É stato un Draft Nba 2024 dominato dai francesi, ma con qualche incredibile sorpresa dal mondo dell’NCAA. Zach Edey scelto in Top Ten, Kyle Filipowski che, dopo aver rinunciato a una probabile chiamata in lottery nel 2023, scende fino al secondo giro dove verrà chiamato anche Bronny James e molto altro. Ecco i temi principali della nottata del Draft Nba 2024.
L’onda francese
Quattro giocatori scelti al primo giro, tre nelle prime sei posizioni e soprattutto due nelle prime due. Dopo lo sbarco del nuovo Messia Victor Wembanyama, l’Nba accoglie i suoi apostoli. Zaccharie Risacher diventa la quarta prima scelta assoluta non-USA dando ad Atlanta il perno dell’eventuale rinascita senza Trae Young oppure un glue-guy di lusso da mettere a fianco al suo fianco se resterà. Washington crede che Alex Sarr possa diventare una stella insieme all’altro francese Bilal Coulibaly mentre Charlotte scommette sulla gioventù e sul potenziale inesplorato di Tidjane Salaun. A fine primo giro anche i Knicks vengono contagiati dalla febbre francese e prendono Pacome Dadiet, reduce da una stagione ad ULM. Mai un paese al di fuori degli Stati Uniti d’America aveva visto così tanti giocatori scelti al primo giro.
Zach Edey in Top Ten
“Zach Edey è un fit particolarmente speciale per noi. Zero ego in lui, solamente voglia di vincere”: così il gm dei Memphis Grizzlies Zach Kleiman ha giustificato l’inaspettata scelta di Zach Edey nella Top Ten del Draft Nba. Così il due volte National Player of the Year finisce in una squadra intrigante, già da playoff e che raramente ha sbagliato una scelta negli ultimi Draft. Tanti centimetri da mettere in un reparto lunghi forte e variegato che vede però proprio nella mancanza di centimetri, tolto Jaren Jackson Jr., il suo limite. Sarà tutta da testare la sua capacità di difendere negli spazi Nba, ma offensivamente Edey potrà troneggiare un po’ su chiunque in una squadra che punta in alto.
Esclusioni di lusso
Un anno fa, Kyle Filipowski ha rinunciato ad una quasi certa scelta in lottery per tornare a Duke, giocarsi il titolo e aumentare il proprio stock in una classe Draft non propriamente brillante. Un anno dopo, il titolo l’ha visto col binocolo, sprecando un occasione gigantesca, ed è sceso fino al secondo giro. Storia diversa ma situazione simile per Johnny Furphy. L’australiano di Kansas ha bruciato le tappe in maniera fulminea per arrestarsi sul più bello. Il primo troppo limitato, il secondo troppo grezzo, saranno i primi ad esser chiamati stasera al secondo giro ma c’è poco da festeggiare. Attesa l’esclusione di Bronny James dal primo giro, e resta in realtà da vedere se i Lakers useranno la loro scelta n.55 per lui.
Kentucky vs UConn
Erano le due squadre con i giocatori più attesi. Reed Sheppard e Rob Dillingham da una parte, Stephon Castle e Donovan Clingan dall’altra. Tutti scelti in Top Ten, tutti da squadre particolarmente azzeccate. Erano settimane che si parlava di un matrimonio già consumato tra Sheppard e Houston che aggiunge un tiratore al suo core giovane e già gerarchizzato. Così come Minnesota, salita fino alla 8, ha deciso di prendere una guardia dal grilletto facile come Dillingham da aggiungere alla panchina. San Antonio alla 4 passa la suggestione Twin Towers per fidarsi del tiro da tre e del potenziale da stella di Castle mentre Portland si prende un lungo da cui ripartire come Clingan.
Esperti contro progetti
In una classe non così seducente, ogni interpretazione da parte dei front office Nba è legittima. Quindi abbiamo visto un’invasione di prospetti “anziani” come raramente successo negli ultimi anni, ma anche la volontà di affidarsi a progettoni. Nella prima casistica troviamo i Celtics freschi di titolo che aggiungono un tiratore intelligente come Baylor Scheierman e, con un ragionamento molto simile, anche i Lakers e i Cavaliers che scelgono Dalton Knecht e Jaylon Tyson, sperando di ricavarci qualcosina in più di un semplice tiratore. Denver aggiunge un lungo diverso da Nikola Jokic con Da’Ron Holmes.
Minnesota spera di ricavare un sesto uomo dai punti facili da uno tra Dillingham e Terrence Shannon, scelto a fine primo giro, mentre Sacramento continua con la tradizione di guardie esperte e difensive scegliendo Devin Carter. Utah invece sa che ha il tempo di sviluppare e quindi si affida a uno dei pochi giocatori col potenziale da stella, Cody Williams alla 10, e a Isaiah Collier, sceso fino alla fine del primo giro, sperando di trovare la guardia del futuro. Stesso ragionamento per Washington che muove le carte e aggiunge i due prospetti più grezzi di questo Draft, Bub Carrington e Keyshawn George, creando un core giovane niente male.