Nel suo anno da freshman è stato un discreto panchinaro da neanche 5 punti a partita. Da sophomore è l’uomo chiave della squadra numero 1 della nazione. Ad anni 18. Ma Kylan Boswell sembra tutto fuorché un ragazzino, sia per la sua taglia fisica, sia soprattutto per il suo modo di giocare.
Kylan spaccatutto
Bam Bam è il suo soprannome, come il bambino dei Flinstones che spacca tutto. E in effetti quello faceva quando era piccolo: “I used to break things a lot. So they kind of made that nickname up”, ha raccontato. D’altronde grosso è sempre stato grosso, una struttura fisica che lui attribuisce alle sue origini samoane di cui è decisamente fiero. E il football non poteva che essere la sua naturale destinazione ma, dopo aver visto un paio di volte il film ‘Concussion’ basato sulla storia vera di un dottore che fece causa alla Nfl, i suoi genitori hanno deciso che la pallacanestro fosse una scelta migliore.
Buona idea: nato e cresciuto a Champaign, a poca distanza dalla sede della University of Illinois dove sia sua madre che suo padre lavoravano, è chiaro che i Fighting Illini sono stati una delle sue opzioni per la scelta del college ma, alla fine, non solo ha vinto Arizona ma Boswell ha anche deciso di riclassificarsi e iniziare a giocare con i Wildcats con un anno di anticipo, diventando il più giovane giocatore della Division I nella passata stagione.
Tante triple, ma non solo
“He’s going to be a hell of a basketball player. Could be an all-time great here. Let’s give him a little bit of time and let it happen organically”, diceva di lui coach Tommy Lloyd l’anno scorso. E in effetti sta succedendo: sempre in quintetto, Kylan Boswell viaggia a quasi 13 punti e 4 assist a partita ed è il secondo tiratore della nazione da 3 punti con il 54.3% (ma fino a due partite fa era al 68%) dietro solo all’irreale 61% del freshman sorpresa di Kentucky Reed Sheppard.
Tiro da 3 che sa prendere anche con una discreta personalità:
Sempre in doppia cifra tranne che nell’ultima gara giocata contro Colgate, Tommy Lloyd lo usa come portatore di palla di fianco a un cavallo pazzo come Caleb Love e la formula finora ha funzionato alla perfezione come certificato dal record di 7-0 con le vittorie contro Duke e Michigan State e il recente approdo alla numero 1 della nazione nella classifica dell’AP dove Arizona non arrivava dal 2014.
A proposito, al Cameron Indoor la sua partita è iniziata così:
Nonostante sia un classe 2005, Boswell ha la tranquillità necessaria per gestire un attacco che pure viaggia veloce (sesto per Adjusted Tempo in D1), con un’equa distribuzione dei possessi, visto che tutto il quintetto segna in doppia cifra tra i 13 e gli 11 punti di media. Inoltre, è una delle chiavi assieme a Keshad Johnson di una delle migliori difese della nazione (quarta per Adjusted Defense) che finora ha tenuto i suoi avversari a 55 punti di media.
Già perché il ragazzo è un mastino sui portatori di palla altrui e sfiora le due rubate a partita. E il suo fisico tosto e compatto da 90 kg per 1.88 cm è utile non solo in difesa, ma anche per concludere nel traffico in attacco.
Dicembre darà altre indicazioni su Azirona, visto che Wisconsin, Purdue, Alabama e Florida Atlantic sono le prossime avversarie dei Wildcats prima dell’inizio della Pac-12. Per ora si è capito bene di che pasta è fatto Kylan Boswell, 18enne samoano pronto a lasciare il segno sulla Division I.
