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Italiani in NCAA: una analisi… di squadra

Davide Moretti Chris Beard Texas Tech italiani in NCAA
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 3 Gen, 2020

La conference season è alle porte. Anzi, per qualcuno, è già iniziata. Insomma, ora che si comincia a fare sul serio, vediamo di fare il punto sulle squadre degli italiani in NCAA, sulle sfide che le aspettano e le aspirazioni realistiche che possono coltivare.

(NB: l’ordine della lista segue i piazzamenti delle varie squadre nel ranking di KenPom nel suo aggiornamento più recente al momento della pubblicazione di questo articolo)

#16 Arizona

NICO MANNION – 30.5 MIN, 14.6 PTS, 6.2 AST, 1.2 STL

Ai Wildcats mancano vittorie di peso da mettere nel curriculum. La prossima occasione? Il 9 gennaio in casa di Oregon, ovvero quella che appare nettamente come la partita più dura dei prossimi due mesi. I Ducks hanno tutti i crismi della favorita nella Pac-12 e Arizona dovrà lavorare sodo per portarsi al loro livello e provare a vincere la conference (guardandosi intanto le spalle da Washington e Colorado). Missione difficilissima, ma non impossibile. [EDIT: Avevamo scritto queste righe giusto una manciata di ore prima dell’upset di Colorado con Oregon…]

#31 Virginia

TOMAS WOLDETENSAE – 24.5 MIN, 4.5 PTS, 2.2 REB, 0.7 AST

L’attacco degli Hoos fatica a ingranare ma la sua difesa è quella di sempre. Può bastare per imporsi nella ACC? Quest’anno sì, perché la conference è in una sorta di anno di transizione e le squadre top – Louisville, Duke, North Carolina – non sono poi così top. O meglio, tutte hanno le loro gatte da pelare, in una misura o nell’altra. La buona notizia per Tony Bennett è che il calendario di gennaio non è così male (tolta la visita del 15 a Florida State) e c’è dunque tempo per crescere in vista degli impegni più tosti.

Tomas Woldetensae

#34 Texas Tech

DAVIDE MORETTI – 31.8 MIN, 13.2 PTS, 2.2 AST, 1.1 STL

Kansas è come sempre la squadra da battere e, come se non bastasse, la Big 12 pullula di mine vaganti e conta due squadre in forma eccellente al momento, West Virginia e Baylor. La buona notizia coi secondi: le squadre di Scott Drew tendono a sgonfiarsi fra febbraio e marzo. La cattiva: c’è da giocarci contro il 7 gennaio. Un gran bel test per dei Red Raiders dal potenziale notevole ma ancora in cerca degli equilibri giusti. Riuscirà Chris Beard a compiere un altro miracolo? Beh, sapete come si dice: non c’è due senza tre…

#103 Toledo

I Rockets sono sempre fra i favoriti nella MAC ma si avvicinano al debutto nella conference un po’ malconci, con una striscia aperta di tre sconfitte consecutive. Intanto Mattia Acunzo deve continuare a fare da spettatore e il protrarsi dei problemi al piede lo stanno spingendo verso un redshirt year ormai probabilissimo.

#148 Santa Clara

GUGLIELMO CARUSO – 20.7 MIN, 11.6 PTS, 5.5 REB, 1.3 BLK

I Broncos sono partiti a razzo (record 13-2), superando ogni previsione. Al netto del buon gioco mostrato, c’è da dire però che molte di queste vittorie sono arrivate con squadre non irresistibili. Intanto, il cammino nella West Coast appare tutto in salita. Dopo un abbordabile esordio con San Diego, segue un trittico di trasferte che vanno dal difficile all’impossibile – San Francisco, Saint Mary’s, Gonzaga – cioè le classiche partite che possono creare un effetto tipo gran sganassoni da film di Bud Spencer e Terrence Hill. Tenete duro, ragazzi!

Guglielmo Caruso

#159 Winthrop

MICHEAL ANUMBA – 22.3 MIN, 6.3 PTS, 3.7 REB, 0.7 STL

Gira e rigira, ogni anno gli Eagles volano in alto nella Big South. E in una conference impoverita qual è quella di questa stagione, la costanza di coach Pat Kelsey può fare tutta la differenza. Sono loro, insieme a Radford, i favoriti per la vittoria finale, anche perché nessun’altra formazione ha davvero convinto fin qui all’infuori di queste due.

