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Buon anno e buon upset a tutti

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 9 Gen, 2018

Il 2018 del college basketball è iniziato con grandi sorprese e partite molto divertenti e questo tweet riassume quanto successo nel weekend

In particolare, sabato Duke, North Carolina e Kentucky hanno perso nello stesso giorno e non accadeva dal 1997. Vi abbiamo parlato qui di 4 big match, vediamo quali sono stati gli altri spunti più interessanti della settimana.

Nell’ACC c’è stata anche la sfida tra Miami e Florida State, a cui è legata questa curiosità

Alla fine ha vinto Miami per 80-74, patendo nel finale la rimonta dei Seminoles. Career-high per il piccolo Chris Lykes sempre più determinante per la squadra di coach Jim Larranaga (continua a leggere qui).

Big Ten o Small Ten?

Michigan State in teoria aveva “un calendario facile” e il risultato è stata la seconda sconfitta stagionale. Maryland ha perso per la stagione due giocatori chiave per infortunio (Justin Jackson e Ivan Bender), Minnesota ha messo fuori squadra il miglior stoppatore della Ncaa (Reggie Lynch). Si salvano solo Purdue, Ohio State e Michigan. E meno male che ci si aspettava l’anno della riscossa.

A proposito di Ohio State, doveva essere una stagione di transizione, in cui ricostruire il programma. Un corno.  Chris Holtmann ha trasformato la squadra. Il freshman Kaleb Wesson è un centro grezzo, ma sa farsi sentire sotto canestro. Jae’Sean Tate difende come mai prima e la squadra gira a meraviglia. Certo, poi c’è la gemma Keita Bates-Diop, alla migliore stagione in carriera, che ormai stanno notando anche in Nba.

Caos nella Sec

Nella Southeastern sta succedendo un po’ di tutto e ogni partita può finire in qualsiasi modo. Auburn è solo l’ultima squadra della conference entrata nel ranking, dopo aver battuto Tennessee e Arkansas, e sì che doveva essere una delle squadre più scarse. Merito di coach Bruce Pearl e non solo, ne parleremo presto in modo approfondito.

La teorica favorita per vincere la conference sarebbe Kentucky, ma anche contro Tennessee ha confermato di vivere sull’ottovolante. Tutto bene nel primo tempo con PJ Washington inarrestabile, Vols tenuti al minimo stagionale all’intervallo (29) grazie alla zona e Grant Williams fermo a 2 punti. Tutto male nel secondo tempo con Washington fuori per infortunio, difesa colabrodo che prende 47 punti di cui 16 di Williams e terza sconfitta in tre anni a Tennessee. Semplicemente un fantasma Kevin Knox (1/9 al tiro), scherzato per 40′ da Admiral Schofield

Arrivata all’inizio della conference con l’ottimo record di 11-1, Texas A&M ha perso in una settimana contro Alabama, Florida e LSU, beffata dal buzzer assurdo di Tremont Waters che vi abbiamo fatto vedere qui. Non bastano le assenze per giustificare tre sconfitte in cui gli Aggies non hanno mai segnato più di 68 punti e ora la squadra di Billy Kennedy giace in fondo alla classifica. Inoltre, deve andare a giocare sui campi di Kentucky e Tennessee. Auguri.

Chi invece ha ritrovato vittorie anche se non proprio un gioco spumeggiante è Florida. Uscita dal ranking dopo aver perso 4 partite di non conference, la squadra di Mike White guida la SEC con 3-0 sbancando due campi difficili come quelli di Texas A&M e Missouri. Grazie a chi? Chris Chiozza, of course, che viaggia a 14+6 e 2 recuperi. Compreso questo

Occhio ai Friars

La Big East non è stata immune dall’ondata di upset: Xavier, infatti, è stata sconfitta per 81-72 in casa d’una Providence finalmente in salute, combattiva e concentrata come non mai. Nonostante la supremazia a rimbalzo (44-28), i Musketeers non sono riusciti a far valere abbastanza le seconde opportunità, condannati da troppe perse e dall’eccellente guardia posta dai Friars in area (9 stoppate).

Oltre che dai soliti noti, la partita è stata resa molto vivace anche da un paio di protagonisti inaspettati: per Providence, il contributo di Isaiah Jackson è stato cruciale per duttilità ed efficienza (18 punti, 6 rimbalzi e 3 assist in 26′) mentre Xavier può consolarsi alla vista d’un Kerem Kanter sublime in post basso (24 punti e 12 rimbalzi in 20′).

Chi sale e chi scende

Non ci stupiamo che Villanova e Oklahoma siano tra i migliori attacchi della D-I, soprattutto se possono correre in transizione. Così come Virginia e Michigan State risultino essere tra le difese top. Siamo contenti invece di vedere Grand Canyon del nostro Alessandro Lever in questa speciale graduatoria.

