La squadra
Quella di Longwood è già una delle storie dell’anno: in pieno spirito da March Madness, un piccolo college della Virginia ha centrato per la prima volta nella sua storia l’accesso al Torneo NCAA. Non solo: prima di questa i Lancers non avevano mai chiuso una stagione con un record positivo da quando, nel 2007, sono approdati in Division-I. Invece, giocando una pallacanestro a tratti folle, ad inizio marzo si sono guadagnati il titolo della Big South Conference, rifilando 21 punti di distacco a Winthrop in finale e chiudendo la stagione con un record di 26-6.
Il merito principale è dell’head coach Griff Aldrich, un ex-avvocato e pezzo grosso della finanza che sembra aver vissuto già quattro o cinque vite in una prima ancora di compiere 50 anni. Dopo aver lasciato il posto di CFO in un fondo di investimento privato, nel 2016 è diventato director of basketball operations di quella UMBC che due anni dopo porterà a casa il primo, storico, upset di una #16 della storia della Big Dance, ai danni di #1 Virginia.
A quel punto, Aldrich ha però accettato il ruolo di head coach a Longwood, mettendo in piedi un progetto da applausi. I suoi ragazzi giocano un basket divertente e moderno: sono nelle prime sei squadre della nazione per percentuale dall’arco (38.6%) e nelle prime venti per percentuale di rimbalzi offensivi (34.1%) . Pur non avendo grande stazza, i Lancers sanno trasformare la partita in una guerriglia, puntando a far collassare le difese per poi punirle dalla lunga distanza.
Attenzione, inoltre, alla loro capacità di azzannare le partite più combattute: sette vittorie sono arrivate per meno di sei punti o all’overtime. In un primo turno contro #3 Tennessee in cui partono con l’8% di possibilità di vittoria secondo KenPom, arrivare agli ultimi minuti in una situazione simile potrebbe essere già un piccolo grande traguardo.
Giocatori chiave
Justin Hill – So. – G – 183 cm – 84 kg
Nonostante sia solo al secondo anno, è già il leader tecnico di questa squadra, e viene da una regular season chiusa con 14.2 punti, 4.9 rimbalzi e 4.2 assist. Ama attaccare dal palleggio, ha un primo passo molto rapido e si destreggia bene anche nelle situazioni più tricky, in mezzo al traffico. La meccanica di tiro potrebbe far avere un mancamento ai puristi più esigenti, ma il 33% dall’arco impedisce comunque alle difese di battezzarlo. Questo lo rende un’arma molto interessante in situazioni di pick and roll, nelle quali ha spesso la lucidità per capire quando è il momento di tirare o al contrario scaricare verso un compagno. Al Torneo avrà spazi e tempi notevolmente ridotti rispetto a quelli a cui è abituato: dovrà dimostrare di poterli gestire ugualmente.
Isaiah Wilkins – Sr. – G/F – 193 cm – 100 kg
19 punti e 8 rimbalzi nel title game della Big South per mettere la firma sul titolo di MVP del torneo: Wilkins è una guardia solida e talentuosa, utilizzata come 4 atipico da coach Aldrich. Ha già assaggiato la March Madness con Virginia Tech, passando poi da Wake Forest prima di approdare a Farmville. Guida i suoi in termini di rimbalzi catturati in stagione (6.3 di media), ma soprattutto sta tirando con un ottimo 40.5% dall’arco, che unito al 44.4% di DeShaun Wade permette ai Lancers di allargare il campo a dismisura. Nell’anno da senior, la sua esperienza sarà cruciale per cercare di trasformare una bella storia in un miracolo sportivo.