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Auburn e Texas Tech, le nuove big

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 6 Feb, 2018

 

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E’ stato un fine settimana complicato per tante big con Duke, Kentucky, Kansas e Arizona sconfitte da unranked teams, mentre Oklahoma ne ha perse due in fila, prima contro Texas e poi contro West Virginia. Si sono salvate per un pelo Purdue e Michigan State, mentre Villanova e Virginia continuano a vincere senza problemi e si confermano #1 e #2 della nazione. Dietro a loro, salgono le due sorprese della stagione: Auburn e Texas Tech.

Vediamo tutto quello che è successo nelle conference.

Villanova e Xavier tutte sole nella Big East

Villanova è sempre in testa sia nella Big East che nella AP Top 25 dopo le vittorie con Creighton (98-78) e Seton Hall (92-76), quest’ultima giunta al termine di una partita meno dominante di quanto il punteggio finale lasci intendere. Il primo tempo dei Pirates è stato ottimo con tanti punti in area grazie ad Angel Delgado (saranno 18, alla fine). Nella ripresa, è stato proprio il suo diretto avversario Omari Spellman a vincere il confronto e a diventare l’ago della bilancia: 26 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate con un pazzesco 6/7 da 3 per il freshman dei Wildcats nella sua miglior partita in carriera.

 

Xavier (record 9-2) resta in scia di Nova (9-1) superando a fatica Georgetown dopo un OT (96-91). Musketeers non molto brillanti in difesa e colpiti a ripetizione in prossimità del canestro, col centro Jessie Govan un fattore prima nel bene (23 punti e 9 rimbalzi), e poi nel male quando è uscito per falli all’inizio del supplementare con un blocco in movimento evitabilissimo. Senza di lui, le cose sono state più facili per Xavier, trascinata verso la vittoria da un Trevon Bluiett spiritato (31 punti con 9/16 dal campo e 7/8 ai liberi).

 

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La certezza della SEC

“Siamo gli underdog più vincenti dell’Ncaa, questo siamo e questo continueremo a essere”: Bruce Pearl se la ride perché, nel delirio della SEC, la sua Auburn rimane l’unica certezza. Nell’ultima partita, si è anche tolto l’ennesima scimmia della stagione, battendo Vanderbilt dopo 13 sconfitte consecutive contro i Commodores, grazie a un meraviglioso 17/26 da 3. Tutto è possibile, anche arrivare dove Auburn non è mai arrivata: ora è salita alla #8, la miglior posizione di sempre nel ranking è la #7 raggiunta nel 2000.

Dietro ai Tigers c’è solo Tennessee, mentre Kentucky è riuscita a salvarsi contro Vanderbilt, nonostante fosse sotto di 5 a 30 secondi dalla sirena, ma poi ha perso per la prima volta nella storia contro Missouri. Sempre tremendamente altalenanti i giovani di John Calipari, e non appena pensi che Kevin Knox sia diventato un leader, ecco che mette insieme una partita da 5 punti con un solo tiro nel primo tempo. E il tiro da 3 rimane un problema per UK: 2/20 contro Missouri, un mediocre 33.5% complessivo in stagione.

Un’altra squadra che sembrava tornata in forma e invece è uscita di nuovo dal ranking è Florida, che ha messo insieme la miseria di 110 punti nelle due sconfitte contro Georgia e Alabama. Drammatico il secondo tempo contro i Crimson Tide, con 7 punti realizzati negli ultimi 12 minuti che hanno portato i Gators dal 43 pari al 68-50 finale. Due i problemi enormi per coach Mike White: contributo dalla panchina (un solo punto di Mike Okauru) e rimbalzi (43-25 per Alabama). Solida e in controllo la partita di Collin Sexton che ha stravinto il duello con il veterano Chris Chiozza e ha chiuso con 18p+8r+6a.

 

Le delusioni della Big Ten

Minnesota si conferma una delle delusioni della Big Ten. I Gophers hanno perso il centro titolare Reggie Lynch (sospeso perché accusato di molestie sessuali da tre diverse ragazze) e ri-perso per infortunio Amir Coffey. Tra sfortuna e problemi, il risultato sono 5 sconfitte consecutive e un record di 3-9. L’unica magra soddisfazione sono le prestazioni nelle ultime gare del freshman Isaiah Washington (20.5 di media).