Ranking - BasketballNcaa

Dopo aver fatto l’impresa dell’Allen Fieldhouse, 0-3 contro avversarie di livello per i Jayhawks, Texas Tech infila l’ottava vittoria consecutiva, quattordicesima stagionale, demolendo Kansas State e ora capeggia la classifica della Big 12. Di queste otto vittorie, ben sette sono arrivate con doppia cifra di scarto, segno dell’equilibrio trovato tra l’attacco e la difesa, terza della nazione con 87.6 punti concessi su 100 possessi. Anche il Moro sta trovando spazio nell’affollato backcourt, 15 minuti di gioco con due triple a bersaglio.

Le storie interessanti nel sommerso della Ncaa

Situazione un po’ pazza ed equilibrata quella della Atlantic 10. Ben nove squadre appaiate all’ultimo posto, con il record di 1-2, tre di mezzo con un record 2-1 e le capoliste imbattute. Una, attesa, Rhode Island, e una meno attesa ossia Duquesne, una delle storie più interessanti della stagione. Segnaliamo la stramba settimana di St Bonaventure, era 7-0 dal ritorno di Jaylen Adams, che ha buttato due partite alla loro portata contro Dayton e St Joseph a causa di una difesa penosa, 110.8 punti su cento possessi nelle partite di conference, ben 11 in meno alla media stagionale dei Bonnies.

Con l’inizio della regular season della MVC, Missouri State ha battuto le principali contendenti alla vittoria della conference trascinati dalla loro stella Alize Johnson (talento da draft Nba, qui l’approfondimento). I Bears hanno avuto ragione di Loyola-Chicago (64-59), Valparaiso (67-50) e la settimana scorsa di Northern Iowa (62-55). Domenica però è arrivata la sconfitta contro Illinois State per 72-68, e sorprendentemente in testa alla classifica si ritrova Drake (4-0).

Settimana da wild west della Pac12 con Colorado e Stanford, due squadre giovani (rispettivamente 321° e 302° per esperienza in tutta la Ncaa) che sono state le protagoniste di quattro upset di peso, guidate da due freshmen: McKinley Wright IV e Daejon Davis. Soprattutto il primo, point guard al primo anno, è uno dei tanti talenti nascosti della Ncaa, motivo per cui gli abbiamo dedicato un breve approfondimento.

“It’s crazy” è stato il commento del play dei Buffaloes per descrivere le vittorie contro Arizona State e Arizona. I suoi numeri? 19+5 assist vs i Sun Devils, 16+10 assist vs i Wildcats. A dargli una mano contro Trier e compagni ci ha pensato un altro freshman: Dallas Walton, che ha giganteggiato contro le twin-towers Ayton-Ristic e ha messo la firma nella giocata che ha chiuso la partita. Chiusa da chi? Dal “Player of the week” della Pac12.

Stelle e stalle nella Pac 12

Vittoria che ha messo a nudo le difficoltà di Arizona, enfatizzate ancor di più dalle dure parole di coach Sean Miller a fine gara: “Sto facendo davvero fatica ad allenarli. Non riesco a far passare i concetti”. Ancora una volta siamo davanti ai soliti Wildcats pieni di talento ma ai quali manca sempre un centesimo per fare l’euro?

Non si sono annoiati in settimana i tifosi di Stanford presenti al Maples Pavilion. Prima la rocambolesca vittoria in doppio OT contro UCLA, dopo esser stati sul -12 a 5 minuti dalla fine dei regolamentari, grazie a due triple di Dorian Pickens: la prima che ha mandato la gara al supplementare e la seconda che ha chiuso la partita.

 

Tre giorni dopo è toccato a USC che, dopo aver sprecato un +15 di vantaggio, sembrava ormai certa della vittoria dopo il canestro di Jordan McLaughlin a 1.7 dalla fine. Il tempo necessario affinché gli dei del basket accogliessero la preghiera dalla propria metà campo di Davis che, dopo il career high da 22 punti vs i Bruins, ha ridotto così le speranze di Torneo Ncaa dei Trojans.

Gli ultimi appunti

L’ultima, Loyola Marymount, è quella che ha resistito di più perché ne ha presi solo 29. Non è particolarmente dura la vita di Gonzaga nella WCC, visto che le 4 vittorie sono arrivate con uno scarto medio superiore ai 35 punti. E, stranamente, l’attacco degli Zags è diventato il quinto della nazione con 89.9 di media.

Come da copione la MWC continua a essere il regno di Nevada, record di 4-0 per una squadra che con l’aggiunta dei gemelli Martin ha aggiunto il tassello mancante a un attacco fluido basato su un perfetto equilibrio tra gioco in area e sul perimetro. Non a caso i Wolf Pack sono 12° per efficienza offensiva in tutta la Ncaa.

Come da copione le contender dovrebbero essere Boise State e Wyoming che sabato si sono affrontate in una partita emozionante, vinta dai Cowboys all’overtime, dopo la rimonta dal –16. Sfida che è stata il palcoscenico per due candidati al titolo di “Player of the year”: da un lato Chandler Hutchinson che ha chiuso a quota 27 punti, dall’altro Hayden Dalton con la doppia-doppia da 29+12 rimbalzi.

 

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