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Terrence Shannon e cinque scommesse per il Draft Nba 2024

Terrence Shannon
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 24 Giu, 2024

Chi sarà la possibile sorpresa a fine primo giro mercoledì notte nel Draft Nba 2024? Qualche super senior che ha fatto faville al college oppure un progetto di cui abbiamo solamente intravisto le capacità? Da Tristan da Silva a Terrence Shannon, ecco a voi una Top 5 di possibili sorprese.

Tristan da Silva

Mentre il fratello maggiore Oscar annaspava in Eurolega con il Barcellona, il più giovane Tristan ha confermato le sue ottime qualità pur senza aggiungere maggiori sfumature nel suo repertorio. Ad inizio anno lo descrivevamo così quando gli assegnavamo la palma della migliore ala della Division I: “Il miglior all-around nonché il miglior attaccante del gruppo, un po’ tedesco un po’ brasiliano, un po’ ala piccola un po’ ala grande” e quest’anno è rimasto un po’ nel guado. Il 40% da tre lo aiuterà non poco, così come l’intelligenza tattica che lo porta ad esser un bel passatore e un difensore competente.

Kyshawn George

Coach Jim Larranaga ha storto il naso quando ha visto il suo prospettone andare via dopo appena un anno. Sapeva che c’era del potenziale da NBA, ma sperava di svilupparlo lui con i suoi Hurricanes. Invece l’ha dovuto lanciare nella mischia per cercare di raddrizzare una stagione nata storta e finita peggio di Miami, mettendo in luce l’intrigante mix tra taglia e skillset. Ala di due metri dal fisico scheletrico con una buona mano da tre, sia dal palleggio che in catch&shoot, ma anche da passatore. Le lunghe leve lo aiutano in difesa e in transizione dove, tolto un corpo tutto da costruire, ha mostrato anche una spiccata capacità nell’entrare nei meccanismi di squadra. Per contro, pochi minuti giocati in Division I, un po’ grande per essere un freshman (quasi 21 anni) e un repertorio da rifinire.

Da’Ron Holmes

Il classico lungo filiforme da fine primo giro ma con molte cose in più. A primo impatto potrebbe ricordare un lungo alla Nic Claxton o alla Noah Clowney, fisicamente non ci andiamo troppo lontani, ma Da’Ron Holmes è stata una delle armi offensive più dominanti degli scorsi due anni di college. In misura minore a quanto visto a Dayton, Holmes potrà traslare in Nba tutte le sua capacità da lob catcher, tutto il suo tempismo nei tagli, il suo gioco in transizione e anche il tiro da tre, ancora tutto da verificare (38% da tre contro un percentuali ai liberi rivedibili). Non il centro più fisico del mondo, ma la sua mobilità, oltre a renderlo temibile sui blocchi in difesa, lo porta spesso ad eludere i contatti e le palle perse, grande piaga della sua stagione collegiale, potrebbero essere limitata dal minor volume di gioco.

Carlton Carrington

Da prospetto neanche presente in Top 100 di ESPN a one & done. Carlton “Bub” Carrington è un’altra incredibile scalata che ci regala questo Draft NBA 2024. Una guardia con questo tipo di taglia (oltre il metro e novanta e che flirta con i 210 cm di wingspan) fa sempre aguzzare gli occhi all’NBA. Al momento la guardia di Pittsburgh è molti flash e poco arrosto. La parte stuzzicante lo vede come una combo guard in grado di manipolare le difese grazie alle sue creazioni in palleggio, la parte su cui lavorare è soprattutto una selezione di tiro assai rivedibile e un eccessivo innamoramento per il tiro dal palleggio. Solo il 17% della sua distribuzione al tiro avviene al ferro, ciò dovuto anche da un corpo ancora acerbo, vista l’età (è il più giovane dalla Division I).

Terrence Shannon Jr.

Risolti i problemi fuori dal campo, Terrence Shannon Jr. lascia l’NCAA dopo una carriera altalenante coronata da una stagione in cui ha infranto molti record ad Illinois. Mai troppo interessato alla difesa nonostante un corpo fatto e finito per l’NBA, mai troppo interessato all’efficienza e alla soluzione pratica (fatica sia a volte a trovare il canestro da tre che a cercare soluzioni raffinate), quello che l’ex Texas Tech può dare è una buona dose di punti e velocità in uscita dalla panchina, banchettando in transizione e coinvolgendo i compagni, come visto maggiormente nell’ultimo anno ad Illinois. A quasi 24 anni, può essere una scelta azzeccata per una squadra da titolo a fine primo giro. Chi crede ad un’improvvisa maturazione, può arrivare a dire che c’è un solido titolare NBA in lui. Chi l’ha visto per cinque anni al college consiglia di essere cauti.

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