Oregon, ormai, è la superpotenza della Pac-12. In un anno in cui UCLA, USC e Colorado potevano dire la loro, a vincere la power conference della costa Ovest sono sempre i Ducks, nonostante il Covid che gli ha fatto perdere due partite di troppo e li ha estromessi dal ranking per il resto della stagione, e l’infortunio di fine dicembre del centro titolare N’Faly Dante a dicembre.
L’infortunio di Dante ha permesso di inserire un all-around come LJ Figueroa e sbloccare il quintetto small con Omoruyi da 5 e il ritorno di Will Richardson ha regalato un altro cecchino dall’arco (39% su 4 tentativi di media) oltre a Eric Williams. L’attacco, però, è nelle mani di Chris Duarte, uno degli scorer più sottovalutati della Division I, e di Eugene Omoruyi, un’ala rocciosissima capace di giocare in post come i migliori lunghi. Tiro da tre e cura del pallone le chiavi del migliore attacco della conference.
La difesa alterna fasi a zona e a difesa schierata e paga tantissimo l’assenza di Dante che proteggeva bene il canestro (il miglior quintetto difensivo è con lui in campo). Né Chandler Lawson, il suo sostituto, né il centro riclassificato a metà anno Franck Kepnang hanno dato certezze. Per questo Figueroa e Omoruyi devono spendersi sul lungo di turno che viene, comunque, raddoppiato portando la difesa sempre a rincorrere. La grande pressione degli esterni porta a forzar palle perse (20.9% di To%), ma quando viene battuta manca la seconda linea (una delle peggiori in Pac 12 per la 2G%)
I Ducks sono sempre una squadra pericolosa da affrontare a marzo: quattro volte su sei partecipazioni Oregon ha passato il primo weekend indenne. L’obiettivo è Sweet Sixteen, come minimo.
Quintetto
G – Chris Duarte
PTS 17.3 REB 4.7 STL 1.9
G – Will Richardson
PTS 11.0 REB 2.8 AST 3.0
G – LJ Figueroa
PTS 11.8 REB 6.4 STL 1.6
F – Eugene Omoruyi
PTS 16.8 REB 5.3 STL 1.3
C– Chandler Lawson
PTS 4.5 REB 3.1 BLK 0.4
Giocatori chiave
- CHRIS DUARTE – Sr – G – 198 cm, 86 kg
Una delle guardie più sottovalutate di tutta la nazione. Scorer di razza: triple dal palleggio, precisissimo dal mid range, anche in fadeaway, un mostro al ferro dove conclude tanto (il 30.6% dei suoi tiri arrivano da lì) e bene (67.9%). Il dominicano è il perfetto closer per una partita tirata, ma anche in difesa si dà da fare: 3.2% di Stl%
Sembra un androide, un elastico tra post e l’arco, dove è molto preciso (38.6%). Fisicamente è un giocatore incredibile, soprattutto se mettiamo in relazione il suo fisico all’agilità con cui si muove in attacco (tiro in allentamento in post immancabile) e in difesa dove è uno dei migliori giocatori per quanto riguarda gli sfondamenti.