Ci siamo, è tutto pronto per la finale del college basketball 2017. Iniziamo col dire che le motivazioni sono altissime per entrambe le squadre. Coach Mark Few punta a vincere il titolo alla sua prima apparizione alla Final Four mentre Roy Williams, che ha ben più esperienza in materia F4 del collega, l’anno scorso ha visto sfumare il titolo con una tripla allo scadere e ha (lui e la squadra) una grande voglia di riscatto. Inevitabile che per due formazioni che stando ai pronostici si equivalgono, i dettagli faranno la differenza.
Nel caso di North Carolina si tratta della 20/a F4 (record Ncaa) e dell’11/a finale della storia, quindi parliamo di super sangue blu. Se dovesse vincere Gonzaga invece, cadrebbero alcuni tabù: il titolo andrebbe a una squadra più a ovest del Kansas dopo 20 anni, ma anche a una squadra di una “non-power conference” (cioè la WCC) dal 1990 quando vinse UNLV (Big West). I confronti diretti tra le due squadre sono 1-1 e l’ultima volta che si sono affrontate è stato alle Sweet 16 del Torneo 2009, quando UNC vinse nettamente (98-77) grazie Tyler Hansbrough e Ty Lawson e poi conquistò il titolo.
Le formazioni
North Carolina | Gonzaga |
Joel Berry (6-0, Jr.) – 14.5 ppg, 3.6 apg Kennedy Meeks (6-10, Sr.) – 12.7 ppg, 9.4 rpg Isaiah Hicks (6-9, Sr.) – 11.8 ppg, 5.4 rpg Justin Jackson (6-8, Jr.) – 18.3 ppg, 4.7 rpg Theo Pinson (6-6, Jr.) – 6.1 ppg, 4.4 rpg |
Jonathan Williams (6-9, Jr.) – 10.2 ppg, 6.5 rpg Jordan Matthews (6-4, Sr.) – 10.8 ppg, 3.3 rpg Nigel Williams-Goss (6-3, Jr.) – 16.9 ppg, 5.9 rpg Josh Perkins (6-3, So.) – 8.0 ppg, 3.1 apg Przemek Karnowski (7-1, Sr.) – 12.3 ppg, 5.8 rpg |
Le statistiche a confronto
Vediamo ora qualche statistica delle due squadre, con la precisazione che sono riguardanti solo le 5 gare del Torneo e questo per “normalizzarle”, visto che una delle critiche che si sentono spesso fare quando si analizzano i numeri di Gonzaga della stagione è che le cifre sono relative a partite con avversari non del livello medio che offre per esempio la ACC (che poi è vero). Quindi abbiamo preso in considerazione le statistiche delle partite del torneo, con avversari di livello e la tensione che deriva da una gara dentro/fuori.
Squadra | Pt/gara | Pt/possesso | FG% | FG% concessa | 3FG% | Falli/gara |
North Carolina | 83.8 | 1.15 | 45.2 | 40.7 | 33.3 | 16.8 |
Gonzaga | 73.2 | 1.068 | 44.3 | 34.6 | 37.4 | 19.4 |
È abbastanza evidente il fatto che, tra le due squadre, North Carolina sia quella più offensiva e Gonzaga quella più difensiva, nonostante la percentuale dal campo alla fine non sia così inferiore a quella dei Tar Heels (44,3% contro 45,2%). Interessante notare che, rispetto alle medie della stagione regolare, UNC segna 1 punto in meno, mentre Gonzaga 10 (83,1 in stagione) e in generale il Torneo, a testimonianza forse di una conference-schedule non eccessivamente dura, ha impattato più sulle cifre degli Zags che non su quelle dei Tar Heels.
Tornando alle stats solo relative al Torneo, complici le percentuali non più brillanti di Joel Berry e quelle calate di Justin Jackson, i Bulldogs tirano comunque meglio da 3 punti (e tirano anche di più, visto che su 100 possessi 34,5 sono triple contro i 30,8 di UNC). Interessante notare come Gonzaga sia mediamente più fallosa, fattore questo che potrebbe risultare determinante in finale, anche perché (a parte il quasi mortale 0/4 di Meeks e Berry negli ultimi secondi della partita contro Oregon) North Carolina finora ha tirato meglio i liberi (70,1%) di Gonzaga (60,5%).
