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Verso la Madness: la situazione nelle P6

James Bouknight UConn USC March Madness
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 3 Mar, 2021

Mancano undici giorni al Selection Sunday, il che significa che tante squadre devono darsi una bella mossa per migliorare il proprio curriculum e conquistare un posto alla March Madness. Ecco la situazione fra le squadre traballanti nelle sei grandi conference.

 

ACC

Probabilmente la conference dalla situazione più ingarbugliata. Florida State, Virginia e Clemson sicure, mentre Virginia Tech ha un piede e mezzo dentro (importante non fare passi falsi con NC State all’ultima di stagione regolare).

Sebbene debole e deludente nel complesso, la ACC è comunque in grado di mandare sette squadre al Torneo.

Louisville ha fatto un bel colpo battendo Duke in trasferta e può fare un enorme passo in avanti se dovesse sorprendere Virginia, squadra mai del tutto convincente, nel weekend.

I Cards al momento sono dati come seed 10 da Bracket Matrix insieme a North Carolina, la quale ha deciso di complicarsi la vita andando a perdere con Syracuse (altra squadra teoricamente in corsa, ma con scarse chance al momento). Per UNC sarà vitale battere sabato gli odiati Blue Devils (reduci da due sconfitte di fila all’overtime), in un rivalry game che sa di dentro-o-fuori in ottica March Madness.

Infine c’è Georgia Tech, che si trova in un momento strepitoso: cinque vittorie consecutive con alta probabilità di allungare la striscia a sei (va in casa di Wake Forest nel weekend). Gode di un discreto posizionamento nel NET (#40, quarta migliore della conference) ma è presto per sedersi sugli allori: sarà fondamentale fare bene al torneo della ACC.

Big Ten

Di squadre al ballo ne manderà proprio tante: almeno una fra Michigan, Illinois, Ohio State sarà una seed 1; su Iowa, Purdue, Wisconsin potete mettere la mano sul fuoco.

Poi abbiamo Rutgers, che tutto sommato pareva certa ma che ha deciso d’iniziare la settimana con un harakiri pazzesco (-21 contro Nebraska). Non è in grosso pericolo, ma deve assolutamente riprendersi contro Minnesota, squadra con un piede nella fossa ma che in teoria può ancora provarci.

Maryland è una sulla quale in pochissimi avrebbe scommesso a inizio stagione: ora però viene da cinque vittorie di fila (pesanti le ultime due, Rutgers e Michigan State) e potrebbe andare al ballo con un onesto seed 8.

Visto che con gli Scarlet Knights parlavamo di suicidi sportivi, che dire di Michigan State? Era appena tornata dall’oltretomba battendo nientepopodimeno che Illinois e Ohio State. Poi però ne ha presi 18 di scarto dai Terrapins. Panico? No, perché martedì ha conseguito una vittoria di vitale importanza contro Indiana (squadra che sta più fuori che dentro ma che può tenersi in corsa dando un dispiacere ai rivali di Purdue, cosa che pare francamente difficile). Gli Spartans chiuderanno la regular season con un back-to-back contro una Michigan vogliosa di riprendersi dalla batosta a sorpresa con Illinois: allacciate le cinture, ci si menerà parecchio.

Big 12

Conference dal livello altissimo e quindi col suo bel gruppone di squadre sicure di andare al Torneo. Baylor, Kansas, West Virginia, Texas, Texas Tech, Oklahoma: ci saranno tutte con seed dall’alto all’altissimo (dal 6 in su). L’unico dubbio è legato a Oklahoma State: il ricorso fatto contro il ban inflittole dovrebbe garantire la sua partecipazione, ma la Ncaa in teoria potrebbe decidere di pronunciarsi all’ultimo momento ed escluderla. Tale eventualità rappresenterebbe una tafazzata di proporzioni epiche e quindi non sembra granché probabile. Però è pur sempre della Ncaa che stiamo parlando…

Big East

In quanto a delusioni, la ACC ha la sua bella rivale, ovvero la Big East. Villanova e Creighton, squadre sicure di un posto alla Big Dance, sono ottime ma non hanno raggiunto quegli standard di eccellenza pronosticabili a inizio stagione.

La cosa più grave però è che la conference rischia di ritrovarsi ai minimi storici di formazioni alla March Madness. Infatti tutte le altre squadre hanno passato la stagione a peggiorare l’una il curriculum dell’altra. UConn, Xavier e Seton Hall sono in posizione per dire ancora la propria ma potranno al massimo accontentarsi di seed bassi.

Xavier si è data un bello schiaffo in faccia da sola perdendo con Georgetown e si ritrova alla #53 del NET. Huskies e Pirates giocano l’una contro l’altra mercoledì notte: favoriti i primi, che si trovano in un buon momento con James Bouknight ormai tornato abile e arruolabile (e che hanno anche un curriculum leggermente migliore dei secondi).

St. John’s, gradevole sorpresa della seconda metà di gennaio, è caduta in crisi (tre sconfitte nelle ultime quattro gare) e non sembra più in grado di competere per un at-large bid.

Pac-12

Qui c’è una situazione tutto sommato ben delineata. USC, nonostante il suo recente auto-boicottaggio (tre sconfitte nelle ultime quattro gare) è in posizione salda, così come Colorado, squadra in ascesa.

UCLA e Oregon giocheranno l’una contro l’altra mercoledì notte: la vincitrice potrà considerare il proprio posto assicurato, mentre la perdente dovrebbe avere occasione di rifarsi, o perlomeno rimanere in piena corsa.

Fra tutte le altre, l’unica che può ancora provarci è Stanford, ma la sua è una situazione disperata: Oscar da Silva non gioca da due gare, il suo status è incerto, le sconfitte di fila sono tre e il posizionamento nel NET è un mediocre 61° posto. In cerca di un miracolo contro USC mercoledì notte o rischia di essere spacciata.

SEC

Alabama e Arkansas strasicure, Tennessee, Florida e Missouri in posizione salda. La SEC manderà almeno queste cinque squadre al Torneo, ma il conto delle sicure potrebbe salire a sei, se LSU dovesse superare Mizzou in trasferta questo sabato (Cameron Thomas, pensaci tu).

Tutto qui? Più o meno. Ole Miss è stata fantastica a febbraio ma il suo scivolone con Vanderbilt dovrebbe costarle molto caro. Kentucky era in piena ripresa un paio di settimane fa, ma ha mancato un’occasione importantissima prima con Florida (-4) e poi con gli appena citati Rebels (-8). L’ultima di regular season è con South Carolina, gara ininfluente in ottica March Madness: i Wildcats dovranno fare miracoli al torneo di conference, ovvero andare fino in fondo e vincere.

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