Ha vinto tutti i premi disponibili per un’atleta della sua età. È stata la prima giocatrice di high school a finire in copertina su Slam. Ha giocato una finale con febbre e sintomi influenzali, vincendola. Il suo debutto con la maglia di UConn era uno degli eventi più attesi degli ultimi tempi. Anche se questa stagione Ncaa è piena di matricole d’alto livello, una cosa è certa: dopo Sabrina Ionescu, il basket femminile ha trovato una nuova stella in Paige Bueckers.
Talento innato
Quando è entrata per la prima volta nella palestra della Hopkins High School, coach Brian Cosgriff non ha avuto dubbi: quella ragazza aveva la pallacanestro nel sangue. L’allenatore ricorda ancora come Paige avesse attraversato l’intera palestra (composta da cinque campi) palleggiando tra le gambe con una mano e tenendo nell’altra una barretta energetica. Per tutto il tragitto non aveva mai guardato la palla né tantomeno aveva sbagliato un colpo.
All’epoca la futura point guard di UConn aveva appena 13 anni e frequentava ancora le scuole medie. Era molto più giovane rispetto alle sue compagne, ma l’avevano già convocata nella prima squadra. Al debutto ufficiale, non delude le aspettative dell’allenatore: a referto mette 25 punti, 5 palle rubate e 4 assist. Nel suo anno da freshman è già la migliore della sua squadra e la miglior realizzatrice con 20 punti di media. “Il nostro motto era: se non funziona il piano A, andiamo con il Piano P”, scherza Cosgriff ricordando la sua pupilla.
Con gli anni, però, ad emergere è un’altra capacità: il passaggio. Tanto che nella sua quarta stagione in maglia Royal, Paige raddoppia il numero di assist (9.2 a partita). “Vedo le azioni un attimo prima degli altri. So già dove si posizionerà una mia compagna e come reagirà la sua avversaria. È una sorta di dono: puoi lavorare sul passaggio, ma la visione del gioco è qualcosa d’innato”.
Bucket list
Geno Auriemma la vuole a UConn anche perché c’è una caratteristica di Bueckers che lo colpisce in particolare: “Cerchiamo giocatrici così, che sanno fare punti ma che sanno anche essere altruiste”.
Offerta di borsa mandata e, ovviamente, accettata: Paige spunta così il primo punto della sua lista dei desideri.
E non è l’ultimo. Stagione dopo stagione la giocatrice realizza tutti gli obiettivi della sua bucket list: viene convocata in nazionale, vince il titolo nazionale EYBL e nel 2019 arriva il titolo statale al termine di una stagione perfetta, senza sconfitte. Paige gioca nonostante l’influenza e segna 19 punti trascinando le compagne al titolo. La similitudine col flu game di Micheal Jordan non passa inosservata.
Nel frattempo vince ogni riconoscimento disponibile per la sua categoria: Gatorate Player of the Year, Star Tribune Metro of the Year (la prima giocatrice a vincerlo da sophomore), il Naismith Prep Player of the Year e il Minnesota Miss Basketball, solo per citarne alcuni.
Ma la futura Huskies sembra non sentire affatto la pressione e continua invece ad aggiungere altri obiettivi alla sua lista: vincere il titolo con UConn, essere una All-American, venire scelta alla #1 del Draft, giocare in WNBA e vincere un oro olimpico. “Non voglio essere semplicemente una leggenda dell’high school”, ha detto nella sua celebre intervista a Slam, “Voglio esserlo del college e poi dei professionisti”.
Impatto nel sociale
E per non essere da meno del suo idolo LeBron James, fonda la noprofit “Buckets with Bueckers” clinic di basket aperta alle più giovani: “Per me è molto importante poter usare le mie capacità nel basket per avere un impatto sulla comunità e sul mondo, non solo per i più giovani, ma soprattutto per il movimento femminile”.
Non a caso Paige è già stata investita di una grande responsabilità. In una recente intervista, la leggendaria Sue Bird (anche lei ex Huskies, vincitrice di 4 titoli WNBA e 4 ori olimpici) le ha letteralmente passato le consegne in mano: “Se Sabrina Ionescu e Paige sono coloro che prenderanno le redini del basket femminile, siamo in ottime mani. Sabrina è stata colei che ha portato il primo grande cambiamento lo scorso anno grazie alle sue capacità nel rimbalzo. Adesso lo stiamo vedendo con Paige in termini di impatto sul gioco e di presenza in campo (letteralmente SWAG)”.
