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LSU sorprende tutti, auburn delude

Autore: Raffaele Fante
Data: 15 Mar, 2019

Le big da tenere d’occhio alla March Madness sono quelle previste, perché Kentucky resta una candidata alla vittoria finale e Tennessee è stata a lungo alla 1 della nazione e può arrivare anche lei molto lontano. Ma non solo le vincitrici della Sec che è stata equilibrata e divertente fino all’ultima giornata di partite e alla fine LSU è stata la squadra con il record migliore, anche se il suo futuro è davvero incerto.

Il tabellone del torneo della Sec

SQUADRE

La migliore

A dieci anni esatti dall’ultima vittoria nella regular season della Sec, LSU ha messo tutti in fila al termine di una stagione che non dimenticheranno facilmente. Sul campo è andato tutto incredibilmente bene, con lo scalpo di tutte le big che dovevano starle davanti, 5 vittorie all’overtime, rimonte incredibili e nessuna sconfitta in trasferta, grazie a un gruppo molto giovane (324/o per esperienza in D I) che è diventato subito squadra e ha prodotto il nono attacco della nazione per adjusted efficiency. Merito dell’altrettanto giovane (36 anni) coach Will Wade che però è stato sospeso all’inizio di marzo per essere finito nelle intercettazioni dell’Fbi e ora in panchina c’è l’assistant Tony Benford. E non si può dimenticare anche l’omicidio del junior Wayne Sims, che ha aperto in modo tragico la stagione. In mezzo a tutto questo, un record di 16-2 e l’ingresso nella top ten del ranking.

 

La sorpresa

Bastava  prendere qualsiasi poll a inizio stagione e in fondo alla classifica della Sec c’era sempre una sola squadra: Ole Miss. E invece coach Kermit Davis alla sua prima stagione sulla panchina dei Rebels ha messo insieme un record con 20 vittorie, positivo anche nella conference, battendo Auburn e facendo penare sia Kentucky (perso di 2) che Tennessee (perso di 4). Il tutto senza aver reclutato chissà chi e rimettendo insieme uno spogliatoio uscito a pezzi dalla passata stagione. Scontato e più che meritato il premio di miglior coach della conference.

Breein Tyree – Ole Miss

La delusione

Facile dire Vanderbilt perché il record di 0-18 è più che imbarazzante ma, dopo l’infortunio di Darius Garland, i Commodores si sono letteralmente sciolti. La vera delusione ai piani alti è però Auburn che, dopo aver vinto la regular season l’anno scorso, in questa stagione ha battuto un colpo giusto all’ultima partita, battendo Tennessee. Per il resto, il record di 11-7 dice molto di una squadra che ha vissuto tra alti e bassi, legata sempre e comunque alle percentuali da 3 di Jared Harper e Bryce Brown. Un po’ poco per essere davvero una big.

GIOCATORI

Il migliore

Grant Williams ha rivinto il premio di Sec player of the year, PJ Washington ha avuto una stagione ottima, ma è Tremont Waters il giocatore che più ha impresso il suo marchio sulla conference. Ha avuto qualche difficoltà a inizio stagione ma poi ha preso in mano un gruppo nuovo composto da 4 freshman e un transfer e li ha portati in alto. Non solo con le sue doti ben conosciute di realizzatore (15.3punti) e passatore (5.9 assist), ma anche con una miglioratissima pressione difensiva (3.1 recuperi, secondo nella nazione) che lo hanno portato a vincere il premio di defensive player della Sec, assieme ad Ashton Hagans.

 

La sorpresa

E’ il secondo anno che il meno atteso dei freshman arrivati a Lexington alla fine si rivela il più importante. Il successore di Shai Gilgeous Alexander è Tyler Herro che si è preso il quintetto alla prima partita e non l’ha mollato più, primo perché è forte e secondo perché nessuno dei Wildcats ha le sue caratteristiche. E così il teorico panchinaro tiratore bianco dal fisico un po’ sfigato è diventato il secondo miglior marcatore di Kentucky (14.2 punti con il 94% ai liberi) e soprattutto l’uomo a cui a dare i palloni nei momenti decisivi. E questa sì che è stata una sorpresa.

 

La delusione

Dai mock draft del 2018 all’anonimato totale del 2019, la parabola discendente di Jalen Hudson è stata tanto rapida quanto immotivata. Nessuno a partire da lui è riuscito a dare una spiegazione al crollo totale di fiducia che ha contraddistinto la sua stagione: dimezzati i punti e percentuale da 3 passata dal 40.4% al 26% per un senior che doveva essere l’ovvia prima punta di Florida e che invece è scomparso per mesi. Qualche segnale di risveglio nelle ultime partite, probabilmente troppo poco e troppo tardi.

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