Oats l’ha lanciato subito dal primo minuto. Ma il terzo realizzatore dei Crimson Tide è stato il texano Rylan Griffen. Per misura e gioco ricorda l’ex Bama Keon Ellis: una guardia lunga lunga, tiratrice (anche se deve ancora entrare in ritmo, 3/13 nelle prime due gare), atletica che riempie il gioco di piccole cose. 15 punti di media per un giocatore che ha lavorato molto in estate sul proprio corpo per renderlo pronto all’esordio in Ncaa.

Mark Mitchell, Duke

Niente Whitehead, poco Lively. Mark Mitchell ha sfruttato benissimo il momento per imporsi. Un perfetto collante nel posto di ala che non chiede la palla in mano per segnare, taglia, va forte a rimbalzo e difende su più ruoli. Il primo canestro dell’era Scheyer è stato il suo. Non è un tiratore, ma ha mostrato la faccia tosta di rispondere alla sfida con un bel 3/6 in queste prime due partite. Se Whitehead e Lively rispetteranno le attese e Roach si confermerà, avere un Mitchell che fa le piccole cose giuste e segna i tiri importanti potrebbe essere la chiave della stagione di Duke.

Brice Sensabaugh, Ohio State

A Chris Holtmann piacciono questo tipo di guardie. Perso Malaki Branham in direzione San Antonio, Ohio State ha subito trovato il suo sostituto. Brice Sensabaugh è lungo come Branham ma possiede un corpo ben più strutturato e potente. Oltre cento chili di potenza unito ad un tocco piuttosto promettente, specialmente dal mid-range. Attaccare velocemente e spesso fregare il marcatore con finte e uso del perno. Al momento ha i paraocchi, visto l’unico assist messo a segno in due partite, e anche il tiro da tre è tutto da registrare, ma i Buckeyes sembrano aver trovato l’uomo dal quale ripartire.

Donovan Clingan, UConn

Donovan Clingan è sembrato pronto. Gli appuntamenti di UConn non erano dei più complicati, ma il centro di 218 cm è apparso fin da subito capace di reggere campo e ritmi. Grosso, non solo lungo, ha mostrato innanzitutto un ottimo timing nel difendere il canestro (7 stoppate in due partite). Gli Huskies vengono da una stagione in cui cambiavano su tutti in difesa e la presenza di uno grosso come lui ha già portato coach Hurley a difendere in maniera più conservativa, sfruttando il potenziale del freshmen. Sarà il cambio del centro titolare Adama Sanogo, più lui giocherà e più Sanogo potrà riprendere fiato e trascinare i suoi. Clingan potrebbe essere un uomo chiave sin da questo primo anno.

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