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East, la piccola FDU manda a casa Purdue

FDU
Autore: Raffaele Fante
Data: 18 Mar, 2023

Purdue rimanda per l’ennesima volta qualsiasi sogno di gloria e finisce il suo torneo dopo la prima partita, venendo eliminata dall’incredibile Fairleigh Dickinson. Vincono invece tutte le altre favorite in questa parte del tabellone a partire da Kentucky che non esce al primo turno come l’anno scorso, passando per Marquette e Kansas State. E ora per tutte loro ora c’è una big in meno sulla strada per le Final Four

#16 FAIRLEIGH DICKINSON 63
#1 PURDUE 58

La tripla del possibile pareggio di Fletcher Loyer è un air ball che finisce nelle mani di Demetre Roberts che è 1.72 cm. Il layup di Braden Smith viene stoppato da Demetre Roberts che è sempre 1.72 cm. Presa azione per azione non ha alcuna spiegazione tecnica e fisica la vittoria di Fairleigh Dickinson contro la #1 dell’East, cioè Purdue. Bisogna vederla e rivederla per capire come la squadra più bassa della nazione che gioca non con una, ma con due PG in quintetto sotto l’1.75 sia riuscita a contenere i 2.24 di Zach Edey e mandare a casa al primo turno una delle favorite per le Final Four.

E’ Marzo, è il Torneo più imprevedibile del mondo, certo, ma c’è soprattutto un capolavoro tattico di un coach al suo primo anno sulla panchina di questa università privata del New Jersey che non ha neanche vinto il suo torneo di conference, ma è alla big dance solo per l’ineleggibilità di chi doveva esserci, cioè Merrimack. Tobin Anderson è arrivato dal St. Thomas Aquinas College di Division II a FDU reduce da una stagione infame con 4 sole vittorie. E nel giro di una manciata di mesi l’ha fatta diventare la seconda #16 nella storia a battere una #1 al torneo.

Ci è riuscito grazie a una zona press a tutto campo che ha mandato in totale confusione le giovani guardie di Matt Painter che hanno spadellato senza pietà da 3, senza sfruttare gli enormi spazi lasciati da giocatori che avevano come unico obiettivo riempire l’area per contenere Edey. Sono 7 le palle perse da Braden Smith che è un freshman e avrà tempo per rifarsi, ma che si ricorderà di questa partita come uno degli incubi peggiori. Ma è anche il 5/26 dall’arco ad aver condannato Purdue, che non ha trovato eroi che la salvassero, neanche Edey che ha chiuso comunque con 21+15.

 

L’eroe lo ha trovato invece FDU in Sean Moore, uno dei tanti giocatori che Anderson si è portato dietro dalla Division II, come Roberts: suoi i 5 punti finali e gran bella occasione per realizzare il proprio career high di 19, per uno che di media non arriva neanche a 7 punti a partita. E’ un’altra delle incredibili storie di una partita che resterà nella storia del Torneo. “Let’s go shock the world”, aveva detto Anderson ai suoi prima della partita. E i suoi ragazzi sono riusciti a farlo.

#2 MARQUETTE 78
#15 VERMONT 61

Dopo un primo tempo sonnecchiante, dove una delle poche emozioni è stata la momentanea uscita dal campo di Tyler Kolek per un problema al pollicedestro,  l’uragano Kam Jones si è accesso. La striscia di 18 punti consecutivi – sui 19 totali – messi a segno dalla guardia delle Golden Eagles è quella che ha spezzato in due la partita creando un solco di diciassette punti tra loro e una Vermont che, fino a quel momento, aveva risposto colpo su colpo. Ai Catamount non sono bastati Dylan Penn, Matt Veretto e Robin Duncan in doppia cifra di punti per far fronte all’ottimo attacco messo in piedi da Shaka Smart.

