Ci sono grandi storie tra i coach che per la prima volta hanno guidato una nuova squadra quest’anno. Dall’eccellente Jerome Tang al deprimente Kenny Paine, alcuni di loro hanno raggiunto traguardi totalmente inaspettati mentre altri sono miseramente caduti. Vediamo i principali vincitori e i principali vinti.
Chi ha vinto
Jerome Tang – Kansas State
Da Trinidad e Tobago, esordiente assoluto come capo allenatore di una squadra con 13 facce nuove, ha vinto senza se e senza ma il premio di coach dell’anno conquistando tutti non solo con i suoi risultati ma anche con il suo stile. K-State era pronosticata come fanalino di coda della Big12 e invece si è giocata il titolo della conference fino all’ultimo ed è arrivata alle Elite Eight in un’esaltante stagione da 26 vittorie che nessuno, ma proprio nessuno aveva previsto
Jon Scheyer – Duke
Un’eliminazione al secondo turno che brucia, qualche sconfitta di troppo in trasferta durante la regular season, ma il primo anno del 35enne esordiente coach di Duke è stato assolutamente positivo, oltre che restare negli annali: nessuno prima di lui aveva vinto così tante partite al primo anno sulla panchina dei Blue Devils, nessuno prima di lui aveva vinto il torneo dell’Acc da allenatore e da giocatore. Con una squadra giovanissima con più di un infortunio ha sostituito più che degnamente coach K. E non è poco.
Tobin Anderson – Fairleigh Dickinson
E’ arrivato dalla Division II, ha fatto l’upset più incredibile della storia della march madness e se n’è andato. Non ha vinto nulla, né la regular season né il torneo della Nec, ma ha ribaltato questo piccolo college del New Jersey che è passato da un ridicolo record di 4-22 a un onestissimo 21-16. Con la squadra più bassa dell’Ncaa e tre giocatori chiave provenienti anche loro dalla D II, ha giocato un torneo che in pochi si dimenticheranno. A partire da Purdue.
Chi ha perso
Kenny Paine – Louisville
La 28/a sconfitta arrivata contro Boston College ha certificato quello che era già chiaro a tutti: il primo anno di Kenny Payne è stato il peggiore in assoluto nei 109 anni di storia cestistica dell’Università di Louisville. Mai nessuno ne aveva perse 28 come lui (19 in doppia cifra), mai Louisville era finita al 290/o posto nel ranking di Kenpom. Ultima negli assist e 342/a nelle palle perse: possono bastare queste due statistiche per descrivere l’orrore del gioco dei Cardinals di quest’anno.
Matt McMahon – LSU
29 dicembre, i Tigers battono la #9 Arkansas nella prima partita della Sec e vanno 12-1. Benissimo, bel lavoro coach. Peccato che la prima vittoria del 2023 arriverà il 22 febbraio, dopo 14 sconfitte consecutive compreso un imbarazzante -40 preso da Alabama. Difesa colabrodo (299/a della nazione), attacco ancora peggio (313/o), record di 2-18 nel 2023 e ultimo posto nella Sec. L’anno prossimo può andare solo meglio.
Kyle Neptune – Villanova
Record di 17-17, uscita nei quarti al torneo di conference, eliminazione al primo turno del Nit: non proprio quello che ci si aspetta da una grande come Villanova. E vada per gli infortuni, vada per la panchina corta, vada per l’assenza di playmaking ma certo con il talento a sua disposizione si poteva fare meglio e infatti era alla #16 nel preseason ranking dell’Ap. E invece per la prima volta dal 2012 (e per la seconda dal 2005), Villanova non è riuscita nemmeno ad arrivare alla Big Dance.