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Allen sul ferro e Kansas batte Duke in OT

Autore: Giovanni Bocciero
Data: 26 Mar, 2018

E’ stato un vero big match, divertente e intenso, che ha rispettato le aspettative. Un match che ha evidenziato la capacità di Kansas di attaccare la difesa a zona di Duke, mostrandone tutti i (grossi) limiti. Allo stesso tempo è stata una gara piena di errori grossolani (18 le palle perse) commessi dai Jayhawks che quasi stavano consegnando la vittoria ai Blue Devils. Non sono bastati i tempi regolamentari per decretare chi meritasse il quarto ed ultimo posto alle Final Four di San Antonio, per questo è servito un overtime nel quale Kansas non si è fatta sfuggire l’occasione di chiudere i giochi.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Sin dalla palla a due il piano partita di Kansas e di coach Bill Self è sembrato piuttosto chiaro: contro la zona di Duke era necessario muovere il pallone e fare tagli di continuo. Tutto molto chiaro, ma la pratica soprattutto nel primo tempo si è rivelata un’altra. O meglio, la circolazione di palla è stata comunque sufficiente, ma vari layup piuttosto semplici sbagliati e diverse palle buttate nel nulla hanno permesso ai Blue Devils di costruirsi il vantaggio sui fastbreak points. Per dirla all’italiana, i contropiede.

 

Lo spartito del secondo tempo ha invece messo a nudo la tenuta difensiva di Duke, che ha commesso principalmente due errori: non ha seguito mai i tagli degli avversari nell’angolo e si è accoppiata male a rimbalzo concedendone parecchi offensivi a Kansas, che ha vinto a sorpresa la lotta sotto i tabelloni 47-32. Si è divertito soprattutto Malik Newman, che ha messo insieme una prestazione da 32 pts+7 reb con 5/12 dall’arco. E tutti i 13 punti dei Jayhawks nell’overtime sono stati suoi.

La coppia che non ti aspetti

Guardi Duke e subito pensi alla coppia di freshman Marvin Bagley e Wendell Carter. I due lunghi hanno combinato 26 pts+12 reb, ma non hanno avuto l’impatto che ci si aspettava. Hanno invece impressionato per la costanza nell’arco dell’intera gara gli esterni Trevon Duval e Gary Trent, 37 punti in due. Duval è stato battezzato dalla difesa dei Jayhawks, ma è stato il più continuo nel batterla. Trent invece è stato prezioso in almeno due occasioni di difficoltà dei Blue Devils, che ha risolto in questo modo

 

L’importanza dell’ucraino

Tra le fila di Kansas bisogna evidenziare anche la prestazione di Lagerald Vick (14 pts), ma soprattutto di Sviatoslav Mykhailiuk. L’ucraino ha giocato da lungo atipico oltre che da tiratore quale è, ed alla fine ha messo insieme 11 pts+10 reb+5 ass. Stava però per diventare il capro espiatorio nel caso in cui i Jayhawks avessero perso, a causa di due palloni persi per aver pestato la linea e altrettante triple aperte fallite (3/9 dall’arco). Invece è diventato il grande protagonista, sia in difesa tenendo benissimo Marvin Bagley, sia in attacco con il canestro che ha mandato ai supplementari la partita.

 

E i senior tanto attesi?

Inutile dire che tutti si aspettavano delle super prestazioni dai due senior nonché leader delle due squadre: Devonte’ Graham per Kansas e Grayson Allen per Duke. Graham non ha particolarmente brillato, chiudendo con 11 pts+6 ass+6 reb con 4/10 dal campo. In ottica Final Four però, i Jayhawks avranno bisogno di un suo maggiore apporto non solo numerico ma proprio come presenza in campo. Per Allen (12 pts+4 ass+4 reb+4 stl con 3/13 dal campo) invece è finita qui la carriera universitaria, purtroppo per lui con una gara opaca. Ha avuto il pallone per vincere la partita ai tempi regolari, e se l’è visto sputare dal ferro. Poi ha avuto due volte l’opportunità di riaprire il match a pochi secondi dalla fine del supplementare, ma entrambe le volte il suo tentativo dall’arco non è andato a buon fine.

 

Finisce così un quadriennio iniziato con il successo da inaspettato protagonista del 2015 e chiuso con un doppio giro sul ferro di un pallone che poteva dargli un’altra Final Four. E invece gli ha lasciato solo tanti rimpianti.

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