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La seconda vita di Sean Miller a Xavier

Sean Miller Xavier
Autore: Manuel Follis
Data: 17 Gen, 2023

Il 14 dicembre 2022 sarà una data che coach Sean Miller probabilmente ricorderà a lungo. Quel giorno è arrivata la migliore notizia possibile per il coach di Xavier: la Ncaa non ha comminato alcuna sanzione all’allenatore per i fatti risalenti al periodo in cui era ad Arizona. Due giorni dopo è iniziato la regular season della Big East e da allora Xavier non ha ancora perso una partita dopo aver battuto di seguito Connecticut, Villanova, Creighton e Marquette. La squadra ora è 7-0 in Conference e Miller è pronto a scrivere una nuova pagina della sua storia.

Il coach era coinvolto insieme ad altri assistenti allenatori dei Wildcats in uno scandalo, iniziato nel settembre del 2017 da un’indagine dell’FBI. Basketballncaa aveva seguito le ripercussioni di quell’inchiesta che tra le altre cose aveva portato al licenziamento di Rick Pitino a Louisville e l’addio di Miller da Arizona dopo la stagione 2020-2021. E così l’allenatore, dopo un anno di pausa, ora è tornato dove tutto era iniziato: a Xavier.

 

Il ritorno alla guida dei Moschettieri

Miller aveva già allenato il college di Cincinnati per cinque stagioni dal 2005 al 2009, portando negli ultimi due anni la squadra alle Elite Eight e alle Sweet 16 e se il buon giorno si vede dal mattino, salvo sorprese dovrebbe riprendere da dove aveva lasciato, con Xavier al momento salita all’ottavo posto del ranking e che (salvo suicidi nella seconda parte di stagione) approderà di sicuro alla March Madness, tanto che Miller è finito in fretta nella corsa ai candidati come coach dell’anno.

I Musketeers versione 2022-23 mostrano al momento uno dei migliori attacchi della nazione, supportato da percentuali mortifere da fuori. Xavier è la seconda squadra Ncaa per percentuale dall’arco (40.9%, prima tra le squadre di power conference), un dato che ovviamente incide anche sulla Effective FG% in cui il team è terzo in tutto il college.

Ritmi alti, molto penetra e scarica e grande altruismo (68.6% di canestri assistiti, terza in Ncaa) la squadra ha perso finora solo tre partite e tutte caratterizzate da brutte partenze, ma senza mai farsi asfaltare (-2 con Indiana, -7 con Duke e -4 con Gonzaga). I ragazzi hanno preso subito il carattere del loro coach, tenace e combattivo, intenzionato a dare subito un’impronta vincente a un college che da quattro anni consecutivi (quelli sotto la guida dell’ex allenatore Travis Steele) manca l’accesso al Torneo Ncaa.

Una squadra rodata

Miller ha ereditato un nucleo di giocatori solido, che ha vinto il NIT nel 2022. La coppia di lunghi formata da Zach Freemantle e Jack Nunge è ben assortita e poliedrica. Il primo è una power forward molto efficiente a rimbalzo e con mani educate, il secondo è un centro che ha iniziato la carriera con Iowa dinamico e anche lui con ottime mani.

Jack Nunge e Zach Freemantle - Xavier

Jack Nunge e Zach Freemantle – Xavier

Entrambi hanno come caratteristica la capacità di tirare da tre, ma tutti e due fino all’anno scorso prendevano troppi tiri, riducendo di molto le percentuali. Miller ha chiesto a entrambi di tornare a lavorare vicino a canestro in attacco e in difesa e di limitare i tiri dall’arco a quelli aperti. Il risultato è stato evidente. Freemantle è passato dal 26.1% al 64.3% passando da 3.7 a 1.1 tentativi a partita e Nunge dal 36.5% al 40.8% passando da 2.3 a 1.1 tiri.

Tra l’altro in squadra ci sarebbe anche Colby Jones, che molti considerano prospetto buono anche per la NBA (non da lottery chiaramente), grazie al suo mix tra fisico, visto che è una guardia di 196 cm anche se in Ncaa gioca spesso come ala piccola, ma anche difesa, atletismo e tiro. Un bel tassello su cui l’allenatore può far sempre riferimento.

 

L’innesto decisivo

Il problema era nel ruolo di guardia, visto che in un colpo solo Xavier aveva perso i due titolari Nate Johnson e soprattutto Paul Scruggs (che peraltro ha chiuso la scorsa stagione rompendosi il crociato). Miller ha risolto riportando in quintetto il super senior Adam Kunkel, ma soprattutto pescando da UTEP Souley Boum, che si sta rivelando come la vera sorpresa dei nuovi Musketeers.

Giocatore spettacolare, atletico, creativo, elettrizzante. È evidente che il suo arrivo abbia cambiato tutto ed è evidente dalle parole che aveva il coach per lui in preseason che nemmeno Miller si aspettava un giocatore così. “He’s more of a combo guard than a scoring guard, which is fine. He gives us experience in the backcourt. Soule can make a shot. He can score. He has a real knack of getting to the free throw line”, diceva il coach.

 

Insomma, doveva essere un giocatore esperto capace di andare in lunetta. Un corno. Boum è molto di più. Nel ranking di KenPom dei migliori giocatori della conference, Boum al momento è quarto dietro Adama Sanogo (che è un all star e ve ne abbiamo parlato), Bryce Hopkins e Joel Soriano. Ma soprattutto – e questa è una caratteristica che non finisce nelle stats – si è rivelato un giocatore clutch. Quando la palla scotta nei finali punto a punto finisce nelle sue mani. E Xavier spesso vince. Come è successo nell’ultima gara contro Marquette. Il girone di ritorno sarà tosto, con molte sfide fuori casa, ma i Moschettieri di Miller sembrano tosti.

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