Avete presente quando alcune squadre cercano giocatori forti, ma in difficoltà o in cerca di riscatto dopo anni deludenti? O quando nella vostra carriera di Football Manager venite promossi nella massima serie e allora date la caccia ai grandi nomi a parametro zero? Ecco, volendo si potrebbe paragonare queste situazioni a quanto fatto dall’University of Central Florida negli ultimi mesi.
Alla ricerca delle luci della ribalta, UCF ha fatto due scommesse che, se azzeccate, potrebbero portare ottimi risultati: Mikey Williams e Dior Johnson. Il primo è sempre stato chiacchieratissimo e quando giocava nelle high school era considerato uno dei migliori prospetti della nazione, il secondo è stato anche lui un recruit cinque stelle, ma meno chiacchierato rispetto al suo futuro compagno di squadra. Oltre al grado di reclutamento hanno in comune anche un’altra cosa: entrambi non hanno giocato un minuto in Division I per guai con la legge americana.
Juco per il riscatto
Dior Johnson è stato un committ prima di Syracuse, poi di Oregon ed infine di Pitt: tre college e zero minuti giocati. Il motivo? Una denuncia con molteplici accuse che si possono riassumere in violenza domestica ai danni di una sua conoscente che era andata a trovarlo a Pittsburgh dalla California. Dopo alcuni giorni passati in carcere, Johnson si è dichiarato colpevole di due reati minori – dei cinque contestati – ottenendo così la possibilità di tornare in campo con Pitt. Tuttavia, dopo aver debuttato con i Panthers nel tour estivo, il cambio di regolamento interno all’ateneo ha reso impossibile la sua permanenza. Così è arrivato al Clarendon College dove ha cominciato a ricostruire la sua carriera.
Tra le fila dei Bulldogs, Dior Johnson è riuscito a rimettere il basket al centro della sua vita e i risultati si sono visti. Ha chiuso la stagione con 29.7 punti di media, 5.4 rimbalzi e 5.9 assist per partita tra cui spunta l’impressionante partita contro Howard dove sono finiti a referto 58 punti. L’annata nel circuito Juco si è conclusa sfortunatamente senza titoli a causa della sconfitta contro South Plains nella finale della Region V, match in cui ha messo a segno 40 punti, 6 assist e 6 rimbalzi con il 45% dal campo.
La fama dà alla testa
Un percorso molto simile lo ha avuto anche Mikey Williams. L’ex bambino prodigio di San Ysidro, Texas, è stato uno dei primi talenti lanciati e sostenuti in maniera importante dai social e dai media. Sin dal suo primo anno di high school si è parlato di lui come di uno dei migliori giocatori della nazione creandosi così una fama molto importante che lo ha portato a firmare un mega contratto con Puma.
La sua celebrità però è andata scemando sin dal 2021, quando lo scarso impegno mostrato e alcune lacune mai veramente colmate gli hanno fatto perdere la considerazione di molti recruiter. Nonostante questi aspetti aveva ottenuto offerte dai blue blood di Division I – su tutti Kansas – salvo poi decidere di andare a Memphis. Ça va sans dire, con i Tigers non ha mai giocato un minuto. Tutto è crollato il 27 marzo 2023, quando per far allontanare dei ragazzi dalla sua proprietà ha imbracciato una pistola sparando dei colpi sull’auto in allontanamento.
Dopo la condanna, Williams è stato allontanato da Memphis e ha scelto di patteggiare accettando 80 ore di servizi sociali e l’obbligo di partecipare a riunioni per gestione della rabbia, il tutto nella speranze che i crimini vengano derubricati a reati minori. E non è una questione da poco, perché da questo dipenderà se la combo guard potrà giocare per UCF nel corso di questa stagione. Infatti, il regolamento del college della Florida prevede l’impossibilità di avere a roster giocatori accusati di reati, ovvero quelli indentificati come felony negli Stati Uniti.
Un nuovo backcourt per il Torneo
Se tutto dovesse andare secondo i piani, coach Johnny Dawkins potrebbe avere un backcourt di tutto rispetto e che, anzi, sarebbe stato di primissimo ordine due anni fa. UCF lo scorso anno ha chiuso con un record di 17-16 (7-11 nella Big 12) con una buona difesa – la 32esima della nazione – ma con un attacco abbastanza sterile. I Knights non partecipano alla March Madness dalla stagione 18-19, ma chissà che il boost offensivo fornito dal duo Williams–Johnson, unito anche al recruit di Moustapha Thiam, non possa rimetterli sulla mappa del college basketball.