Nuova stagione, nuove sfide, nuovi volti. Il campionato NCAA femminile 2025-26 riparte con UConn e le sue stelle Azzi Fudd e Sarah Strong pronte a difendere il titolo. Ma la concorrenza è agguerrita: Lauren Betts, Hannah Hidalgo e Flau’jae Johnson guidano infatti l’assalto. L’assenza di JuJu Watkins e i numerosi transfer aprono inoltre scenari inaspettati, mentre le matricole e i tanti volti europei promettono sorprese.
Ecco quali saranno le protagoniste della Division I femminile.
Le top five
Con Juju Watkins fuori per tutta la stagione 2025-2026, ci sono pochi dubbi che saranno queste cinque giocatrici a contendersi il titolo come Player of the Year.
Ad iniziare da Lauren Betts. La star di UCLA torna a Westwood per suo anno da senior, con l’obiettivo di completare il percorso iniziato con il titolo della Big Ten e le Final Four. Il suo mix perfetto tra fisico (2,01 di altezza), capacità offensive (20.2 punti di media e 64.8% al campo) e visione di gioco la rendono la probabile scelta numero uno del draft WNBA del 2026.
Attenzione anche a Sarah Strong. Vincitrice del premio come Freshman of the Year, è stata la giocatrice più continua e affidabile di UConn. Non solo ha mantenuto le aspettative da numero 1 della sua recruiting class, ma ha anche messo in mostra le sue capacità di giocatrice all around. Micidiale dall’area (68.2% di efficacia che passa ad un 74.1% quando si avvicina al ferro secondo i dati di Hoop Explorer), è anche il baluardo della difesa delle Huskies, e sa anche creare gioco per le compagne con 3.6 assist di media.
Ma è Azzi Fudd la giocatrice su cui Geno Auriemma vuole e deve ripartire per la difesa del titolo. Senza Paige Bueckers, Fudd dovrà essere la leader della squadra e la senior ha già dimostrato di poterlo fare: dopo i tanti infortuni che ne hanno funestato la carriera al college, Fudd è diventata una pedina fondamentale nelle Final 4 della scorsa stagione per le quali è stata premiata come Most Valuable Player.
Tra le possibili contendenti al premio come miglior giocatrice, c’è anche Hannah Hidalgo (Notre Dame). La sophomore è infatti la seconda giocatrice della Ncaa – dopo Caitlin Clark – ad aver totalizzato 1.500 punti e distribuito più di 200 assist nelle sue prime due stagioni al college. Lo scorso anno con Olivia Miles aveva creato uno dei tandem d’attacco più proficui della D I e ora dovrà dimostrare di saper brillare anche senza di lei.
A chiudere la nostra top 5 c’è Flau’Jae Johnson (LSU). Avrebbe potuto già essere in WNBA, ma ha deciso di rimanere un altro anno a Baton Rouge per provare a vincere un altro titolo, questa volta da leader assoluta, con le sue Tigers. Già lo scorso anno ha dimostrato di essere una pedina fondamentale nel gioco offensivo di coach Mulkey. Il suo crescendo di stagione in stagione, inoltre, le ha dato una sicurezza che potrebbe fare la differenza.
Cambio di equilibri
Il portale dei transfer è stato anche quest’anno super frequentato e con tanti spostamenti che rischiano di avere impatti enormi sugli equilibri del campionato femminile.
E quello di Ta’Niya Latson a South Carolina è sicuramente uno di questi. Leader della Division I per media di punti (25.2), con Florida State non è mai riuscita a superare i primi turni del torneo. Ora, per la sua ultima stagione al college, ha deciso di puntare su South Carolina che alle Final 4 ci è arrivata per quattro volte nelle ultime cinque stagioni. Guardia dinamica e dalle alte percentuali, potrebbe però far fatica ad adattarsi ad un sistema di gioco come quello delle Gamecoks che favorisce soprattutto il gioco difensivo. Riuscirà coach Dawn Staley a costruire l’assetto vincente senza snaturare Latson?
