Villanova vince il suo secondo torneo di conference consecutivo ma, contrariamente a quanto accaduto con Marquette (+24) e Butler (+19), l’atto finale è stato tutto tranne che una passeggiata. Ai Wildcats, infatti, è servito un supplementare per prevalere su Providence (76-66). Com’è solito dire coach Jay Wright al termine di partite come questa, “it was old school Big East”: difese dure, tensione, equilibrio nel punteggio e cattiveria agonistica alle stelle.
I due leader dei Cats, Jalen Brunson e Mikal Bridges, non hanno tradito: 31 punti per il primo e 25 per il secondo, personalità da vendere e tanti canestri pesanti segnati fra la fine del secondo tempo e l’overtime, conservando buone percentuali al tiro nonostante i Friars – sempre dediti a spezzare il ritmo avversario – abbiano concesso davvero pochi tiri aperti.
Per una squadra che soffre sotto i tabelloni come Nova, il contributo di Eric Paschall è stato cruciale: 13 rimbalzi di cui 6 offensivi, le seconde opportunità strappate dal junior nei momenti più critici della ripresa sono state ossigeno puro. Il suo apporto difensivo nel secondo tempo, così come quello di Omari Spellman (9 rimbalzi e 4 stoppate), se replicato, potrebbe fare la differenza nella March Madness.
Providence esce a testa altissima al termine d’un torneo che, dopo tanti alti e bassi in stagione, l’ha vista finalmente esprimersi al meglio delle proprie possibilità. Lo avevamo detto: potevano e dovevano fare di meglio. E l’hanno fatto. Brutti, sporchi e cattivi (in senso positivo) come mai prima quest’anno, i ragazzi di Ed Cooley potranno fare strada al Torneo Ncaa se dovessero continuare sui binari percorsi nelle gare con Xavier e Villanova, fra una difesa infaticabile, la clutchness di Kyron Cartwright (a tratti inarrestabile contro i Cats) e il talento di Alpha Diallo, tanto continuo quanto efficiente nelle tre partite del Garden (19.3 punti col 50% al tiro e 8.3 rimbalzi).
Per quanto riguarda la vincitrice del titolo di regular season, c’è poco o nulla da rimproverare a Xavier circa la sua eliminazione in semifinale. Di solito sono i Musketeers a uscire vittoriosi dai finali punto a punto e l’epilogo dell’incontro con Providence avrebbe potuto tranquillamente essere diverso. Questione di dettagli. Trevon Bluiett ha vissuto una serata stranamente nera al tiro contro di loro (2/14) ma è più ragionevole parlare di match stregato che di campanelli d’allarme.
Come al solito, il resto della Big East è apparso in salute: Seton Hall e Creighton sono uscite dai quarti per un soffio mentre Butler – membro della conference dal 2013-14 – ha finalmente sfatato la maledizione del primo turno del torneo. Tutte squadre che hanno confermato di poter vincere almeno un incontro del prossimo capitolo della March Madness.