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Draft 2022: Washington e Chandler, due point guard da scoprire

draft
Autore: Stefano Fontana
Data: 17 Giu, 2022

Entrambe point guard, entrambi one-and-done capaci di mettersi in luce già nell’anno da freshman in NCAA: TyTy Washington e Kennedy Chandler sono due talenti di enorme prospettiva che si giocheranno un posto in lottery al Draft NBA del prossimo 23 giugno.

TyTy Washington

Posizione mockdraft #14

All’anagrafe Tyrone Washington (il nomignolo nasce per evitare l’omonimia con papà Tyrone Sr.), il freshman da Kentucky ha chiuso a 12.9 punti di media, agendo da vero motore per l’attacco dei Wildcats. Durante la stagione ha gradualmente preso il controllo della squadra: tanti possessi sono passati dalle sue mani, i compagni si sono fidati e lui raramente li ha delusi. Nel mese di gennaio ha infilato una doppia doppia da 17 punti e 17 assist (record nella storia del programma) contro Georgia, e soli sei giorni dopo una prestazione da 28 punti contro la temuta difesa di Tennessee. Come tanti compagni, però, ha fallito l’appuntamento più importante, quello che è costato la cocente eliminazione al primo turno del Torneo per mano di Saint Peter’s.

Il suo è un gioco per certi versi old-school: tanti jumper dal midrange e da vicino (in questa stagione ha chiuso con il 42.7%, 41/96) e tanti floater in corsa mentre attacca il ferro (27/47, 57%). Il rilascio è elegante e preciso e, soprattutto, molto rapido: può raccogliere il palleggio in qualsiasi momento fulminando il diretto marcatore. In generale, Washington è un ottimo facilitatore offensivo, capace di tenere sempre la palla in movimento e di spostare la difesa facilmente per poi punirne gli errori. Ama giocare il pick ‘n’ roll che comanda con pazienza ed un grado di esperienza che poco si addice alla sua giovane età: seppur in modo un po’ basilare, fa quasi sempre la scelta giusta, in velocità, per costruire il miglior attacco possibile. Nonostante la mole di possessi che gli ha concesso coach Calipari, infatti, nella sua unica stagione al college ha chiuso a sole 1.6 palle perse di media.

 

QI cestistico e mani delicate servono però anche a coprire le lacune del suo gioco: per poter diventare una point guard competitiva a livello NBA, Washington tira ancora troppo poco (3.3 conclusioni a partita) e troppo male (35%) dall’arco. Tuttavia, il movimento è pulito e dà la sensazione di poter essere facilmente migliorato quantomeno per diventare un fondamentale solido che gli impedisca di venire battezzato sistematicamente. Allo stesso modo, TyTy fatica particolarmente a chiudere al ferro a causa della mancanza di esplosività: dovrebbe armarsi di un primo passo più deciso che gli permetta di prendere un vantaggio maggiore sul marcatore e di qualche chilo di muscoli in più per migliorare le conclusioni in mezzo al traffico e lo slancio verticale. A volte sembra accontentarsi della comfort zone del midrange per evitare di ritrovarsi in situazioni complicate dalle parti del ferro.

In difesa è molto rapido, ha la volontà per rimanere attaccato all’avversario diretto ed una combinazione di lunghezza delle braccia e feel for the game che gli permette di intercettare linee di penetrazione e di passaggio (1.3 rubate a partita). Ha il potenziale per essere un difensore di spessore anche sui parquet NBA, ma deve migliorare in termini di costanza e continuità sia all’interno della stagione che di una stessa partita.

Kennedy Chandler

Posizione mockdraft #20

Il pick ‘n’ roll è una delle armi preferite anche per Kennedy Chandler, floor general di Tennessee che viene da una stagione altalenante: dopo essere arrivato al college come una delle migliori guardie in prospettiva della sua annata, ha faticato a trovare la sua dimensione all’interno del sistema dei Volunteers, finendo però in crescendo. Tuttavia, i ragazzi di coach Rick Barnes hanno visto il loro cammino in post-season concludersi al secondo turno del torneo contro Michigan.

Se Washington sfrutta i blocchi in maniera lucida e paziente, Chandler sembra voler sgasare non appena preso il minimo vantaggio sul marcatore. In queste situazioni, riesce a mettere in evidenza la sua enorme qualità tecnica (segna spesso layup da posizioni difficili o tiri contestati), ma anche il grande controllo del corpo in velocità: esitazioni, finte e passi d’incrocio sono fondamentali che padroneggia con facilità, e che gli permettono di trovare praticamente sempre una strada verso il canestro o di mettersi nelle condizioni di servire il compagno meglio piazzato.

 

In stagione ha dimostrato di essere un attaccante già completo: tira col 38.3% dall’arco (su poco meno di 4 tentativi a partita), ed è bravo a prendersi quello che gli lascia la difesa, per esempio scegliendo con continuità il jumper dal midrange quando l’avversario si abbassa in drop coverage. Il movimento di tiro non è elegantissimo ma rapido e fluido, il che lo rende comunque una minaccia reale in situazioni di catch-and-shoot: nella sua annata al college ha trasformato oltre il 40% delle conclusioni prese senza palleggiare, ma la sensazione è che possa facilmente migliorare sia in termini di produzione che di range di tiro.

Ha la personalità per provare la conclusione da qualsiasi distanza, ma più di una volta è sembrato peccare di superbia, soprattutto quando spara dal palleggio: gli manca ancora solidità in questo fondamentale, e sembra incaponirsi un po’ troppo nel cercarlo quando la difesa lo sfida, ad esempio passando sotto il blocco durante i pick ‘n’ roll. A renderlo particolarmente appetibile al piano di sopra, però, è anche il suo rendimento nella propria metà campo: ha chiuso la stagione a 2.2 rubate di media, rendendosi praticamente un incubo per qualsiasi avversario. Nonostante i “soli” 183cm per 78 kg, Chandler ha la fisicità e la grinta per reggere ogni tipo di contatto ed i piedi veloci per rimanere agganciato all’avversario anche dopo il primo passo.

Poche guardie al Draft possono vantare mani così veloci, ed anche quando viene superato in penetrazione è diabolico nello sporcare il palleggio da dietro. Sa mettere pressione al portatore, posizionarsi in maniera intelligente e leggere le linee di passaggio in anticipo, oltre a muoversi molto bene in aiuto o in raddoppio sul perimetro. Se Tennessee è stata la terza miglior difesa della stagione secondo KenPom, tanto del merito è anche suo, e la sensazione è che possa essere pronto da subito per portare la sua elettricità al servizio di una delle franchigie che ne hanno più bisogno. 

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