One of a kind. @paigebueckers1
2020 SLAM All-American: PAIGE BUECKERS‼️ pic.twitter.com/yoTgrWYM7N
— WSLAM (@wslam) June 23, 2020
Tik Tok Star
La prima a sorprendersi di tutta questa popolarità è la stessa Paige. “Perché proprio io? Non sono altro che una ragazza bianca del Minnesota”. Ma che lo voglia o no, il suo nome è tra i più caldi dell’intera Ncaa. A vederla sui social, sembra non dare troppa importanza a quello che le succede intorno e si mostra esattamente come una ragazza della sua età: ama fare i balletti su Tik Tok (ha più di 200mila followers) e posta foto con le amiche e con le compagne di squadra. Basta cercarla sui motori di ricerca e appariranno video incredibili di dribbling, ankle breakers e persino una sfida al tiro da tre contro Stephen Curry (persa dalla ragazza solo all’ultimo tiro).
Tira, Paige! Tira!
Al momento la point guard viaggia con una media di 17.1 punti, 5.9 rimbalzi, 5.7 assist, quest’ultimo dato normalissimo per una come lei, che inoltre ama i passaggi no-look ed è capace di assist calibratissimi che non hanno nulla da invidiare a quelli di Jalen Suggs. È anche molto abile nello sfruttare i pick and roll e soprattutto a servire le compagne in fase di penetrazione o contropiede.
Il suo naturale istinto la porta a scaricare piuttosto che prendere il tiro ed è proprio su questo aspetto che Geno Auriemma sta puntando molto. “Sa tirare ma non si sente a suo agio a prendere più di 30 tiri a partita. Ha dimostrato di saper tirare da tre e voglio quindi che sia più egoista e prenda quei tiri” ha spiegato Auriemma nel post partita contro De Paul. “È per questo che le ho gridato continuamente: tira”.
Sembra aver recepito il messaggio. Alla grandissima. Recentissimo, infatti, il tiro della staffa piazzato nel big match contro Tennessee. La gara proprio non le aveva sorriso al tiro (3/14 dal campo) ma non ha tremato nel momento più caldo.
PAIGE. BUECKERS. pic.twitter.com/W1F8dQrECM
— UConn Women’s Basketball (@UConnWBB) January 22, 2021
Insomma, la ragazza sa anche tirare e al momento è la leader della squadra in quanto a punti. Il suo tiro è maggiormente efficace vicino al canestro, ma dai tempi dell’high school ha migliorato anche nel mid-range. È molta creativa nelle sue incursioni in area e sa accelerare o rallentare al momento giusto.
Senza di lei in campo, l’attacco di UConn perde smalto: per i dati di Hoop-Explorer, l’Adjusted Efficiency offensivo della squadra scende da 129.2 a 103.7 quando si siede in panchina. Il problema, però, è che quello difensivo migliora (da 63.9 a 47.8 punti subiti ogni cento possessi).
È questo infatti l’aspetto in cui deve migliorare: “Sono brava in difesa… a volte”, ci scherza lei. Ma non lasciatevi ingannare: Paige non prende nessuna critica sotto gamba. È una ragazza che studia, che guarda molto basket e che ambisce alla perfezione: quando non è in palestra ad allenarsi, o guarda il basket in tv o in qualche palazzetto. Dalla sua parte ha delle braccia molto lunghe, grande velocità e soprattutto una visione di gioco che le permette di rubare anche molti palloni.
Paige Bueckers with the steal-and-score! pic.twitter.com/dp040HO7WD
— UConn Women’s Basketball (@UConnWBB) December 23, 2020
Anche se c’è chi dice che sia ancora troppo presto per dichiararla una stella, certo è che Paige Bueckers sembra avere tutte le carte in regola per diventarne una. E sotto la guida di Auriemma può ancora migliorare. Il prossimo anno, poi, a UConn arriverà anche la sua migliore amica, nonché #1 della recruiting class del 2021, Azzi Fudd. Le due si sono fatte una promessa: spronarsi a vicenda per diventare migliori. Mettetevi comodi: il Paige Bueckers Show è solo all’inizio.