Quasi un mese fa i tifosi di Wisconsin respiravano profondamente ripetendosi: “niente panico”. Già altre volte in passato i Badgers avevano affrontato partenze complesse per poi finire con un rush e approdare al Torneo. Ecco, quest’anno non sarà una di “quelle volte”. Adesso Wisconsin, dopo 5 sconfitte consecutive, è 3-9. Tradotto: o vince il torneo della Big Ten oppure la March Madness la vedrà in tv. Il rammarico gigante è lasciare solo un giocatore-idolo come Ethan Happ, mago del post basso. Tutto ruota attorno a lui, solo Trae Young gestisce più possessi quando è in campo, ma il freshman di Oklahoma poi ha più bocche da fuoco da innescare. Happ invece predica nel deserto. Un peccato.

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La ex sorpresa dell’ACC

Senza Donte Grantham, out per la stagione, Clemson non ha fermato la propria corsa. Nel ranking AP top25 da sei settimane consecutive, i Tigers non possono essere definiti più una sorpresa. Martedì hanno battuto North Carolina facendo registrare il season-high di triple, ben 15.

 

Nella sconfitta dei Tar Heels per 82-78 contro Clemson, Cameron Johnson (ve ne abbiamo parlato qui) ha realizzato 32 punti in 32 minuti, stabilendo il suo nuovo career-high. Ha tirato 6/10 dall’arco dei tre punti e nel complesso 10/18 dal campo.

In una settimana segnata dalla inaspettata sconfitta contro St John’s, Duke ha messo comunque in mostra un Gary Trent on fire. La guardia freshman di Duke è stato top-scorer con 22 punti sia nell’incontro con Notre Dame che in quello contro i Red Storm. Nelle due gare ha combinato un 11/17 da 3. È lui il miglior tiratore dell’ACC?

Rimanendo in casa Blue Devils, non si può sottolineare la stagione che sta disputando Wendell Carter. È oscurato dal compagno di reparto Marvin Bagley, ma possiede tutte le potenzialità per sfondare da professionista. E gli scout se ne stanno accorgendo.

Nonostante la tegola per l’infortunio occorso a Bruce Brown, che resterà fuori sei settimane, Miami ha trovato in Anthony Lawrence un degno rimpiazzo. Nella vittoria contro Virginia Tech il ragazzo ha stabilito il career-high da 25 punti (9/10 dal campo e 3/3 da 3) con 13 rimbalzi. E gli Hurricanes sono rientrati nel ranking

 

La sfidante della Big 12

Pessima settimana per Kansas: prima la sconfitta contro Oklahoma State, la terza in stagione all’Allen Fieldhouse, cosa che non accadeva da 20 anni. Poi la doppia vittoria di Texas Tech che ha raggiunto i Jayhawks in testa alla Big 12. Non è bastato per Bill Self un ritrovato Devonte Graham contro i Cowboys che hanno condotto dall’inizio alla fine, tirando bene da 3 (12/27) e alternando difese a zone e a uomo che hanno complicato la vita agli attaccanti di Kansas.

Invece per Texas Tech è stata una settimana da ricordare. Vittoria contro Texas all’overtime con il buzzer beater di uno spaziale Keenan Evans, che ha chiuso con il career high 38 punti e il suo nome inizia a spuntare per il POY. Poi un primo tempo meraviglioso contro Tcu, praticamente doppiata a metà gara sul 48-24. Occhio ai Red Raiders, sempre più in forma e veri contender per una conference che da 13 anni ha lo stesso padrone.

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Le outsider della Pac 12

Una settimana “for the ages” per Washington ha riaperto i discorsi in Pac12. Due vittorie casalinghe, due upset ai danni di Arizona State e Arizona. In un Hec Edmundson Pavilion diventato all’improvviso una delle arene più calde di tutto il college basket gli Huskies sono riusciti a vincere due partite tirate, punto a punto nel finale, assicurandosi (probabilmente) un pass per il torneo Ncaa dopo l’upset ai danni di Kansas dello scorso dicembre.

Eroe della settimana è stato Noah Dickerson, PF undersize, nominato dall’Ncaa “Player of the week” che nelle due W ha viaggiato a 23 punti e 11.5 rimbalzi di media, giganteggiando contro il duo Ayton-Ristic. Impossibile non citare, però, il play David Crisp decisivo con i suoi canestri clutch nel finale contro i Sun Devils e, ovviamente, Dominic Green l’autore del buzzer beater della vittoria vs ‘Zona.

