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Record e dualismi al Jordan Brand Classic

Jordan Brand Classic - BasketballNcaa
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 27 Apr, 2018

La kermesse del Jordan Brand Classic, che si è giocato al Barclays Center di Brooklyn, è stata una partita dove i liceali hanno pensato esclusivamente a fare spettacolo. Il 146-136 finale ha comunque regalato un record e un paio di minuti di grande sfida.

Il signore degli anelli

Il precedente record di punti realizzati alla manifestazione brandizzata da Michael Jordan erano i 34 di LeBron James. Quest’anno ci ha pensato Emmitt Williams (#19 Espn top 100) ad aggiornare la statistica mettendone a segno 44 con un incredibile 22/23 dal campo (oltre a 7 rimbalzi) in soli 23 minuti, frutto di una serie infinita di schiacciate. Addirittura il lungo che dal prossimo autunno giocherà per LSU ha realizzato 14 punti negli ultimi tre minuti di gara. C’è anche da dire che tutti gli altri – compagni e anche avversari – gli hanno permesso di riscrivere il record così da essere nominato Mvp dell’incontro.

 

Il face to face della Carolina

A cinque minuti dalla fine, l’evento di Brooklyn ha regalato un interessante uno-contro-uno tra Cameron Reddish (#3 Espn top 100) e Nassir Little (#6 Espn top 100), e il loro dualismo ha già animato la sfida tra Duke e North Carolina. Reddish (19 punti, 7 rimbalzi e 4 assist in 26 minuti) ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore tecnicamente di alto profilo, e un suo step-back ha mandato in visibilio compagni e pubblico. Little (co-Mvp con 24 punti e 6 rimbalzi in 25 minuti) invece ha giocato ancora una volta con grande energia e, oltre a rispondere colpo su colpo a ogni canestro di Reddish, si è anche preso il lusso di stopparlo. Prepariamoci ai fuochi d’artificio al prossimo derby della Tobacco Road.

 

L’altro freshman di UNC

Non solo Little, al Jordan Brand Classic si è messo in mostra anche l’altro recruiter five-star dei Tar Heels, ovvero Coby White (#21 Espn top 100). L’esterno dalla capigliatura totalmente afroamericana ha giocato con grande agonismo e, ogni volta che è entrato, ha portato una marcia in più alla propria squadra. Il suo box score a fine gara recitava 21 punti, 5 rimbalzi, 4 recuperi e 3 assist, segno che il ragazzo è piuttosto completo, versatile in attacco ed arcigno in difesa. Insomma un valore aggiunto niente male per coach Roy Williams e un altro sicuro protagonista della storica rivalità della Carolina.

 

L’indecifrabile Bol Bol

La prestazione del sette-piedi Bol Bol (#4 Espn top 100) è stata al limite della perfezione: 22 punti tirando 8/9 dal campo (l’unico errore è arrivato da tre punti) e 6/6 dalla lunetta con 9 rimbalzi e 2 stoppate in 21 minuti. Non è stato un’iradiddio, ma molto più efficace di quel che vedendo la partita possa sembrare. Il suo problema è proprio questo: sembra che giochi sempre in maniera soft, senza incidere e prendersi la scena. Le sue qualità non sono in discussione, e spesso guardarlo giocare è una meraviglia per gli occhi. Sarà da seguire attentamente nella stagione ad Oregon, anche per valutarlo in un contesto molto più competitivo.

 

Esterni tiratori e all’occorrenza registi

Il Jordan Brand Classic ha permesso ad altri giocatori, alcuni fuori dai radar, di ritagliarsi il loro spazio. Intrigante il duello tra Romeo Langford (#5 Espn top 100) e il futuro Kentucky Tyler Herro (#28 Espn top 100), con il primo autore di 14 punti con 5/11 dal campo e 5 rimbalzi in 16 minuti, e il secondo che ha risposto con 13 punti (5/9 al tiro), 5 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi in 20 minuti. Bene anche la guardia impegnata con Kansas Quentin Grimes (#8 Espn top 100) che ha realizzato una prova da 15 punti tirando 7/11, 9 assist, 5 rimbalzi e 4 recuperi in 25 minuti, così come la promessa a LSU Javonte Smart (#29 Espn top 100) che ha realizzato 15 punti con 5/8 e aggiungendo 3 assist e 3 recuperi in 22 minuti; o ancora il play canadese che giocherà a Florida Andrew Nembhard (#26 Espn top 100) che ha sfiorato la doppia-doppia con 9 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi in 29 minuti.

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