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Da UConn a Southern Miss, le sorprese e i loro numeri

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 16 Dic, 2022

Le sorprese principali di questo primo scorcio di stagione sono ben chiare dopo quasi un mese e mezzo di partite. UConn, per esempio, è sulla bocca di tutti, ma come possiamo quantificare la portata di ascese e discese in un campionato di 363 squadre? È qui che KenPom ed EvanMiya corrono in aiuto rispettivamente per quanto riguarda le squadre e i giocatori della Division I. Numeri doppiamente interessanti, tra l’altro: data la natura predittiva dei loro calcoli, i due siti ci offrono un quadro non solo di quel che è successo ma anche del probabile andamento della stagione.

 

Huskies che mordono

Volgendo lo sguardo all’élite del college basketball, UConn è la squadra che ha compiuto il salto più vistoso: una vittoria in Top 10 e altre quattro in Top 50 su KenPom sono bastate per scalare ben 26 posizioni nel ranking da inizio stagione e prendersi la prima piazza assoluta.

I numeri sembrano riflettere bene dove risiede la forza di questa formazione al momento. Non c’è una singola categoria statistica nella quale primeggia, ma tante in cui si classifica molto in alto: #7 per Adj. Offense, #4 per Adj. Defense e in Top 10 sia per eFG% segnato che per quello subito. Un gruppo che brilla in primis in difesa ma, in definitiva, equilibrato fra le due metà campo.

E profondo, soprattutto: sia i giocatori con alto Usage che quelli con uno limitato hanno infatti impatto elevato grazie a livelli di efficienza notevoli sulle due metà campo: per il BPR di EvanMiya – metric che, per dirla in parole povere, tenta di ridurre a un numero unico l’impatto di un giocatore – quasi tutti e nove gli Huskies in rotazione hanno numeri dal positivo all’eccellente nelle due metà campo. Unica eccezione, i numeri difensivi modesti (ma non propriamente cattivi) di Joey Calcaterra: un dato alla fin fine trascurabile, trattandosi di un giocatore preso nel portal per le sue qualità di specialista del tiro da tre.

Il rendimento sorprendente di UConn si riflette anche nei numeri individuali: Andre Jackson (attuale #4 in D1 per BPR) e Jordan Hawkins (#31) hanno infatti rispettivamente il terzo (+1.94) e secondo (+2.57) margine di miglioramento più alto nella Top 50 di EM rispetto ai numeri che venivano proiettati in preseason, mentre l’idolo di casa Alex Karaban è il più migliorato in assoluto nell’intera D1 (+3.72, #206 in classifica) con ampio distacco vantato sul secondo.

 

Big Ten, quanto sei bella

Purdue è un’altra squadra che ha sbalordito: forte di ben tre vittorie in Top 20 su KenPom, ha guadagnato 20 posizioni dalla preseason, prendendosi il quinto posto assoluto. La squadra di Matt Painter fa le proprie fortune partendo dal fatturato offensivo. Il che non è una novità: se la stagione si concludesse oggi, i Boilermakers finirebbero col secondo miglior Adj. Offense della D1 per la terza volta negli ultimi sei anni (e per la seconda consecutiva).

Merito degli ubriacanti valzer lontano dalla palla (vedi video sottostante) eseguiti attorno il totem Zach Edey. Ecco, se parliamo d’impatto individuale, il centrone canadese mette d’accordo un po’ tutti, a partire dai nostri KP ed EM che lo indicano entrambi come miglior giocatore dell’intera NCAA al momento – il primo con ampio distacco sugli inseguitori nel suo ranking per il POY nazionale, il secondo invece di un pelo sopra Ąžuolas Tubelis di Arizona.

I Boilermakers non sono gli unici a sorridere in una Big Ten che, per KenPom, è la seconda miglior conference alle spalle della Big 12. Maryland, nonostante le recenti tre sconfitte di fila, è #26 e vanta ben 30 posizioni scalate in classifica da inizio stagione; Ohio State, Illinois, Wisconsin, Rutgers, Penn State sono tutte saldamente in Top 40 dopo aver compiuto balzi notevoli.

E l’ultima qui citata si coccola anche uno dei giocatori maggiormente in ascesa del momento: Jalen Pickett – di cui parleremo sicuramente in uno dei nostri prossimi focus – è #5 nel già citato kPOY e #23 nel ranking di EvanMiya, dove nessuno fra i primi 200 in classifica vanta un balzo in avanti grosso come il suo (+2.73 BPR da inizio stagione).

 

Southern Miss, mid-major assurda

Allargando lo sguardo all’intera Division I, Southern Miss è di gran lunga la squadra più sorprendente in assoluto, come si può vedere facilmente da questa Top 5 di posizioni scalate da inizio anno su KenPom:

+181 (da 324 a 143) Southern Miss
+110 (da 258 a 148) Florida Gulf Coast
+98 (da 195 a 97) Charleston
+96 (da 300 a 204) American
+87 (da 325 a 238) Grambling State

Balzare dal fondo alla metà della D1 è semplicemente clamoroso. Coach Jay Ladner, ora al quarto anno sulla panchina dei Golden Eagles, non aveva mai vinto più di nove gare in una stagione. Alla sesta settimana di questo 2022-23 ha già collezionato dieci ‘W’ – davvero notevoli quelle sui campi di Vanderbilt e Liberty – a fronte di una sola sconfitta – oltretutto in trasferta e con soli due punti di scarto. Niente male per una squadra che veniva indicata quasi all’unanimità come fanalino di coda della Sun Belt.

Il segreto del successo? A una prima occhiata non sembra essercene uno solo, visto che i numeri di KenPom segnalano salti in avanti enormi tanto nella metà campo difensiva (#334 per Adj. Defense l’anno scorso e #115 adesso) che in quella offensiva (da #266 a #15 alla voce TO%, per fare un solo esempio), ma l’aver pescato egregiamente nel portal pare alla base di tutto. Il lungo Felipe Haase, ex Mercer e prima ancora South Carolina, guida la squadra per punti (17.3) e rimbalzi (7.4), ha grandi percentuali dall’arco (54.3% su 4.2 tentativi) e impressionante efficienza realizzativa con il 14° miglior True Shooting della D1. La guardia Austin Crawley è secondo per punti (16.2), per assist (2.9) e primo per recuperi (2.6) dopo una carriera da panchinaro anonimo a Ole Miss. Il primo ha – stranettamente – il miglior BPR offensivo della squadra su EvanMiya (3.02), mentre il secondo è il migliore in quello difensivo (1.47).

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