Credevate che il mondo del basketball Ncaa smettesse di generare notizie e curiosità durante i mesi più caldi dell’anno? E invece no, e anzi ecco a voi un recap delle principali news più “torride” provenienti dal mondo collegiale.
Il nemico in casa
Che Drake fosse un appassionato di basket lo si sapeva già, che fosse un gran tifoso dei Toronto Raptors e di Kentucky pure, tanto da fare anche riscaldamento con i Wildcats durante la solita routine pregame, anche se con scarsi risultati come attesta questo video:
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Ciò che non si sapeva del famoso rapper canadese è che fosse così sfacciato da indossare, durante una recente visita al facilities center di basket dell’University of Texas, una maglietta di Kentucky inneggiante alla big blue nation dei tifosi Wildcats, generando la reazione sorpresa, e anche sdegnata, di alcuni atleti presenti al centro come testimoniato dalla battuta di una delle ragazze della squadra femminile dei Longhorns che si sente esclamare nel video che ritrae la visita di Drake, e ovviamente subito diventato virale negli States, “Oh, you’re wearing Kentucky gear? What?”.
Totally normal occurrence with @Drake on the 40 Acres.
Props to @TexasWBB for keeping it 💯. pic.twitter.com/U3XxJqgEsY
— Longhorn Network (@LonghornNetwork) July 20, 2016
Stokes tira giù tutto
Cashman Center di Las Vegas, durante l’Adidas Uprising Event, Isaiah Stokes, giocatore tra i prospetti più interessanti della recruiting class del 2017, riceva palla in campo aperto e si invola verso il canestro con il seguente risultato:
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Risultato finale: ferro e tabelloni rotti, partita sospesa per un tempo consistente, quello necessario al montaggio di un nuovo canestro, e una leggera ferita alla mano per Isaiah come dimostrato dalle immagini.
https://www.instagram.com/p/BII-xKvgOM0/?taken-by=cstonebraker
Ma ciò che ha sorpreso i presenti non è stata la giocata alquanto esplosiva, quanto le dichiarazioni di Stokes che ha tranquillamente ammesso di essere andato a schiacciare con tutte le buone intenzioni per tirare giù il canestro. Secondo 24sports l’anno prossimo il buon Isaiah seguirà le orme del fratello maggiore Jarnell e giocherà per Tennessee University e noi siamo sicuri che i custodi della Thompson–Boling Arena stiano già provvedendo a rinforzare i canestri.
Mamma da grande voglio fare il pompiere
Un altro giocatore che ha sorpreso per le proprie dichiarazioni è stato Derrick Gordon che, dopo essere stato il primo giocatore nella storia della Ncaa a dichiarare la propria omosessualità e ad accedere alla Big Dance con ben tre squadre diverse, Western Kentucky, Massachusetts e Seton Hall, ha dichiarato, a conclusione del suo anno da senior in maglia Pirates ( chiuso a 8 punti e 3 rimbalzi di media), di abbandonare ogni possibile sogno di carriera da pro per cercare di diventare vigile del fuoco a San Francisco. Che dire: good luck Derrick.
Coach sergente di ferro
Un giocatore come Gordon avrebbe probabilmente incontrato qualche problema se si fosse ritrovato alla corte di coach Mike Lonergan. È, infatti, notizia di questi giorni che l’aprile scorso un giocatore di George Washington ha denunciato il proprio allenatore al coordinatore delle attività sportive dei Colonials per abuso verbale ed emotivo dopo essersi sentito recapitare frasi come “meriteresti di giocare in un campionato per trasgender”. L’accusa rivolta al coach ha dato il via a varie indiscrezioni che parlano di uno spogliatoio nel quale si vive e respira un clima insopportabile e che spiegherebbe di conseguenza come nei cinque anni in panchina di Lonergan siano stati ben 13 i giocatori a chiedere un trasferimento, nonostante un record complessivo di 97-70 e la partecipazione al Torneo Ncaa nel 2014.
Capitolo HB2
Come vi abbiamo già raccontato ‘The bathroom bill’ o meglio conosciuta come HB2 è la nuova legge in vigore nello stato della North Carolina che limita i diritti dei trasgender obbligandoli, ad esempio, ad utilizzare i bagni pubblici del sesso indicato sulla loro carta d’identità. La Ncaa non si è fatta trovare impreparata sulla questione e ha subito formulato un questionario da sottoporre a potenziali città che ospiteranno futuri eventi sportivi con l’intenzione di creare le condizioni per eliminare ogni possibile discriminazione sia sessuale che razziale sia tra gli atleti che tra i tifosi.
Le spese pazze di Pitino jr
Chiudiamo il nostro recap di notizie estive con lo “scandalo” che ha interessato Richard, il figlio di Rick Pitino. L’allenatore dei Golden Gophers ha speso ben 175.000 dollari oltre il budget consentito dal suo contratto con Minnesota University per viaggi in jet privato negli ultimi due anni. Le esorbitanti cifre spese per quanto riguarda gli spostamenti del giovane coach sono solo la punta dell’iceberg di una serie di eccessi che coinvolgono la squadra di basket maschile che è andata oltre il budget anche per quel che riguarda il pernottamento in hotel, i pasti oltre a feste ed eventi organizzati a sostegno dei Golden Gophers. Dopo un’annata decisamente deludente dalle parti di Minneapolis ci si aspetta che Pitino jr passi alle cronache più per i risultati ottenuti sul parquet che non per la sua abilità nello spendere i dollari.