Nessuna paura degli scandali, Michigan State tornerà grande. Ne è certo Kevin Willis, ex giocatore che ha passato più di 20 anni in Nba militando in 10 squadre diverse, ma soprattutto ex Spartans. BasketballNcaa lo ha intervistato approfittando del suo passaggio in Italia.
Kevin, negli anni ’80 hai giocato per Michigan State e coach Jud Heathcote. Qual è il tuo più bel ricordo di quel periodo?
Coach Heathcore crede in una disciplina ferrea ed è stato anche molto duro con me. Ma oggi, quando guardo a quel periodo, apprezzo molto i suoi sforzi per migliorarmi, per rendermi una persona migliore, per inculcarmi tutte le cose meravigliose che voleva insegnare a un ragazzo molto giovane. E oggi porto i suoi principi con me.
Non è un periodo felicissimo per gli Spartans. La squadra non ha soddisfatto le attese e l’università è al centro di uno scandalo per abusi sessuali. Cosa pensi di quello che sta succedendo?
Una lunga serie di pessime decisioni. Approfittarsi di giovani donne, non importa dove succede, è sbagliato. Purtroppo è successo a Michigan State University e, da ex studente, fa male. Ma riusciranno a uscire dal caos che loro stessi hanno creato e tornare agli standard di qualità che l’università ha sempre tenuto.
Pensi già dall’anno prossimo?
Ci vorrà del tempo, è una ferita profonda e le ferite profonde non guariscono facilmente. Torneranno al livello a cui devono essere ma avranno bisogno, almeno per quanto riguarda pallacanestro e football, di fare un passo indietro e liberarsi delle persone che hanno sbagliato, per farne poi due in avanti. Risaliranno, è una questione di carattere e capacità di giudizio, di comportarsi da professionisti, sempre.
I GM Nba hanno incontrato Tom Izzo per proporgli un ruolo da capo allenatore. Fino a oggi ha sempre rifiutato le proposte. Pensi che farà il salto in Nba nel futuro?
No. Non credo che Tom… ha avuto l’opportunità di andare in Nba diversi anni fa e ha scelto di rimanere a Michigan State. Una mossa intelligente, perché la città di East Lansing ha grande stima per quello che Tom porta al programma. È lì da tanto tempo, fu il mio allenatore nel mio anno da senior. Personalmente non credo che lascerà per andare in Nba. Credo che rimarrà lì, ricostruirà la squadra e l’intera struttura e riporterà il programma alle vittorie a cui è sempre stato abituato.
Cosa pensi dei compensi per i giocatori e della regola dei one-and-done?
Che guadagnano un sacco di soldi [ride]. Sono felice per i ragazzi, con i diritti televisivi, l’internazionalità del gioco, il lavoro fatto dalla Nba per renderlo davvero globale, i compensi per i giocatori si impennano ed è incredibile vedere questi ragazzi firmare contratti da centinaia di milioni di dollari per quattro anni.
Il draft Nba è passato, cosa pensi di Miles Bridges e Jaren Jackson Jr?
Sono stati scelti molto in alto al primo giro, questo indica qual è il loro valore.