Il trasferimento più sorprendente è stato però quello di Olivia Miles. Al rientro dall’infortunio, era sembrata una giocatrice nuova, migliorata sotto ogni punto di vista. Ma, nonostante l’alchimia con Hannah Hidalgo, l’ultima stagione a Notre Dame non è stata all’altezza delle sue aspettative. Da qui la decisione di tentare il tutto per tutto a TCU, affidandosi a coach Mark Campell, cioè a colui che ha saputo tirare fuori il meglio da Sabrina Ionescu e Halen Van Lith.
Non ha invece sorpreso la decisione di Milaysa Fulwiley. Dopo essere partita da titolare solo tre volte lo scorso anno, era davvero ai ferri corti con coach Dawn Staley. Nonostante il poco minutaggio è stata comunque la seconda miglior realizzatrice di South Carolina. A LSU avrà sicuramente più spazio anche perché il suo gioco dinamico e “sfrontato” piace molto a coach Mulkey. Al fianco di Flay’Jae Johnson e Mikaylah Willimas, formerà uno dei backcourt più esplosivi della stagione.
Frehsman da tenere d’occhio
Il presente non è solo nelle mani delle veterane, perchè ci sono parecchie freshman della stagione 2025-26 che non si accontenteranno solo di fare esperienza. Molte di loro sono infatti pronte a prendersi la scena fin da subito, complici contesti tattici favorevoli e assenze pesanti.
Discorso valido soprattutto per Jasmine Davidson a USC. Con JuJu Watkins ancora fuori, “Jazzie” sarà subito chiamata a fare la differenza. Numero 3 della recruiting class 2025-26, non è nuova ai palcoscenici importanti visto che la scorsa estate ha portato all’oro la nazionale all’ oro la nazionale U19 nei mondiali di categoria. In doppia cifra in tutti i match giocati tranne uno, ha messo a referto ben 21 punti nella finale contro l’Australia.
UCLA punta invece tutto su Sienna Betts che raggiungerà la sorella Lauren a Los Angeles. Come lei, anche Sienna può vantare un fisico importante (1,95 di altezza) e una grande versatilità: capace di segnare sia in area che dalla lunga distanza, è una giocatrice completa, dominante sia a rimbalzo che nelle stoppate.
A Storrs c’è invece grande attesa per Blanca Quiñonez . La prima sudamericana del programma, cresciuta cestisticamente in Italia alla Molisana Basket, è una giocatrice che ama correre e quindi si adatta bene ai ritmi alti delle Huskies. Inoltre, come ha spiegato Auriemma, “è una giocatrice matura, dal grande QI e dal fisico importante. Quello di cui abbiamo bisogno per essere più solide“.
L’onda europea
Nella stagione 2024-25 ben 374 giocatrici europee hanno militato nel campionato universitario femminile e quest’anno i numeri sono anche maggiori. Le competizioni estive, inoltre, hanno messo in luce alcune di loro, facendone alzare le quotazioni.
Così è stato, per esempio, per Tilda Trygger. Lo scorso anno, a NC State, ha disputato una solida stagione da freshman, con 23 partenze in quintetto e nove gare in doppia cifra. Dopo aver brillato agli Europei U20 con la Svezia (15.3 punti e 10.7 rimbalzi di media) torna tra le Wolfpack per centrare le Final 4, sfuggite per un soffio lo scorso marzo.
Clara Silva (Portogallo) è stata invece la giocatrice più dominante dei Mondiali U19 con 161 punti messi a referto e le sue quotazioni sono schizzate verso l’alto. Per questo c’è molta attesa di vederla in campo a fianco di Olivia Miles a TCU, in un contesto tecnico che sembra cucito su misura per lei.
Destinazione Texas Christian University anche per Clara Bielefeld. La tedesca ha chiuso gli Europei U18 al secondo posto per assist e stoppate. Giocatrice versatile, capace di incidere su entrambi i lati del campo, sarà una pedina tattica interessante per coach Campell.
Lena Bilic è stata invece la miglior realizzatrice agli scorsi Europei U18con 23.6 punti di media. Se la Croazia ha conquistato il bronzo, il merito va soprattutto a questa guardia. A UCLA porterà anche le sue ottime capacità difensive che la rendono un profilo completo e prezioso.


