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South, Princeton scrive un pezzo di storia

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 19 Mar, 2023

Princeton è stellare e scrive un capitolo di storia del Torneo mentre Alabama e San Diego State vanno alle Sweet 16 senza problemi. Il secondo turno nella South Region.

 

#15 PRINCETON 78
#7 MISSOURI 63

Dominati, stracciati: i Tigers del New Jersey hanno fatto un sol boccone di quelli quasi tramutatisi in gattini del Missouri, conducendo nel punteggio ininterrottamente, senza il minimo scossone, e imponendosi in tutti gli aspetti del gioco, anche quelli in teoria proibiti a dei ragazzi della Ivy League quando incontrano gli atletoni della SEC (44-30 il conto dei rimbalzi). La squadra di Mitch Henderson gioca una pallacanestro metodica che ora sembra rasentare la perfezione assoluta, compiendo così una parabola incredibile rispetto ad alcuni balbettii visti fino a metà febbraio. Dal torneo di conference fino a questo secondo turno sono stati perennemente in missione.

Tutti bravi, tutti protagonisti: da Ryan Langborg leading scorer con 22 punti a Blake Peters che entra dalla panca e ne piazza 17 in 15 minuti, passando per Tosan Evbuomwan, point forward nelle vesti di perfetto direttore d’orchestra (chiude con 9 punti, 9 rimbalzi, 5 assist ma a vederlo giureresti che abbia fatto una tripla doppia).

Il peso storico di questo risultato è rintracciabile in aspetti diversi che non mancano di toccare alcune corde del cuore. Per Princeton si tratta del primo accesso alle Sweet 16 dal 1967, giusto una stagione prima che venisse ingaggiato Pete Carril, coach che dettò le basi della filosofia ancora seguita dai Tigers, un vero rivoluzionario del gioco sedutosi su quella panchina per quasi trent’anni e scomparso nell’agosto dello scorso anno.

Si tratta anche del terzo anno di fila in cui una numero 15 passa i primi due turni, in una manifestazione che aveva impiegato 28 anni del corrente formato per vedere un’impresa del genere per la prima (e unica fino al 2020) volta con FGCU nel 2013. Infine, questo è il trionfo del bistrattato New Jersey della palla a spicchi che non porta il nome di Seton Hall o di Rutgers: tra la corsa incredibile di Saint Peter’s l’anno scorso e gli exploit di Princeton e Fairleigh Dickinson adesso, il Garden State delle mid-major guarda tutti dall’alto.

E forse exploit non è il termine giusto qui. Perché la cosa più spaventosa di questa Princeton è che non sembra affatto una Cenerentola, ma una squadra con le carte giuste per spingersi ancora più in là. “The world looks at it as two upsets, but I feel like we’re supposed to be here. We have a lot of confidence in what we’re doing”, ha detto Evbuomwan. Davvero tutto è possibile.

#1 ALABAMA 73
#8 MARYLAND 51

Altra partita e altra vittoria senza problemi per Alabama, che comincia a mettere un po’ di distanza fra sé e i Terps in chiusura di primo tempo senza più voltarsi indietro. I Crimson Tide hanno tirato appena sotto il 40% dal campo, ma facendo comunque meglio degli avversari (35.2%) e dominando a rimbalzo (44-32). Brandon Miller (19 punti, 7 rimbalzi) ha dato decisi segnali di risveglio dopo la vacanzetta da 0 punti in 19 minuti del turno precedente mentre Jahvon Quinerly ha esorcizzato l’anniversario dell’infortunio al ginocchio e della sconfitta al Torneo con Notre Dame piazzando una prova da leading scorer (22 punti con 9/14 al tiro).

 

#5 SAN DIEGO STATE 75
#13 FURMAN 52

La favola di Furman finisce in modo traumatico: stavolta non c’è stato niente da fare contro una difesa di alto livello (per la verità, non di poco migliore di quella di Virginia) che ha costretto i Paladins a un tremendo 32% al tiro (82.4 di Adj. Offense, di gran lunga il peggior dato della loro stagione). 50% tondo tondo invece per una San Diego State migliore del solito in fase offensiva: un cocktail letale per qualsiasi avversaria. Alabama è una corazzata ma questi Aztecs dovrebbero rappresentare il loro primo test serio e una minaccia concreta alle loro aspirazioni da titolo.

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