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Miami e Xavier alle Sweet 16 col tiro da 3

Isaiah Wong - Miami
Autore: Manuel Follis
Data: 20 Mar, 2023

Sean Miller è tornato. Il coach per la seconda volta sulla panchina di Xavier ha portato i Musketeers alle Sweet 16 grazie a una partita condotta dai suoi dall’inizio alla fine contro Pitt. Ora se la vedranno con la corazzata Texas. Dopo essere stato assente al primo turno, grande prova di Isaiah Wong che guida Miami contro una confusionaria Indiana.

#3 XAVIER 84
#11 PITTSBURGH 73

Dopo 16 minuti Pittsburgh aveva subito da Xavier più punti (42) di quanti ne avesse presi da Iowa State in tutta la partita precedente (41). D’altronde i Panthers sono passati da affrontare l’attacco 110° della nazione per Kenpom al 7° migliore sistema offensivo. La differenza si è fatta sentire. Pitt ha provato a difendere a uomo, poi a zona. Ma c’è stato poco da fare: l’attacco di Xavier non si è mai inceppato, a parte qualche libero sbagliato di troppo nel disperato tentativo di recupero finale degli avversari, riuscendo a equilibrare tra tiri da fuori, penetrazioni e gioco in post basso.

A fine primo tempo i Musketeers erano sopra di 14 punti e il loro giocatore più forte, Souley Boum, non aveva segnato nemmeno un canestro. Certo il 5/5 da 3 di Adam Kunkel nel primo tempo (0 nella ripresa) ha aiutato parecchio a non sentire la sua mancanza. Nel secondo tempo Boum è “tornato” (14 per lui alla fine) ma in generale la vittoria di Xavier è stata corale, con contributo da parte di tutti come dimostrano i 6 giocatori in doppia cifra. Sean Miller non solo ha riportato Xavier alla March Madness, ma anche alle Sweet 16.

Pitt ha poco da rimproverarsi, Jamarius Burton ci ha provato ma con poca mira (16 con 7/18 al tiro) e in generale i Panthers hanno beccato una serata storta da 3, ma la squadra riparte da una panchina più solida per Jeff Capel e da una batteria di lunghi già costruite tra i gemelli spagnoli Diaz Graham e il sophomore Federiko Federiko.

#5 MIAMI 85
# INDIANA 69

Dopo tre minuti del secondo tempo il parziale di Indiana (iniziato prima dell’intervallo) ha portato gli Hoosiers sul +3. Poteva essere l’inizio della fine per Miami che fino a quel momento aveva giocato un’ottima pallacanestro. Invece è stato l’innesco per l’accelerata finale degli Hurricanes che spinti da Isaiah Wong non si sono più fermati fino al suono della sirena. Per il miglior giocatore della ACC alla fine 27 punti con 4/6 da 3 e 8 rimbalzi. Da segnalare però anche il contributo dell’ala Jordan Miller (19 punti di grande versatilità) e il lavoro di Norchad Omier, un finto lungo di 2 metri che doveva contenere il più forte degli avversari sotto canestro e ha chiuso 17 rimbalzi.

Troppo tutto per Indiana. Troppa energia, troppe bocche da fuoco, troppa velocità. “I ragazzi erano arrabbiati per come avevano giocato il primo turno e volevano scendere in campo per mostrare la vera Miami“, ha commentato post partita coach Jim Larranaga. Ecco, se la vera Miami è questa sarà un osso duro per Houston al prossimo turno.

Il più forte degli avversari era Trayce Jackson Davis, la star di Indiana, e ci ha anche provato. I numeri dicono che è stato di gran lunga il migliore dei suoi (23 punti con 7/10 8 rimbalzi e 5 stoppate) ma la guardia di Omier e in generale le attenzioni degli avversari non gli hanno consentito di brillare, mentre il freshman Jalen Hood-Schifino (19 alla fine) ha segnato quando ormai non contava più, nel disperato tentativo di rimonta finale.

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