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Transfer Portal: la Top 10 di quelli già accasati

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 14 Apr, 2025

Oltre a essere gli ultimi due MOP in ordine cronologico, Tristen Newton e Walter Clayton Jr. condividono il fatto di non aver iniziato la carriera nell’università dove l’hanno finita: uno a East Carolina, l’altro a Iona per poi salire di livello grazie al transfer portal. Mentre impazzava la March Madness, il resto della Division I ridisegnava gli equilibri per la stagione 2025-26 e oggi vi offriamo una panoramica dei dieci migliori colpi piazzati finora.

Bennett Stirtz – PG – Da Drake ad Iowa

La scalata ai piani alti di Ben McCollum è stata rapida: solo due anni fa dominava in Division II e ora si ritrova ad allenare Iowa, università del suo stato natio, in Big Ten. Molti dei meriti passano da un attacco capace di esaltare le guardie moderne, quelle che dal palleggio e sfruttando i blocchi possono far male a chiunque. Quelle come Bennett Stirtz, una delle rivelazioni della stagione provenienti proprio dalla D-II che allenava McCollum. Range infinito, polso da leader e mentalità da underdog che galvanizzeranno uno dei programmi più depressi d’America.

Yaxel Lendeborg – C – Da UAB a Michigan

Esaurita l’eleggibilità di Vladislav Goldin e con Danny Wolf in direzione Nba, Dusty May, reduce da una buona prima stagione a Michigan, ha cambiato direzione per il 2025-26 optando per due lunghi atletici e robusti: Yaxel Lendeborg è da anni uno dei migliori rimbalzasti della nazione, mentre Morez Johnson da Illinois è una bestia di atletismo. La quota estro potrebbe essere spuntata con l’arrivo di Aday Mara, ma il lungo spagnolo sembra essere molto lontano dall’esplosione. In cabina di regia è arrivato uno dei play più controversi della Division I: nessuno ha nulla di dire contro la visione e la gestione del ritmo di Elliot Cadeau da North Carolina, ma l’assenza di tiro da tre, specialmente accanto a un non tiratore come Roddy Gayle, potrebbe essere deleteria.

Donovan Dent – PG – Da New Mexico a UCLA

Due anni di viaggio al torneo con New Mexico, due anni in cui Donovan Dent si è messo sulla mappa anche grazie a una Mountain West di altissimo livello, i cui coach sono stati infatti saccheggiati dalle power conference. Ora il play tutto assist e floater cercherà di instaurare un rapporto simbiotico con coach Mick Cronin che, ad UCLA, nei due anni senza Tyger Cambpell, ha visto abbassare non poco l’efficacia della sua squadra a causa di un susseguirsi di playmaker maldestri. Nell’ultima stagione il suo coinvolgimento in attacco è stato totale: è migliorato in tutto, percentuali, tiri presi, assist. Una stagione ai piani alti potrebbe lanciarlo anche in ottica Nba.

Ja’Kobi Gillespie – SG – Da Maryland a Tennessee

Da Crab Five al ritorno a casa a Knoxville. Ja’Kobi Gillespie può portare esperienza e stabilità a Tennessee, che affronta un altro anno di ricambio del roster dopo gli addii di gran parte della rotazione. Sia a Belmont che a Maryland, Gillespie è stato l’anima della squadra creando gioco dal palleggio ma mostrando di essere capace nel coinvolgere i compagni più talentuosi sotto canestro o dal perimetro. Difficile rimpiazzare l’impatto two-way di Zakay Ziegler ma l’ex Belmont è un ottimo punto di partenza per coach Rick Barnes da cui ripartire.

Bryce Hopkins – PF – Da Providence a St John’s

Solo quattro partite giocate negli ultimi due anni a causa di un crociato rotto e una successiva ricaduta. Quello che sarà Bryce Hopkins nel sistema di Rick Pitino è tutto da scoprire visto che, prima dell’infortunio, l’ex Kentucky era un borderline All-American dall’atletismo smisurato. La casella che andrà a ricoprire è quella del Big East POY RJ Luis con l’idea di essere ancora più dominante dal punto di vista fisico e più presente a rimbalzo. La coppia con Zuby Ejiofor sembra promettere tantissimo, così come l’arrivo di un talento nascosto dalla brutta stagione di Arizona State che risponde al nome di Josh Sanon. Rick Pitino non ha ancora finito qua: è sulle tracce di una guardia e si parla tanto di Xaivan Lee di Princeton.