 

Il vero punto forte di Washington è stata la difesa capace di tenere ASU e Arizona rispettivamente al 26.3% e 16.7% da tre. Non a caso gli Huskies sono primi in Pac12 per efficienza difensiva e per % dal campo effettiva e % da tre concessa agli avversari. Il record in conference dice 7-3 e dalle parti di Seattle cominciano a sognare.

USC non è riuscita a sfruttare il passo falso di Arizona per raggiungere i Wildcats in testa alla Pac12. In un divertente derby losangelino contro UCLA (rivalità supersentita) sono venuti meno i veterani dei Trojans con il trio McLaughlin-Metu-Boatwright che ha combinato per 18 punti con 6/24 dal campo. Dall’altra lato è stato proprio il duo senior Holiday-Welsh a trascinare i Bruins alla vittoria: 23+9 assist e una prova da vero leader per il primo, 21 punti e la tripla decisiva a 51 secondi dalla fine per il secondo.

 

Ringrazia gli Huskies anche Stanford che con le vittorie settimanali contro Oregon e Oregon State centra la settima vittoria nelle ultime dieci raggiungendo proprio UCLA con un record di 7-4. Indicati in preseason come i possibili outsiders grazie al mix di veterani di talento (Travis e Pickens) e freshmen dal grande potenziale (Da Silva, Davis e Okpala) i Cardinals, finalmente al completo, stanno girando alla grande in attacco come dimostra il 55.8% e il 62.5% dal campo nelle due W.

 

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Lotta a due nella Mountain West

Nevada dopo aver perso l’imbattibilità nella MWC ha ripreso il suo cammino trionfale: in settimana due vittorie vs Fresno State e Colorado State. Il punto di forza dei Wolf Pack? L’equilibrio e l’efficienza offensiva ( in tutta l’Ncaa) con i ragazzi di coach Musselman che sono nella top28 nazionale per punti per partita (83.1), assist totali (399), percentuale da tre (40.5%), tiri liberi segnati (432), assist to turnover ratio (1.57) e minor numero di palle perse a partita (10.6).

Sempre in MWC il match della settimana è stato quello tra Boise State e UNLV con vari scout e GM Nba presenti per due prospetti come Chandler Hutchison e Brandon McCoy. I Broncos sembravano avere in mano la partita a 2 minuti dalla fine sul +8 quando uno scatenato Jordan Johnson ha prima mandato con i suoi canestri la gara all’overtime per poi sbagliare il layup del pareggio allo scadere del supplementare.

Boise State con questa vittoria rimane l’unica squadra capace di tenere il passo di Nevada (9-1 per i Wolf Pack, 9-2 per i Broncos). Com’è andata la sfida tra i due prospetti Nba? 24+8 rimbalzi per McCoy che si conferma tra i migliori 5 centri dell’Ncaa e 21+8 assist per Hutchison che ha messo ancora una volta in mostra la sua versatilità che “rischia” di valergli una chiamata al primo giro del prossimo Draft.

Nomi nuovi nella WCC

Hanno perso entrambe le partite, ma coach Lamont Smith può essere soddisfatto dei suoi Toreros: San Diego ha fatto soffrire sia Gonzaga che Saint Mary’s, cioè le due migliori squadre della WCC, incontrate una dopo l’altra nel giro di tre giorni. Non male la sua squadra soprattutto in difesa, dove lascia agli avversari il 44.6% dal campo (sesta della D I) e il 29.1% da 3 (terza della D I),  mentre in attacco non arriva a 70 punti segnati. Tutti junior i leader con Isaiah Pineiro, ala di 2 metri spesso impiegato da 4, da tenere d’occhio.

E’ sempre in ultima posizione nella conference, ma Pepperdine è finalmente riuscita a vincere una partita. Contro la penultima (cioè Loyola Marymount), di un punto, all’ultimo secondo, grazie a un perfetto errore dalla linea.

 

Il big match della MVC

La settimana della MVC è stata catalizzata dalla sfida tra Missouri State e Illinois State. In campo sono scesi due atleti inseriti nella lista top100 della Espn in vista del prossimo draft. Alize Johnson (ve ne abbiamo già parlato) ha firmato la 17esima doppia-doppia della stagione grazie al 12+10 che non ha evitato la sconfitta a Missouri State, che sta compromettendo la propria partecipazione al torneo Ncaa con cinque L consecutive. Più incisiva la prestazione di Malik Yarbrough: 15 pts, 8 reb e 6 ast.

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