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MM 2022 | #7 Michigan State Spartans

michigan state
Autore: Stefano Fontana
Data: 14 Mar, 2021

La squadra

Tom Izzo avrebbe sognato una stagione serena e positiva per la sua Michigan State, dopo i tanti problemi dello scorso anno. E invece, neanche per sogno: dopo l’ottimo inizio (14-2), il 2022 ha riservato diversi grattacapi agli Spartans, che hanno accumulato nove sconfitte nelle ultime quindici partite di regular season.
Nel punto più drammatico della stagione si ipotizzava addirittura un’esclusione dalla March Madness, ma il buon cammino al torneo di conference della Big Ten (vittorie contro Maryland e Wisconsin prima di perdere in semifinale, di misura, contro Purdue) gli ha garantito il seed #7 nella West Region. Come nel 2020/21, MSU ha messo una pezza su una stagione che rischiava di diventare disastrosa – pur con l’attenuante di un calendario pieno di avversarie di alto livello –, ma il percorso alla March Madness sarà insidioso fin dal primo turno contro Davidson.

Che siano acuti o scivoloni, le prestazioni dei ragazzi di Tom Izzo sembrano sempre decise da due fattori. Il primo è la percentuale dall’arco: il 37.8% stagionale li piazza nella Top 20 della nazione per questa statistica, ed in generale il loro record è 17-4 quando riescono a superare la soglia del 35%, 5-8 nelle partite in cui fanno peggio.
L’altro ago della bilancia sarà la capacità di contenere le palle perse. Col 19.8% di TO% secondo KenPom.com, MSU è la peggior squadra in Big Ten per gestione della palla. Quando iniziano a sbagliare, gli Spartans vanno fuori giri e regalano tantissimo. Anche la mancanza di un leader tecnico di altissimo livello si fa sentire: solo Gabe Brown ha ottenuto una nomination per i quintetti di fine anno della Big Ten (nel terzo), ed in generale Michigan State sembra avere bisogno di ottime prestazioni da diversi giocatori in contemporanea per poter fare la differenza. Al Torneo, quando la palla scotta di più e le gambe rischiano di tremare, questo potrebbe rivelarsi un gigantesco ostacolo.

Giocatori chiave

Gabe Brown – Sr. – SF – 203 cm – 97 kg

Il solo Spartan ad aver chiuso la stagione in doppia cifra di media. È un’ala dinamica, dal grande atletismo e con un range di tiro molto interessante. Nonostante dei momenti di calo preoccupanti, è comunque lui il trascinatore tecnico ed emotivo che può dare la scossa a questa squadra.
Il suo obiettivo in post-season sarà verosimilmente mantenere le ottime percentuali (42.2% dal campo, 37.7% da tre e 90.6% ai liberi) pur aumentando la produzione offensiva. Ha detto che sognava di giocare per Tom Izzo fin da piccolo: ci è riuscito per quattro anni ed ora, da senior e capitano, ha l’arduo compito di salvarlo da un’altra stagione mediocre.

 

Max Christie – Fr. – SG – 198 cm – 86 kg
Forse, in prospettiva, l’unico vero talento di questo roster: non a caso è quello a cui Tom Izzo ha concesso più spazio in assoluto (31.8 minuti di media in stagione). Five-star recruit, è una guardia mancina che già al suo primo anno di college, nonostante la partenza a rilento, ha messo in mostra qualità interessanti. Ha stazza (198 cm) e, pur non avendo un’esplosività clamorosa, riesce a fare male in qualsiasi situazione. Scorer completo e temibile, ha dimostrato un’applicazione inaspettata anche in difesa, aiutando gli Spartans a diventare una squadra molto solida nella propria metà campo. Deve migliorare le sue scelte e giocare con un filo più di coraggio, ma se dovesse sopravvivere all’impatto emotivo con la March Madness potrebbe stupire tutti.

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