Mercoledì 29 maggio era l’ultimo giorno utile per i giocatori NCAA per ritirarsi dal Draft e mantenere l’eleggibilità collegiale. Le decisioni arrivate cambiano non poco gli equilibri e le fisionomie dei roster per la prossima stagione.
Vincitori
Alabama. C’è chi la vede addirittura come preseason #1 grazie al ritorno di Mark Sears. Non c’è dubbio che il roster costruito da Nate Oats faccia paura. Sears torna come candidato al National Player of the Year per guidare una squadra esperta (anche Grant Nelson e Latrell Wrightsell useranno l’extra year) con un’àncora difensiva del livello di Clifford Omoruyi, altri transfer funzionali e un paio di ottimi talenti da Draft Nba 2025. C’è tutto per un anno eccezionale.
UConn. La rincorsa al three-peat per Dan Hurley passa dal ritorno di Alex Karaban. Uno che sembra un veterano sin dall’anno da freshmen e che nella prossima stagione vedrà il suo ruolo in attacco ingigantirsi non poco. I dubbi sulla costruzione del roster sono spostati sul reparto guardie, ma Karaban sarà il fiore all’occhiello di un reparto ali interessantissimo, pieno di upside e talento, formato classe freshmen della scorsa stagione.
Kentucky. Mark Pope continua a costruire il suo roster e lo fa passando per il giocatore più forte della sua BYU 2023-24. Jaxson Robinson si ritira dal Draft e torna dal coach che l’ha reso grande, alzando il livello e le aspettative di UK. Chissà se coach Pope manterrà l’idea di farlo uscire come 6° uomo dalla panchina. Resta il fatto che a Lexington l’anno prossimo ci sarà una batteria di tiratori tra le migliori della Division I. Al 50% di Koby Brea possiamo aggiungere il 42% di Kerr Kriisa, il 40% di Ansley Almonor, il 37% di Andrew Carr e il 35% di Robinson.
Jaxson Robinson’s dynamic shooting ability kept BYU alive for much of the game before the eventual 71-67 loss to Duquesne. 25 points on 5/11 3FG. Impressive running off screens with light feet & quick trigger. Flashed handle + body control getting downhill for trio of finishes. pic.twitter.com/O5vzHCrlrM
— Jacob Myers (@League_Him) March 21, 2024
Arizona. Caleb Love fa il Caleb Love. Prima saluta in maniera accorata Arizona e poi ritorna dopo aver ottenuto scarsi risultati alla combine Nba. Sembrava dover essere pronto al Transfer portal e invece Love sarà il protagonista di una versione dei Wildcats che molti danno in Top 10. Riuscirà al 5° anno a trovare un po’ di raziocinio ed efficienza? Non lo sappiamo, ma la notizia di un suo altro anno, insieme a quello di RJ Davis, ci scalda il cuore.
Florida Atlantic. Attenzione, attenzione. Non è detto che se Dusty May è andato via ci dobbiamo dimenticare degli Owls. John Jakus, proveniente dalla scuola della gioia di Scott Drew a Baylor, sta costruendo un roster proprio interessante: oltre al nostro Niccolò Moretti che dovrebbe trovare minuti, il Draft Nba gli ha regalato in dote un Baba Miller ancora inesploso in Division I e soprattutto uno dei talenti della Samford del BuckyBall, ovvero A.J. Staton-McCray.
Samford’s A.J. Staton-McCray just executed one of the CLEANEST chasedown blocks you’ll ever see.
That’s a whole lotta ball… pic.twitter.com/4ERKJhsSrE
— Ben Stevens (@BenScottStevens) March 22, 2024
Sconfitti
Memphis. Penny Hardaway ha ribaltato come un calzino il roster di una Memphis che nella scorsa stagione era sembrata essere qualcosa, salvo poi crollare. Ecco, l’ex stella Nba sperava di coronare il tutto con il ritorno di uno scorer con i fiocchi come David Jones che invece ha deciso di rimanere all’interno del Draft. Decisione particolare visto che molti Mock Draft non lo infilano neanche a fine secondo giro.
Illinois. L’avevamo anticipato in una delle ultime puntate del nostro podcast: Coleman Hawkins non tornerà ad Illinois lasciando al transfer Corey Booth tutto il peso del frontcourt. Coach Brad Underwood ha portato un po’ di talento via portal ma la prossima versione della Big Ten sembra davvero temibile e affrontarla senza un lungo del calibro di Hawkins peserà. Nel frattempo, il centro ha detto che giocherà in un’università che gli offrirà del buon football da vedere. Bene ma non benissimo.
Kansas. Forse Bill Self maledirà il fatto che Johnny Furphy sia esploso troppo presto. Neanche il tempo di goderselo per una stagione intera che l’NBA subito se l’è portato via. L’australiano poteva colmare l’ultimo posto a roster che Riley Kugel ha lasciato vuoto. Lo poteva colmare anche Jaxson Robinson che Self aveva provato a reclutare alla combine, ma ha deciso di seguire Mark Pope a Kentucky. Manca un pezzettino ai Jayhawks per essere la #1 della prossima stagione.
Providence. Kim English non è riuscito a reclutare per la seconda volta Garwey Dual che, dopo un’annata da freshman in cui è emerso a sprazzi, ha deciso di cambiare aria per rendere più concrete le sue aspirazioni da professionista. Dual avrebbe fatto comodo e non poco ai Friars. Da capire chi si prende un progettone come lui.
Some nice moments from Garwey Dual at the G League Elite Camp showing his defensive playmaking, passing and finishing touch with 11 points, 3 assists, 4 steals in 19 minutes. The 19-year old measured just under 6'5 in shoes with a 7-foot wingspan, 185 pounds in Chicago, pic.twitter.com/L4W278DdxH
— Jonathan Givony (@DraftExpress) May 12, 2024
Bronny James
Il figlio di Lebron merita un capitoletto a parte perché la sua permanenza al Draft Nba ha molto a che fare con fattori extra campo. Come vi avevamo raccontato, dopo un anno così e così, il prospetto di USC non aveva neanche impressionato troppo durante la combine. Eppure è rimasto, forte dell’idea che qualcuno a fine primo giro sia pazzo abbastanza da scommettere sul fatto che LeBron possa seguire il figlio in estate nella sua nuova destinazione. In un Draft che non promette prospetti in grado di cambiare gli equilibri perché non prendere, con una scelta dopo la 20, un LeBron James 40enne tramite il figlio e darsi una possibilità di titolo?