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Tutti i muscoli di Houston e Texas

Tramon Mark - Houston
Autore: Manuel Follis
Data: 19 Mar, 2023

Auburn e Penn State sono state due sfidanti degne, ma alla fine entrambe si sono infrante contro due corazzate come Texas e Houston, squadre toste e fisiche che hanno ribaltato i momenti difficili delle rispettive partite con grinta ed energia.

#1 HOUSTON 81
#9 AUBURN 64

Il secondo tempo di Houston, almeno i primi minuti, andrebbero fatti vedere a tutti quelli che si chiedono in cosa è differente il basket di college dagli altri (ad esempio dalla NBA). I Cougars sotto di 10 punti all’intervallo, sono rientrati in campo con una furia e un’energia devastanti. Di fatto la gara si è divisa in due. La prima parte in cui Auburn ha cercato di imporre (riuscendoci) ritmo e fisicità a Houston e la seconda parte nella quale i ragazzi di coach Kelvin Sampson hanno risposto mostrando i muscoli.

Quasi inevitabile che in una gara fattasi così fisica gli arbitri reagissero iniziando a fischiare. Risultato: 47 falli subiti e 65 tiri liberi tentati complessivi. Per capirci, nell’altra gara della Midwest (pur intensa) falli e liberi sono stati 25 e 22. Auburn nella parte finale del match peraltro ha pagato caro i viaggi in lunetta, chiudendo 19/36 di squadra, un dato che a fine partita ha pesato.

 

Quindi partita brutta e sporca, anche se non cattiva (non come Tennessee-Duke per intenderci) nella quale hanno fatto la differenza i jumper di Tramon Mark (nel video), fondamentali a metà del secondo tempo per l’allungo di Houston (26 punti e 9 rimbalzi per lui), le triple di Marcus Sasser, ossia il giocatore che fa più la differenza per i Cougars (22 punti con 5/9 da 3), ma anche la difesa sotto canestro di J’Wan Roberts e Jarace Walker, con 5 e 6 stoppate a testa. Auburn si è aggrappata ai suoi lunghi (Jaylin Williams e Johni Broome) mentre la truppa dei piccoli terribili è andata a schiantarsi contro il muro eretto da Houston.

#2 TEXAS 71
#10 PENN STATE 66

I Nittany Lions hanno provato l’impresa e a meno di 5 minuti dalla fine erano in vantaggio 58-55. Texas però ha trovato nel lungo Dylan Disu l’eroe di giornata, autore di tutti i canestri decisivi (quasi tutti jumper ravvicinati) per il riaggancio e l’allungo finale. Alla fine per Disu 28 punti con 14/19 dal campo e 10 rimbalzi, una spina nel fianco costante per Penn State.

 

La vittoria sofferta dei Longhorns ha un sapore un po’ più dolce se si considera che non hanno quasi mai fatto canestro da tre (1/13 alla fine) e che appunto hanno dovuto trovare altre soluzioni per venire a capo di Penn State. Come spesso accaduto in stagione a mettere punti a referto ci ha pensato Sir’Jabari Rice, con 13 punti importanti.

In compenso Texas è riuscita a tenere fuori ritmo partita la star di Penn State, Jalen Pickett, impreciso e nervoso (5/13 dal campo con 1/3 ai liberi e 7 perse) e ha sfruttato la giornata-no al tiro di Andrew Funk passato dall’8/10 da tre del primo turno al 2/10 contro Texas. Questo ha fatto tutta la differenza del mondo.

 

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