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Zilli in quintetto a suon di sportellate

Ncaa basketball - Giacomo Zilli - UNC Asheville
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 26 Nov, 2016

Il 25 novembre, in un’Allen Fieldhouse come al solito gremita, Kansas ha superato in maniera agevole UNC Asheville, squadra campione in carica della Big South 95-57 in una partita impreziosita dalle giocate spettacolari di Devonte Graham, Frank Mason III e Josh Jackson. I Jayhawks sembravano dei marziani; i Bulldogs, dei semplici esseri umani. Fra le fila dei comuni mortali, c’era un ragazzo che ha provato ad arginare, sotto canestro, la furia di Udoka Azubuike. Impresa disperata: il giovane seven footer dei Jayhawks ha chiuso la sua partita con 17 punti in 23 minuti, facendo 8/9 dal campo con 7 schiacciate. Nel suo essere normale, però, quell’altro tizio, quello col numero 21 – non proprio mingherlino ma che pareva quasi uno scricciolo dinanzi al colosso nigeriano – si è difeso tutto sommato bene, segnando 8 punti in 18 minuti, con un fare indefesso che aveva quasi del commovente. Quel ragazzo è italiano e si chiama Giacomo Zilli.

Sotto canestro a far legna

Zilli non è proprio il tipo di giocatore di cui ci s’innamora a prima vista. Tutto sommato non altissimo per essere un centro (205 cm), non ha grande elevazione né rapidità, ha un range di tiro molto limitato (pochissimi i canestri dalla media, mai una tripla tentata in oltre tre anni di college) e sembra un po’ goffo, persino spaesato, nelle rare volte in cui lo si vede mettere palla a terra, fronte a canestro. Eppure coach Nick McDevitt lo apprezza moltoYou love coaching a guy like him.»): come mai? La spiegazione è racchiusa in una parola che ricorre spesso nel vocabolario sportivo americano: “effort”. Il friulano è infatti un giocatore che non lesina sforzi in campo, che non si limita a portare a spasso i suoi 115 chili ma li usa in modalità-combattimento, tanto in difesa per energici tagliafuori quanto in attacco per farsi strada col gioco spalle a canestro, ovvero la sua arma migliore. Zilli gioca con la devozione tipica – ma non per questo scontata – di chi non è stato baciato da chissà quale talento ma ama il gioco e fa di tutto pur di dare qualcosa di utile alla propria squadra. Il senior, però, non è un semplice animale da soma che porta pesi e tira dritto in silenzio: benché le sue mani non siano proprio da ricami con l’uncinetto, Zilli ha intelligenza cestistica più che sufficiente per innescare i compagni in maniera puntuale, come dimostrano i tre assist serviti nei primi 5 minuti di gioco della penultima partita contro Furman. Tre palloni partiti sempre dai pressi della lunetta e lanciati, con tempi perfetti, sia per tagli a canestro che per lo scarico sulla linea dei tre punti.

zilli

Di nuovo in quintetto

Quest’anno, il classe ’95 è tornato a occupare un posto nello starting five: saltata la partita inaugurale per via d’un infortunio all’inguine, nei 5 incontri successivi è sempre partito in quintetto e viaggia attualmente a 6.4 punti (54.2% dal campo), 2.6 rimbalzi e 1.2 assist in 15.2 minuti di media. L’anno scorso, invece, gli spazi a disposizione erano stati assai ridotti, giocando solo 13 partite a 4.9 minuti di media.

L’assetto extrasmall e dinamico adottato nella passata stagione mal si adattava alle caratteristiche di Zilli: «L’anno scorso non sono stato bravo abbastanza da poter giocare, perciò ho cercato di contribuire in ogni modo possibile. Ho lavorato duro in allenamento e provato a mettere pressione a chi mi stava davanti. Volevo essere pronto in caso avessimo avuto problemi di falli e mi fosse chiesto di entrare. Ho anche lavorato sul mio gioco. C’erano ambiti in cui avevo bisogno di migliorare, come i rimbalzi e la difesa.» Alcuni dei giocatori che han fatto le fortune di UNC Asheville nello scorso anno non ci sono più (Dylan Smith ad Arizona, Dwayne Sutton a Louisville) e coach McDevitt ha deciso di tornare a fare maggiore affidamento sul lungo friulano il quale, fin qui, ha risposto in maniera molto positiva: «Giacomo è sempre in gran forma e lo ha dimostrato nelle ultime partite» ha detto l’allenatore. «È stato fermo per tre settimane ma, avendo continuato a lavorare duramente su ciò che gli era possibile, era pronto per il debutto e non ha accusato stanchezza come può succedere ad altri giocatori. Ancora una volta, il suo duro lavoro lo ha ripagato.»

I Bulldogs quest’anno non sono accreditati dei favori del pronostico per la vittoria della conference ma dispongono di armi sufficienti per poter sgomitare fra squadre come Winthrop e Liberty. Questo sarà l’ultimo anno di college di Zilli e possiamo stare certi che ci terrà molto a chiudere in bellezza la sua avventura americana.

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