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Europei in NCAA: First e Second Team

Filip Petrusev Gonzaga Europei in NCAA
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 2 Gen, 2020

Archiviati i primi due mesi di stagione, andiamo a vedere fra gli europei in NCAA quali sono i giocatori che si sono distinti maggiormente finora (qui la lista completa degli atleti del Vecchio Continente).

All-Euro First Team

Nico Mannion

ARIZONA – 14.6 PTS, 6.2 AST, 1.2 STL

L’italo-americano ha già ampiamente messo in mostra un repertorio che lo sta proiettando verso la parte alta della Lottery. Dotato di una comprensione del gioco non comune e di buonissime doti di passaggio, i Wildcats dipendono completamente dal suo polso in regia. Ha un tiro discreto e diverse soluzioni in avvicinamento a canestro (con un floater che è un po’ la specialità della casa). Ora però dovrà compiere un salto di qualità deciso per continuità di rendimento, dal punto di vista dell’efficienza nelle conclusioni.

 

Joël Ayayi

GONZAGA – 10.5 PTS, 6.9 REB, 4.0 AST, 1.2 STL

Dopo tanta panchina, è finalmente arrivato il momento di giocare sul serio e lui si è mostrato tutto fuorché timido. Del resto, c’era da aspettarselo, visto il tipo. Già, perché il francese è uno che ama i palloni che scottano e ha già dato un assaggio della sua clutchness nella vittoria esterna con Washington. Buon realizzatore, sta mostrando spunti ottimi dai pick and roll e capacità d’innescare i compagni in modi non banali. E visto che non guasta mai, ha un impatto a rimbalzo elevatissimo per qualcuno del suo ruolo.

 

Yves Pons

TENNESSEE – 11.2 PTS, 5.3 REB, 2.3 BLK

Lo conoscevamo già come specialista difensivo capace di marcare efficacemente avversari dall’1 al 5, grazie a doti atletiche di prim’ordine. Quest’anno sta compiendo il tanto atteso step nella metà campo offensiva, imponendosi nel complesso come uno dei pezzi migliori dei Vols. Il francese sta mostrando un discreto catch-and-shoot dalla distanza (34.3% da tre su 2.9 tentativi a partita) e un gioco dal mid range interessante grazie anche a un turnaround jumper che sta diventando un po’ un suo marchio di fabbrica.

 

Ömer Yurtseven

GEORGETOWN – 17.9 PTS, 10.1 REB, 1.8 BLK

Pochissimi lunghi possono vantare un rendimento offensivo simile al suo. Parimenti efficace in ricezione da ambo i lati dell’area, il turco ha un ventaglio di opzioni fra i più ampi in post basso, fra jumper dalla media (56.1% per Hoop-Math) e movimenti spalle a canestro in cui brilla per efficacia e pulizia tecnica. Il suo impatto sotto i tabelloni è altissimo (4° assoluto per OR%) ma la difesa continua a rappresentare un neo ben visibile. Un peccato, perché già dispone di un buon mix di taglia e mobilità.

 

Filip Petrušev

GONZAGA – 17.1 PTS, 8.0 REB, 1.1 AST, 1.4 BLK

Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che il serbo sia l’MVP europeo della prima metà di stagione. Fin qui ha steccato una sola partita (quella contro Jon Teske e Michigan) mentre in tutte le altre non ha conosciuto giornate sottotono. Anzi, spesso ha rasentato la perfezione, fornendo un contributo tangibile sotto tanti aspetti. Difetta un po’ nel jumper (che pure, in minima parte, dovrebbe essere nelle sue corde), ma per il resto non c’è situazione in cui non sappia far male nella metà campo offensiva grazie all’ottima tecnica e a doti fisiche in crescita.

 

All-Euro Second Team

Harald Frey

MONTANA STATE – 17.5 PTS, 5.2 REB, 5.3 AST, 1.5 STL

Cuore e anima dei Bobcats, il senior è tutto quel che una mid-major può desiderare dalla sua point guard, capace di far girare la squadra e di produrre anche a giochi rotti. Primo fra i suoi per punti, assist e recuperi (e secondo per rimbalzi), Norwegian Curry è un difensore migliore rispetto a quanto reclamizzato e ha un range di tiro praticamente illimitato (37.5% dall’arco con ben 6.2 tentativi a partita di cui solo il 40% assistiti): di questo ne sa qualcosa UNC Greensboro, punita sulla sirena da un suo canestro da metà campo.

 

Davide Moretti

TEXAS TECH – 13.2 PTS, 2.2 AST, 1.1 STL

Secondo per punti e recuperi, terzo per assist in squadra, il Moro sta attraversando una fase di transizione verso un ruolo diverso (e, per certi versi, ancora da definire) all’interno del roster, più protagonista e meno complementare. Diverse quindi le sue stats, in termini di efficienza, anche se la mano ai liberi (95.5%) e dall’arco (38.8% su 5.6 tentativi) è inconfondibilmente quella di sempre, al netto di un paio di serate storte. Sia lui che i Red Raiders sono chiamati a uno step ulteriore in quanto a creazione di gioco.

 

Marek Doležaj

SYRACUSE – 10.0 PTS, 6.4 REB, 2.8 AST

L’ala sta dando un contributo sempre più tangibile, il tutto mentre si sta adattando a un ruolo nuovo, dove il suo playmaking e le sua abilità di passaggio costituiscono un pezzo importante dell’attacco di Cuse. Lo slovacco non ha un tiro affidabile (16.7% da tre) ma sa mettere palla a terra e concludere nonostante i contatti (il che non si direbbe a prima vista, dati i pochi chili), mostrando di avere coordinazione e un tocco morbidissimo vicino al canestro (oltre a braccia lunghe che tornano assai utili nell’intercettare passaggi alti in post).

 

Oscar da Silva

STANFORD – 17.7 PTS, 5.8 REB, 1.8 AST, 1.5 STL

Giunto al suo terzo anno in D-I, è il leader dei Cardinal e sta vivendo la miglior stagione in carriera. Più 4 che 5, anche se quest’anno deve ricoprire soprattutto il secondo dei due spot, il tedesco-brasiliano brilla per QI in entrambe le metà campo ed è un vero lungo moderno (per quanto il range di tiro sia ancora da lavori in corso): agile, coordinato, pericolosissimo in area – in buona parte grazie alla sua attività come rollante – e capace d’illuminare l’attacco con le sue doti di passatore.

 

Olivier Sarr

WAKE FOREST – 13.1 PTS, 9.5 REB, 1.2 BLK

Sta finalmente vivendo una stagione da protagonista dopo due anni un po’ anonimi (in buona parte a causa delle traversie della squadra). È dalla fine di novembre che non schioda dalla doppia cifra realizzativa, piazzando cinque doppie-doppie. Pur non avventurandosi fino alla linea da tre, il suo jumper è una minaccia discreta per le difese avversarie (41% nei tiri dalla media), mentre la taglia e la tecnica ne fanno un fattore in area, anche in quanto a viaggi in lunetta strappati (11° in D-I per falli subiti sui 40 minuti).

 

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PUNTI
TOP 30

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RIMBALZI
TOP 15

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ASSIST
TOP 15

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COVER PHOTO BY WILLIAM MANCEBO / GETTY IMAGES

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