Quando Ayo Dosunmu e Kofi Cockburn hanno entrambi deciso di tornare al college per giocare un’altra stagione le aspettative su Illinois si sono alzate moltissimo e gestire l’hype attorno alla squadra all’inizio non è stato facile. Pian piano però i Fighting Illini sono riusciti a carburare, entrando in ritmo partita nel momento più importante della stagione, finendo dietro a Michigan in Big Ten (record 16-4 contro 14-3) ma davanti ai Wolverines nel ranking (3 vs 4) avendo giocato più partite e avendo vinto l’ultimo scontro diretto, peraltro in trasferta.
Illinois ha tutto per arrivare fino alla fine: talento, punti, difesa, esperienza e profondità nel roster. L’asse portante è la coppia junior-sophomore formata da Ayo Dosunmu, uno dei giocatori più completi della Ncaa e Kofi Cockburn, forse il centro fisicamente più potente dell’intero college. Attorno a loro però ci sono giocatori importanti, non semplici comprimari. Il reparto guardie è formato da Trent Frazier e dai freshman Adam Miller e Andre Curbelo. Soprattutto quest’ultimo, portoricano, ha finito la stagione regolare in crescendo ed è destinato a essere il play del futuro di questa squadra.
In ala ci sono Da’Monte Williams, che è alto come una guardia ed è l’unico senior in rotazione ma anche il perno della difesa di Illinois, capace di coprire 5 posizioni in campo insieme a Jacob Grandison, che gioca meno minuti anche se parte in quintetto, ma spesso trova modo per rendersi utile. Il centro che dà il cambio a Cockburn invece è il georgiano Giorgi Bezhanishvili, ed è un lusso averlo in uscita dalla panchina. Il risultato è una squadra completa, 8° per efficienza offensiva e 7° in quella difensiva.
Rimbalzi e contropiede sono alcune delle caratteristiche della squadra, che fa più fatica quando gioca a ritmi lenti e affronta avversarie molto fisiche. Anche grazie alla presenza di Cockburn in area, sul quale si basa molto dell’attacco degli Illini vista la sua capacità di concretizzare sotto canestro, la squadra allenata da Brad Underwood è tra quelle che fanno meno uso del tiro da tre, ma godendo spesso di ampi spazi, è anche tra quelle che realizza con la percentuale più alta (38.2% di squadra).
Quintetto
G – Trent Frazier
10.6 PTS, 2.6 AST, 1.4 STL
G – Adam Miller
8.2 PTS, 2.7 REB, 0.7 AST
G – Ayo Dosunmu
20.9 PTS, 6.2 REB, 5.2 AST
F – Jacob Grandison
4.5 PTS, 3.5 REB, 1.4 AST
C – Kofi Cockburn
17.3 PTS, 9.6 REB, 1.3 BLK
Giocatori chiave
- AYO DOSUNMU – Jr. – SG/SF – 196 cm, 90 kg
Nelle pagelle di fine stagione gli abbiamo assegnato il premio di “most improved player” solo perché quello di MVP era già blindato da Luka Garza. In stagione ha registrato due triple doppie (l’ultima a Illinois l’avevano vista 20 anni fa). Avete visto le sue medie? 20 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Bene, in Ncaa erano 11 anni che nessuno ci riusciva, l’ultimo è stato Evan Turner nel 2009/2010, che fu seconda scelta assoluta dietro a John Wall. Non servono molte altre parole, ma se siete curiosi potete leggere qui.
- KOFI COCKBURN – So. – C – 213 cm, 129 kg
Avrebbe meritato un secondo approfondimento in stagione, ma uno glielo avevamo dedicato già l’anno scorso. La presenza in area e la forza fisica non si discutono, sono già ora perfettamente in linea gli standard di qualsiasi campionato professionistico, Nba compresa. In Big Ten dare palla a lui sotto canestro implica avere la maggior percentuale di realizzazione della conference (66.4%) e raggiungere il giocatore che subisce più falli di tutti (il terzo fra giocatori di Power Conference) ed è anche nella top 10 dei rimbalzisti offensivi. E i tiratori di Illinois ringraziano.
- ANDRE CURBELO – Fr. – PG – 185 cm, 79 kg
Potevamo scegliere il “coltellino svizzero” Da’Monte Williams o il trottolino Trent Frazier ma se amate i personaggi, beh Curbelo lo è. Portoricano, gioca con un look anni ’80 (con una fascia in testa che sembra uscito dal film Flashdance più che da Vega Baja) e con una faccia tosta incredibile. Se amate ball handling e creatività, avete uno dei cavalli su cui puntare alla MM.