Quando gli è stato chiesto di descriversi, Ja’Kobe Walter ha scelto questi tre aggettivi: competitivo, umile e generoso. Aspetti della sua persona che si riflettono e appaiono anche sul campo da basket sin da quando era bambino. Suo padre, Eddie, ha raccontato di come fosse già estremamente determinato al successo già a cinque anni, anche se all’epoca voleva giocare a football, e anche a Baylor ci ha tenuto a farlo notare. Pronti, via, record di punti al debutto per un freshman e quarto di sempre per la Big 12. Un impatto che gli ha subito fatto guadagnare tanti titoli e tanti occhi addosso, ma che viene da lontano.
Home away from home
Nel giugno 2020, Walter ha capito che se voleva andare lontano non doveva arrendersi alle restrizioni del Covid-19 e continuare ad allenarsi. Per questo, insieme a suo papà, ha trasformato il garage di casa con vialetto annesso in una palestra pronta ad ogni evenienza in cui darsi da fare ogni giorno: “I was out there all the time. I just made sure I was touching the ball and making sure I didn’t lose my shot and my handle – racconta Ja’Kobe Walter -. I was running the hills, and I was just doing a lot of little things outside just to stay consistent”. Un lavoro che continua giorno per giorno e che ha contribuito a creare una guardia completa in grado di incidere sia on che off the ball, capacità mostrate subito all’esordio contro Auburn dove ha raccolto 28 punti con canestri segnati in tutti i modi.
In attacco dà il meglio di sé come tiratore in ritmo anche grazie ad un controllo del corpo che gli permette di fermarsi, ripartire e cambiare velocità di passo in maniera sorprendente, ma può far male in catch and shoot: alcune delle uscite dai blocchi viste contro Auburn sono da manuale – rapide, pulite e precise, come avevamo detto nel podcast d’inizio stagione. Nonostante ciò, il suo tiro da tre è ancora altalenante. Alcune giornate sembra vedere una vasca da bagno, altre potrebbe tentare per tutto il giorno senza mai muovere la retina, ma la meccanica e la pulizia tecnica fanno ben sperare. Soprattutto Walter è un killer silenzioso, non forza mai il tiro – dimostrando una maturità non scontata – e non è mai parso scoraggiato nelle serate storte.
La difesa per emergere
Ciò che lo differenzia molto dalle altre guardie è l’importanza che ha in difesa. Grazie alla sua stazza ed al suo atletismo può praticamente difendere su tre posizioni contrastando efficacemente le penetrazioni ed i jumper, oltre ovviamente a saper saltare sulle linee di passaggio. Ja’Kobe ha mani velocissime e una fluidità di movimento con i piedi che gli permette di seguire le finte e stare sempre addosso all’avversario. Inoltre, anche quando viene battuto, non si da mai per sconfitto e recupera sempre velocemente posizione. Questo lo rende il difensore più versatile nel roster di Baylor ed una pedina fondamentale per coach Scott Drew che dopo alcune stagioni può tornare a puntare forte su un freshman.
Walter ha tutte le caratteristiche per essere la vera star tra i freshmen di questa classe e per scalare rapidamente i mock draft. Difende, tira, crea per sé e gli altri e soprattutto può adattare il suo gioco a ciò che la partita richiede, un’abilità e propensione al sacrificio da non sottovalutare.