Squadra | Rimbalzi | Off Rb% | Assist | Ast/TO | Stl/gara | Blk/gara |
North Carolina | 44.8 | 40 | 17.6 | 1.38 | 8 | 6.2 |
Gonzaga | 41.6 | 31.3 | 11 | 0.9 | 5.4 | 4.2 |
Se passiamo dalle statistiche sullo “scoring” a quelle più ampie, vediamo che North Carolina finora ha performato leggermente meglio degli avversari. Che i Tar Heels siano la squadra più forte a rimbalzo è ormai noto, quindi una differenza tra i rimbalzi complessivi e uno scarto nella percentuale a rimbalzo offensivo ci sta. Invece è meno “intuitivo” il dato sugli assist e il rapporto assist/palle perse che mostra come l’attacco dei Tar Heels, almeno apparentemente (le cifre non dicono mai tutto), sia più fluido ed efficiente.
Gli accoppiamenti
Partiamo con le marcature, considerando che nessuna delle due squadre fa troppo ricorso alla zona (nel caso, più Gonzaga) e che quindi gli accoppiamenti potrebbero risultare decisivi. Sulla carta, le due squadre non hanno evidenti mismatch da proporre l’una all’altra. Probabilmente uno dei grandi confronti sarà quello tra i due centri Przemek Karnowski e Kennedy Meeks. Il polacco quest’anno non ha quasi mai affrontato avversari così in grado di reggere fisicamente il confronto (Meeks ha “solo” una decina di kg in meno), mentre il lungo di UNC viene dalla sua miglior prestazione in carriera ed è stato un incubo per tutte le difese che lo hanno affrontato. Da questo scontro, sui due lati del campo, potrebbe dipendere l’inerzia del match.
Molto interessante sarà poi capire chi saranno i diretti avversari della coppia Theo Pinson-Justin Jackson che grazie a potenza, velocità e fisico (altezza e ampiezza delle braccia) finora hanno messo la museruola a tutti i giocatori che hanno affrontato (chiedere da ultimo a Dillon Brooks e Tyler Dorsey). Probabile che a uno dei due verrà affidato Nigel Williams-Goss, il motore dell’attacco di Gonzaga, abile sia a creare per se stesso sia per i compagni.
Coach amici
La cosa buffa, strana, divertente, o molto americana o forse molto college basketball (che è tutte queste cose messe insieme) è che i due coach, Roy Williams e Mark Few, sono amici, molto amici. Williams è uno dei mentori di Few, e fin qui… Ma i due sono anche legati dalla passione per le carte e per il gioco. Gli aneddoti sono molteplici, come ad esempio Few che ogni tanto chiama sul cellulare Williams e lo mette in viva voce così che possa per ricordare a lui e ai suoi figli le regole di “quel gioco con 7 carte”. Di recente i due hanno anche svelato un retroscena inedito relativo al marzo 2009, quando andarono a giocare insieme al Casino di Tunica (Tennessee). Marzo 2009 non vi dice niente? I due giocarono insieme al tavolo dei dadi (“It was awesome. We all got our butts handed to us and lost some money, but we had some fun“) e poi all’alba tornarono insieme in macchina… e due giorni dopo le loro due squadre si incontrarono alle Sweet 16, a Memphis (un’ora di macchina da Tunica) in piena March Madness. Finora era rimasto un segreto tra di loro.
Pronostico
Questa volta è dura. L’algoritmo di Kenpom prevede una vittoria di Gonzaga di 2 punti, mentre la maggior parte dei bookmakers si aspetta una vittoria dei Tar Heels, sempre per 2 punti. Le quote sono basse e alcuni nemmeno si sbilanciano sull’over/under. Al netto di infortuni e/o strane situazioni di falli vediamo leggermente favorita North Carolina, se non altro per l’esperienza (5 giocatori e 3 del quintetto hanno già giocato una finale l’anno scorso). Ma il tiro da 3, che è l’arma di riserva di Gonzaga, potrebbe di nuovo essere fatale per UNC.