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South – UMBC e Virginia scrivono la storia del college basketball

Autore: Manuel Follis
Data: 17 Mar, 2018

Oh My God! UMBC e Virginia scrivono la storia della March Madness

Non era mai capitato, nei precedenti 135 incontri (dal 1985, da quando cioè esistono le teste di serie), che una numero 16 battesse una numero 1. E invece un college semisconosciuto, noto finora solo per le sue prestazioni nei tornei di scacchi universitari, ha stupito il mondo. University of Maryland Baltimore County ha battuto Virginia di 20 punti.

Il mini-play K.J. Maura è sembrato un gigante, Jairus Lyles non ha quasi sbagliato un tiro e grazie anche a Joe Sherburne e Arkel Lamar, UMBC ha chiuso con 12/24 da 3 rifilando 53 punti nel secondo tempo a Virginia. Una partita che meritava molto di più che un semplice recap e che BasketballNcaa ha approfondito qui, raccontando anche le lacrime di Virginia che chiude in maniera ingloriosa una stagione fin qui meravigliosa.

Il freshman Mike McGuirl abbatte Creighton a suon di triple

Bisognava fermare l’attacco di Creighton, uno dei migliori della nazione. Così Barry Brown, la guardia al terzo anno di Kansas State, ha passato le giornate a guardare i video di Marcus Foster, la stella dei Jayhawks. Risultato? Foster ha chiuso con la peggior prestazione Ncaa da due anni a questa parte: 5 punti con 1/4 da 2 e 1/7 da 3. Anche il prospetto Nba Khyri Thomas non ha fatto una grande figura (9 punti con 0/3 dall’arco). Si sono giusto appena salvati solo il freshman Mitch Ballock e il sophomore Davion Mintz.

 

Creighton ha inseguito per tutta la gara, chiusa 69-59, senza mai dare l’impressione di poter mettere la testa avanti. A Kansas State servivano però anche punti da mettere a referto. Ecco, ci hanno pensato in parte sempre Brown (18), ma anche il freshman Mike McGuirl, 9 partite in stagione con nemmeno 10 minuti di media, che invece è stato in campo 23 minuti e ha chiuso con 17 punti, 2/3 da 2 e 2/3 da 3. Occhio perché nella prossima partita contro la cinderella UMBC tornerà, anche se non in piena forma, il miglior giocatore dei Wildcats, ovvero Dean Wade.

Cumberland, il coniglio dal cilindro di Cincinnati

Partita tutta difensiva quella disputata da Georgia State e Cincinnati, con entrambe le squadre che hanno tirato sotto il 40% dal campo e circa il 30% da tre. I Panthers sono scesi in campo con un chiaro piano tattico e hanno fatto faticare tantissimo i Bearcats a trovare spazi, tenendo il ritmo basso e difendendo a zona 2-3, esponendo tutti i problemi di Cinci in attacco e giocandosela punto a punto fino a circa 6 minuti dalla fine. Non avevano fatto i conti però con uno spettacolare Jarron Cumberland, il sophomore che ha messo a referto 27 punti, 11 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate, è ha trascinato trascina la squadra dell’Ohio alla vittoria. Finale 68-53.

Il team di coach Mick Cronin incontrerà Nevada nel turno successivo e ha dimostrato che, con la sua difesa piena di mastini e con i “clutch shots” dei suoi giocatori chiave, è una squadra che nessuno vuole incontrare.

Bamba saluta il Torneo, vince il talento dei gemelli Martin

La partita non è stata giocata in maniera impeccabile, ma Nevada e Texas hanno dato vita a un bel thriller game. Tema del match: la marcatura di Mo Bamba. Svolgimento: aiuti ossessivi dei Wolf Pack sul centro da primo giro Nba. Effetti collaterali: Kerwin Roach II e Matt Coleman hanno messo a segno i loro career high (rispettivamente 26 e 25 punti) segnando da fuori.

Poi però è entrato in scena il fattore Jordan Caroline. Il lungo-non-troppo-lungo (200 cm) al terzo anno è stato sonnecchiante o irritante (a seconda dei gusti) per circa 30 minuti ma, quando ha iniziato ad attaccare il ferro, ha costretto Bamba in panchina per falli. E senza il suo lungo, Texas è diventata un’altra squadra, soprattutto in difesa.

In casi come questo fa molto comodo avere in squadra due talenti come i gemelli Caleb e Cody Martin, entrambi 2 metri abbondanti, che tirano e giocano come veri all-around (infatti anni fa erano considerati papabili Nba). Nell’overtime si è svegliato Caleb (18 alla fine), con due triple pazze e #ciaone a tutti, vinta 87-83. Il vero mvp dei Wolf Pack però è stato Kendall Stephens, fondamentale per il riaggancio a fine secondo tempo.

 

 

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