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La sfida di Ewing a Georgetown

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 18 Apr, 2017

Una delle caratteristiche del college basketball è che oltre ai giocatori (il che è abbastanza scontato) anche gli allenatori godono di grande credito e grandi attenzioni. I coach spesso siedono per anni sulle panchine e cambiarli è un’operazione molto delicata, motivo per cui la maggior parte delle volte i direttori atletici delle università cambiano guida tecnica solo nella post-season. Eppure quest’anno già nel corso della March Madness alcuni programmi (dai più rinomati ai meno famosi) hanno deciso di fare a meno dei propri allenatori dando via al cosiddetto coaching carousel. Andiamo a vedere i principali cambiamenti.

Il ritorno della stella e l’arrivo dell’enfant prodige

A fine stagione era quasi scontato l’esonero di John Thompson III dalla panchina di Georgetown. Il coach figlio d’arte (il padre John Thompson ha fatto grande l’università negli anni ’80 vincendo il titolo nel 1984) non ha mai portato i risultati sperati e non si è mai davvero ripreso dall’upset patito contro Florida Gulf Coast, the Orginal Dunk City, nella March Madness del 2013. Meno scontato era invece l’arrivo di uno dei cinquanta giocatori più forti della storia della NBA, Patrick Ewing, eroe e mvp del titolo del 1984. La prima mossa dell’ex star dei Knicks? Mandare via suo figlio, Patrick Ewing Jr, dallo staff.

La seconda sorpresa, anche questa attesa dagli addetti ai lavori, è stata il licenziamento di Tom Crean dalla panchina di Indiana University. Dopo una stagione molto sfortunata (ha perso a gennaio la star OG Anunoby) e dopo molte altre giocate al di sotto delle aspettative, gli Hoosiers hanno scelto di farsi guidare in futuro dall’enfant prodige Archie Miller, ex capo allenatore di Dayton, che ha mostrato di saper portare risultati anche con squadre poco talentuose, l’esatto opposto del suo predecessore.

Esoneri scontati e colpi di scena in pieno torneo

Dayton, ateneo dell’Ohio, ha deciso di ripartire da Anthony Grant, ex capo allenatore di VCU e Alabama ed ex assistente di Billy Donovan ai Thunder. In pieno Torneo invece Illinois è stata protagonista della prima vera sorpresa (questa sì, poco attesa) ingaggiando Brad Underwood al posto di John Groce. Underwood ha lasciato Oklahoma State dopo un anno, causa mancato adempimento delle promesse prestagionali. In parole povere, non gli hanno dato l’aumento di stipendio concordato che peraltro (aggiungiamo noi) si era ampiamente meritato sul campo.

Oklahoma State è corsa subito al riparo, promuovendo Mike Boynton, il delfino di Underwood. Seconda sorpresa: Cuonzo Martin ha lasciato California per volare, insieme al top recruit Michael Porter Jr., in Missouri per far decollare un programma che era stato lasciato allo sbando da parte di Kim Anderson.

Al sole (e alla nebbia) di Berkeley, allenerà l’esordiente Wyking Jones, promosso dal coaching staff ed ex adepto Pitiniano. Nella paludosa Louisiana (a LSU) andrà invece ad allenare Will Wade, proveniente da un biennio molto promettente a VCU, che ha firmato al suo posto Mike Rhoades. North Carolina State rischia di aver fatto il colpaccio, firmando Kevin Keatts, ex coach di UNC Wilimington e, anche lui, allievo di Pitino. Keatts porterà sicuramente nuova aria in attacco (i Seahawks nella passata stagione erano nella top 20 offensiva) e questa firma ci ricorda quella di Underwood dello scorso anno.

Dopo anni e anni di grandi reclutamenti e poi cattive gestioni, ci sarà un volto nuovo sulla panchina di Washington. Licenziato (forse pure con qualche stagione di ritardo) Lorenzo Romar, che dovrebbe andare nel coaching staff di Sean Miller ad Arizona, è arrivato sulla panchina degli Huskies Mike Hopkins, erede designato di Jim Boeheim a Syracuse, che ha però deciso di lasciare la sua alma mater per testarsi alla guida di un programma.

Movimenti dal Sottosopra

Il mondo delle Mid-Major è molto meno conosciuto, una sorta di Sottosopra alla Stranger Things, pieno di giocatori e allenatori di culto. Quest’anno non ci sono stati (ancora) grandi movimenti sulle panchine delle mid major, ma segnaliamo il ritorno di Brian Gregory, ex coach di Georgia Tech, a South Florida, e l’approdo di John Groce ad Akron. Quest’ultima scelta ha fatto un po’ discutere visto che Groce è stato l’allenatore (con ottimi risultati peraltro) di Ohio University, grande rivale degli Zips. UNC Wilmington invece ha pescato il successore di Keatts nel bacino della Carolina, andando a prendere da North Carolina C.B McGrath, alla prima esperienza senza Roy Williams della sua carriera. Da sottolineare anche un cambiamento in una delle panchine “italiane”: Seattle ha firmato Jim Hayford da Eastern Washington, dopo aver mandato via Cameron Dollar, che in effetti in stagione non aveva brillato allenando tra gli altri Mattia Da Campo e Scott Ulaneo.

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