#188 Eastern Michigan

THOMAS BINELLI – 17.2 MIN, 8.2 PTS, 2.0 REB, 0.7 STL

La squadra-mistero della MAC in preseason (tale per via dei tantissimi volti nuovi che la compongono) può guastare la festa a un po’ di formazioni ben attrezzate, ma forse alla fine non andrà più in là di un posizionamento a metà classifica. La loro zona 2-3 metterà in crisi diverse avversarie, potete scommetterci. Per l’attacco – che non sta brillando affatto – può pensarci un po’ proprio Binelli con le sue triple.

#207 Sacramento State

ETHAN ESPOSITO – 23.5 MIN, 9.5 PTS, 5.6 REB, 1.0 AST

Mai troppo in alto e mai troppo in basso: gli Hornets sono da anni legati a una confortevole mediocrità nella Big Sky e in questa stagione la solfa dovrebbe essere la stessa, perché di squadre più accreditate di loro per la vittoria in regular season, ce n’è una piccola manciata (Northern Colorado, Eastern Washington, Southern Utah e la solita Montana). Intanto le cose non sono iniziate troppo bene, con uno 0-2 in trasferta.

#214 UTSA

ERIK CZUMBEL – 19.7 MIN, 5.1 PTS, 2.3 REB, 1.8 AST

È ormai tradizione che i Roadrunners inizino la stagione in salita, e quindi con un po’ di sconfitte difficilmente evitabili. Ora come ora, non molti darebbero loro un soldo (giacché hanno appena perso di 15 con FAU all’esordio nella C-USA), ma con coach Steve Henson nessuno può permettersi di scherzare. Probabilmente la vetta di regular season è troppo per loro, ma non sorprendetevi se faranno rumore a marzo, nel torneo di conference.

Erik Czumbel

#221 Grand Canyon

ALESSANDRO LEVER – 32.2 MIN, 15.2 PTS, 5.4 REB, 2.1 AST

Difficilmente poteva andare più storta di così per GCU, fra sconfitte in serie (e Dan Majerle se l’è cercata, visto il calendario super ambizioso che ha messo insieme), infortuni gravi e giocatori indisponibili per problemi di eleggibilità. La WAC, d’altro canto, non gode di buona salute: anche se è proprio difficile immaginarlo ora, i Lopes hanno ancora un qualche margine per risalire la china e provare almeno a dar fastidio a New Mexico State.

#232 Columbia

Un po’ come nel caso di Acunzo, anche con Gabriele Stefanini abbiamo un azzurro che guarda le partite dalla panchina e che presumibilmente dovrà aspettare la prossima stagione per tornare sul parquet. Intanto i Lions non impressionano (record 4-10) e, per loro, arrivare fra le prime quattro della Ivy League non sarà affatto facile.

#251 Seattle

MATTIA DA CAMPO – 20.7 MIN, 4.3 PTS, 3.9 REB, 1.1 AST

Non sono i Redhawks in crescita e pericolosa che ci aspettavamo in preseason. Nella WAC è difficile ora immaginarli andare oltre un onorevole quarto posto fra le nove squadre che compongono la conference. Nel frattempo, l’inizio dell’anno non poteva iniziare in maniera più beffarda, vista la sconfitta dopo tre overtime patita sul campo di Kansas City.

#312 Elon

FEDERICO POSER – 15.7 MIN, 4.8 PTS, 2.4 REB, 1.2 AST

Su quattro vittorie, solo una è arrivata con una squadra di D-I, oltretutto una che non naviga in buone acque (Kennesaw State, di cui si parla qui sotto). Insomma, è un classico anno di rebuilding pieno di sconfitte e il colpo sfiorato con W&M al debutto nella Colonial non può far sperare in miracoli. Obiettivo: lasciare l’ultimo posto alla scassatissima UNC Wilmington.

#346 Kennesaw State

PIETRO AGOSTINI – 11.1 MIN, 1.4 PTS, 2.9 REB

L’unica vittoria raggiunta è stata di quelle belline (+24 contro Gardner-Webb nonostante rotazioni ridotte all’osso). Però ecco, appunto, è l’unica. In tredici partite disputate. Coach Abdur-Rahim sta ricostruendo sulle macerie e non c’è da aspettarsi granché se non giusto un altro paio di ‘W’ da qui alla fine della stagione.

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