Ryan Conwell – SG – Da Xavier a Louisville

Non ha seguito coach Sean Miller a Texas, ma ha preferito lo stile elettrico di Pat Kelsey a Louisville che, a detta di molti analisti in questa fase dell’anno, sembra aver messo su un roster capace di apparire in alto nelle varie Top 25. 16.5 punti, 2.7 rimbalzi e 2.5 assist a partita in stagione regolare, tirando con il 45% dal campo, Conwell è stato un elemento chiave su un entrambi i lati del campo per i Musketeers e potrà esaltarsi  in un contesto più libero di Louisville, a caccia di un playmaker affidabile capace di gestire il ritmo incessante chiesto dall’ex coach di Charleston.

Josh Dix – SF – Da Iowa a Creighton

Un’estate particolare per Creighton, che vede andare via una colonna come Ryan Kalkbrenner e l’assunzione di Alan Huss, artefice delle ottime stagioni ad High Point, come coach in waiting, segno che coach Ryan McDermott è quasi arrivato al capolinea. Però, il 60enne vuole darsi un’altra chance ad alto livello, saccheggiando quel che è stato di Iowa. Josh Dix è stato uno degli scorer più efficienti della scorsa stagione e un tiratore d’alto livello (42.2% su 4.8 triple tentate quest’anno), mentre Owen Freeman garantisce, in misura ridotta, la rim protection che manca con l’addio del centrone bianco. Puzza un po’ di boom or bust l’arrivo di Austin Schwartz, guardia sophomore da Miami dove non ha molto impressionato.

Keyshawn Hall – PF – Da UCF a Auburn

In attesa di capire se Tahaad Pettiford ritornerà oppure no dal Draft Nba, coach Bruce Pearl ricostruisce la sua Auburn, reduce dal suo migliore anno nel programma e dalla seconda Final Four, su alcuni perni saldi (come il 25enne Chad Baker Mazara) e su un innesto di altissimo livello dal transfer portal: quarto college in quattro anni per Keyshawn Hall, autentico abbonato all’esperienza del portal. Da UNLV, passando per George Mason, fino ad arrivare alle power conference con UCF e ora con Auburn. Un’ala fisicamente e atleticamente da Nba con una discreta mano da tre (35%) e un timing spiccato per i movimenti senza palla. Ha tutto per essere un leader anche in SEC con o senza Pettiford.

Robert Wright – SG – Da Baylor a BYU

Dopo il titolo del 2021, Baylor è riuscita a mantenersi a un discreto livello senza riuscire a replicare i successi a cavallo del Covid. Ma perdere un talento al primo anno come Robert Wright III, autentica sorpresa della stagione, che spesso ha tolto le castagne dal fuoco, è una brutta botta dalla quale riprendersi. A sorridere è una BYU sempre più in rampa di lancio: alcuni elementi chiave della rotazione, come Ritchie Saunders o Keba Keita, che è valsa la Sweet 16 ritorneranno insieme al pezzo pregiato AJ Dybantsa (si parla di un pacchetto NIL di 7 milioni per lui) e aggiungere un altro creatore dal palleggio come Wright è sicuramente oro per coach Kevin Young che si è già ritagliato un bel pezzo di notorietà in Division I.

Jayden Quaintance – C – Da Arizona State a Kentucky

L’addio di John Calipari da Lexington aveva convinto Quaintance a riaprire il suo reclutamento e finire a Tempe, Arizona, non un posto felicissimo per chi vuole giocare a basket negli ultimi anni. Il talento dimostrato in Big 12 e l’ottima stagione dei Wildcats di Mark Pope hanno convinto il futuro sophomore a ridare un’altra chance a Kentucky. Non proprio il lungo tipico che abbiamo visto nelle formazioni di Pope: più animale d’area che playmaker dalla punta. L’atletismo è di primo ordine, così come il tocco nei pressi del canestro dove, solitamente, Quaintance va a caccia anche di una tabella amica. Difensivamente deve fare dei passi in avanti a livello di ordine e posizionamento, ma il potenziale c’è per spaccare.

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