La squadra
Dopo la vittoria in regular season è arrivato anche il trionfo nel torneo di conference e così Bryant si assicura la automatic bid della Northeast Conference. Per i Bulldogs del Rhode Island sarà la prima partecipazione al Torneo nella loro storia ed arriva a distanza di quattordici anni dal passaggio in Division I. Il modo di interpretare la partita della squadra di coach Jared Grasso si basa su un gioco molto veloce – per Kenpom il nono tempo più veloce della nazione – e che richiede molti ball-handler e giocatori capaci di punire con costanza da tre. A questo identikit corrispondono perfettamente Peter Kiss e Charles Pride, le due stelle della squadra, mentre a difendere il canestro ci pensa Hall Elisias, ala da 208 centimentri e 105 chilogrammi che nel corso dei suoi tre anni a Bryant ha sempre dimostrato di essere un ottimo stoppatore – 16esimo della nazione per block percentage per Kenpom – e un solido finalizzatore dentro l’area.
Il percorso nella NEC è stato quasi netto, solo due sconfitte contro LIU e Wagner, quest’ultima poi vendicata ottimamente nella finale del torneo di conference dominata e vinta 70-43, nonostante l’interruzione per scontri provocati dalla propria student section dietro la panchina degli avversari. Va detto che la conference è una delle più deboli del panorama della Divison I e nell’unico caso in cui Bryant si è misurata contro una squadra presente nell’AP Poll non è finita benissimo. La sfida è datata 3 dicembre ed è stata contro Houston, ma più che una partita ha assunto la forma di un massacro: 111-44 per i Cougars con Kiss e Pride fermati a nove e due punti a referto. Ok l’entusiasmo per l’esordio al Grande Ballo, ma col seed numero 16 la strada sarà probabilmente molto breve.
I giocatori chiave
Peter Kiss – Sr – G – 198 cm, 91 kg
Scappato due anni fa da Rutgers per l’incompatibilità con il gioco proposto da coach Pikiell, Kiss ha trovato il posto ideale Bryant. Il senior è la bocca da fuoco principale dei Bulldogs e ha chiuso la stagione come primo scorer della nazione con 25.1 punti per partita, sotterrando Wagner nella finale del torneo di conference con una prestazione da 34 punti e l’80% da tre. L’altra faccia della medaglia è un comportamento un po’ fumantino e fuori dalle regole che lo ha portato ad avere una sospensione di due partite dopo il match contro Long Island University per condotta antisportiva e qualche partenza dalla panchina per aver infranto il codice comportamentale di Bryant.
Charles Pride – Jr – G – 195 cm, 91 kg
Se non fosse per Kiss, Charles Pride sarebbe la stella di Bryant e della NEC. E’ stato il primo importante recruit di coach Grasso e ha scelto i Bulldogs preferendoli anche a college più blasonati come St.Bonaveture ed a febbraio è diventato il settimo giocatore a raggiungere i mille punti segnati nella storia del programma. Rispetto al suo anno da sophomore le sue percentuali dal campo sono un po’ calate – anche qua l’esplosione del compagno gioca la sua parte -, ma resta uno scorer affidabile da qualsiasi posizione del campo oltre ad essere molto presente sotto canesto con un season high di 17 rimbalzi fatto segnare in finale di conference.