Perfettamente in linea con la tendenza registrata negli ultimi tre anni, il numero di giocatori italiani in NCAA continua a crescere. Dopo gli approdi di Nicola Akele, Federico Mussini e Pierfrancesco Oliva nel 2015 e quelli di Mattia Da Campo, Giovanni De Nicolao, Scott Ulaneo e Roberto Vercellino nel 2016, sono già quattro gli azzurri che hanno trovato una sistemazione in Division I a partire dalla stagione 2017/18.
Gabriele Stefanini (play/guardia, 193 cm, classe ’99), come vi avevamo già raccontato, ha da molto tempo trovato casa a Columbia, coronando il suo sogno di diventare uno studente-atleta della Ivy League.
Un altro prodotto del vivaio di Reggio Emilia, il bolzanino Alessandro Lever (ala/centro, 205 cm, ’98), sarà nel roster di GCU (Grand Canyon), una delle realtà emergenti più intriganti del college basket e che aspira a rivestire un ruolo di primo piano nel panorama delle mid-major nel minor tempo possibile.
Francesco Badocchi (ala, 201 cm, ’98) è, fin qui, il giocatore che è riuscito a cogliere l’occasione più ghiotta in quanto a prestigio sportivo della sua prossima destinazione, optando per Virginia al termine d’un ballottaggio con Illinois che, fino a ventiquattro ore dalla sua decisione, sembrava essere in vantaggio sui primi.
Ultimo in ordine di tempo, l’ex BSL San Lazzaro Thomas Woldetensae (guardia, 197 cm, ’98) ha scelto UMKC, andando così a rinforzare la colonia italiana della Western Athletic Conference, la quale conta la presenza dei già citati Da Campo, Ulaneo (Seattle) e Lever.
Moretti conteso dalle high major
Sono appunto quattro i freshmen italiani pronti per la prossima stagione ma questo numero è destinato a salire in breve tempo, a partire dall’elemento più in vista del panorama giovanile nostrano: Davide Moretti.
Non è un segreto che il numero 7 di Treviso fosse attratto dal mondo del college basket da lunghissimo tempo, né che il suo talento – assolutamente fulgido e fra i più interessanti visti in Italia negli ultimi anni – fosse destinato ad attirare l’attenzione di college importanti. Infatti, così è stato.
Kostas Psimoulis (NetScouts) era stato il primo a riferire, lo scorso 13 maggio, che Moretti avrebbe visitato dei college una volta terminati i playoff di Serie A2. All’epoca, però, c’era ancora massima incertezza nell’identificare esattamente le pretendenti infine scelte da Moretti per il suo viaggio. Recentemente, la newsletter Spicchi d’Arancia aveva parlato di sei università interessate.
Infine, ieri, la notizia data da Evan Daniels (Scout) e basata su quanto dichiarato da papà Paolo: “il Moro” è appena giunto negli Stati Uniti dove intraprenderà un viaggio di undici giorni che comprenderà, nell’ordine, visite ufficiali nei campus di Indiana, UConn, Texas Tech e Utah. Tutte destinazioni di prestigio e sicuramente suggestive, per un motivo o per un altro.
Indiana è all’alba d’un nuovo ciclo sotto la guida del neoarrivato Archie Miller, giunto da Dayton per subentrare a Tom Crean, allenatore degli Hoosiers nelle ultime nove stagioni. Opzione colma di storia e di fascino ma non priva delle incertezze che sono sempre legate a un nuovo corso tecnico nonché, in questo caso, a un reparto esterni molto profondo: per Moretti, sarebbe forse difficile ritagliarsi uno spazio importante già al primo anno.
Se parliamo di pedigree, UConn non è da meno coi suoi quattro titoli NCAA portati a casa fra il 1999 e il 2014. La situazione, qui, è però ben diversa, contraddistinta da un certo viavai di giocatori in uscita dopo aver ottenuto il transfer e ben tre borse ancora da assegnare. Gli Huskies, militando nell’American Athletic, rappresentano la destinazione meno appetibile del lotto in quanto a competitività della propria conference ma, a controbilanciare la situazione e a renderla molto interessante per Moretti, gli spazi a disposizione nel roster abbondano tanto quanto l’abilità di coach Kevin Ollie nel tirar su esterni altamente competitivi.
Texas Tech sembra presentare qualche opportunità di conquistare minuti da subito: ci sono un freshman (Jarrett Culver) e due giocatori da junior college (Hyron Edwards e Joshua Webster) in entrata fra gli esterni e, fra quelli già presenti precedentemente in squadra, non sembra esserci molto che possa “oscurare” il Moro a parte, ovviamente, al leader Keenan Evans (15.4 punti e 3.0 assist nella stagione appena passata).
Utah sarà l’ultima in ordine di tempo a ricevere Moretti (8 giugno). Gli Utes hanno già due guardie in entrata – i freshmen Christian PoPoola Jr. e Jaxon Brenchley – ma seguono l’italiano da molto tempo e sono altamente convinti delle sue potenzialità: probabile, dunque, che coach Larry Krystkowiak possa essere intenzionato a spendere l’ultima scholarship a sua disposizione per consegnare al Moro un ruolo di primo piano sin da subito.
Binelli e Mezzanotte: due situazioni da definire
Oltre a quella di Moretti, ci sono altre due situazioni rimaste in sospeso e pronte a vedere sviluppi prossimi, anche se non necessariamente in direzione Division I.
Thomas Binelli (ala grande, 205 cm, ’99) ha chiuso la sua seconda stagione con Bergen Catholic su una nota dolente, in senso abbastanza letterale. Rimediata una frattura al piede durante il Bergen County Jamboree, ha terminato l’annata riuscendo a scendere in campo grazie alle cure ricevute ma comunque condizionato nelle prestazioni. Ancora adesso, l’infortunio non è completamente rientrato: non proprio la migliore situazione auspicabile in ottica reclutamento. Il figlio di Gus ha ricevuto circa un mese e mezzo fa un’offerta di scholarship da parte d’un college di Division II (Saint Leo) mentre, fra le squadre di D-I, Louisiana Tech (C-USA) è quella che allo stato attuale sta mostrando interesse in maniera più decisa. Una volta archiviato completamente l’anno scolastico, la sua situazione in termini di scelta del college sarà pronta a evolvere.
Diversa, invece, la situazione di Andrea Mezzanotte (ala grande, 207 cm, ’98). Late bloomer messosi in mostra in più d’una occasione durante la stagione 2015-16, il giocatore della Blu Basket Treviglio è finito sui taccuini di alcuni osservatori americani subito dopo le buone prove offerte durante gli Europei U18 dello scorso dicembre, finendo per essere contattato da due università di Division I (al momento non è dato sapere quali siano per via della riservatezza richiesta da parte delle due squadre in questione a cui il giocatore tiene a mantener fede). Mezzanotte si è detto molto felice dall’essere stato preso in considerazione nel mondo NCAA, segno del buon lavoro svolto negli ultimi anni ma, avendo volto la propria attenzione in primis verso la Remer e gli studi, non ha ancora deciso se continuare il proprio percorso in Serie A2 con coach Adriano Vertemati o se intraprendere il salto al di là dell’Atlantico. La stagione con Treviglio è terminata poco più di due settimane fa e il bergamasco sta sfogliando la margherita proprio in questi giorni. Non è escluso, inoltre, che qualche altro college si faccia avanti nel frattempo.