La squadra
Era dal triennio 96-99 che TCU non finiva per tre stagioni consecutive con venti vittorie. Sembrerebbe una stagione positiva, invece è stata una gran delusione per i ragazzi di Jaime Dixon, affondati dai troppi infortuni. Partiti con l’etichetta di anti-Kansas e un 12-1 in non-conference, si sono inabissati con i primi infortuni. Jaylen Fisher è il nome più illustre di una lunga serie di giocatori che si sono fermati che comprende Kouat Noi, Lat Mayen e Angus McWilliams. Proprio l’assenza del playmaker albino è stata un masso che si è schiantato sulle ambizioni degli Horned Frogs. Alex Robinson è stato un degno sostituto, ma non è riuscito a dare il quid in più per svoltare la stagione. Noi è andato a intermittenza, alternando prestazioni sontuose da 30 punti e il 71% dal campo contro Oklahoma a serate da zero punti contro Kansas State. La banda di freshman composta da RJ Nembhard, Kaden Archie e Russell Barlow non ha mai portato nuova linfa alla squadra, che ha dovuto chiedere una crescita ulteriore da parte di Desmond Bane e JD Miller.
Il giocatore chiave
Il senior JD Miller ha trovato al quarto anno lo spazio da titolare e ha alzato di un altro llivello la sua consueta dose di energia. Raccoglie punti dalle pieghe delle partita, molto forte a rimbalzo, mai falloso, spesso è l’uomo che regala le scosse che rivitalizzano la squadra. E nonostante il suo 29%, le difese rispettano anche il suo tiro da tre.
I prospetti
La classe di freshman appena arrivata riserverà grandi gioie in futuro, ma nessuno di loro è ancora pronto. Kouat Noi è un profilo moderno perfetto l’Nba odierna: ala lunga e atletica, capace di difendere su più ruoli e dalle movenze eleganti. Anche Desmond Bane, dopo una stagione un po’ in sordina, potrebbe ricevere una chance in Nba.
Pronostico finale
Doveva essere scontato il loro ingresso alla Big Dance e invece hanno faticato molto per entrare. Sconfitta onorevole al secondo turno con la big di turno.