#3 KANSAS STATE 77
#14 MONTANA STATE 65

Markquis Nowell e Keyonte Johnson non hanno ancora finito il loro lavoro. Sono stati i leader di una delle squadre più sorprendenti della nazione e perchè non stupire anche al torneo? E non potevano certo farsi eliminare al primo turno da Montana State: 17 punti e 14 assist per Nowell, 18 punti e 8 rimbalzi per Johnson che hanno dato una vittoria tutto sommato abbastanza tranquilla ai Wildcats. La zona 1-3-1 dei Bobcats nel secondo tempo ha dato un po’ fastidio ai suoi giocatori ma coach Jerome Tang vuole anche lui continuare a stupire nel suo primo anno da allenatore. E alla fine ha portato i suoi ragazzi al secondo turno e contro Kentucky sarà una gran partita.

#6 KENTUCKY 61
#11 PROVIDENCE 53

Con Oscar Tshiebwe e Antonio Reeves sugli scudi, i Wildcats staccano facilmente il biglietto per il second round dove affronteranno Kansas State. I due senior hanno messo a ferro e fuoco la difesa di Providence con due prestazioni notevoli: il lungo ha catturato 25 rimbalzi – dato più alto al Torneo dal 1977 – dominando le due aree, mentre la guardia ha messo assieme 22 punti con cinque triple a segno sulle nove tentate. A loro si è poi unito anche Jacob Toppin che ha chiuso il match con 18 punti. La squadra di coach Ed Cooley purtroppo non è riuscita a invertire il trend negativo con cui si è approcciata al Torneo e sostanzialmente non ha mai messo a rischio la vittoria dei Wildcats, tanto che una volta apparsa sul megaschermo l’impresa in corso d’opera di FDU il pubblico voleva vedere più quella che il continuo della partita sul campo.

#7 MICHIGAN STATE 72
#10 USC 62

Mai sottovalutare Tom Izzo a marzo, a maggior ragione quest’anno perché la sua squadra non è niente male. Difesa e ritmo alto sono le caratteristiche degli Spartans che hanno un signor stretch four come Joey Hauser che tira con il 45.6% da 3: è lui il miglior giocatore di una partita vinta meritatamente da Michigan State contro Usc che esce ancora al primo turno.

Coach Andy Enfield attende che Boogie Ellis inizi a giocare ma il secondo miglior marcatore della Pac 12 con 18 punti a partita segna un solo canestro nel primo tempo ma dà via 4 assist e fa girare bene la squadra. Sotto di 11 i Trojans non si fanno prendere dal panico e con pazienza trovano il modo di rimontare ed è 34 pari all’intervallo. Ma Michigan State ha molti più giocatori che possono far canestro e un reparto lunghi decisamente più completo e fisico. E con Ellis sempre a prendere ferri, Hauser e Akins piazzano le triple dell’allungo definitivo per una vittoria più tranquilla del previsto per gli Spartans.

 

#8 MEMPHIS 65
#9 FLORIDA ATLANTIC 66

A scrivere la storia del piccolo campus della Florida sancendo la sua prima vittoria nella March Madness è Nicholas Boyd con un floater in penetrazione a due secondi dalla sirena. Per Memphis questa era la seconda apparizione consecutiva al Torneo, evento che non accadeva dal 2014, ma tutto si ferma al primo round contro Florida Atlantic, una delle squadre più sottovalutate nella Selection Sunday. La macchina perfetta messa assieme da coach Dusty May non ha deluso le attese e anche la scelta di affidare l’ultimo tiro a chi fino a quel momento aveva stentato si è rivelata vincente.

Ai Tigers non è bastato avere sempre la leadership del match durante il secondo tempo per evitare una sconfitta bruciante che sa di beffa. L’infortunio alla gamba di Kendric Davis non ha di certo aiutato, così come la scelta di farlo rientrare in campo dolorante – sarà poi lui a perdere il pallone che regala l’ultima chanche a FAU -, ma non possono essere alibi per una sconfitta arrivata all’ultimo secondo e a difesa schierata.

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