La squadra
Phil Booth ed Eric Paschall non ci sono più e, per la prima volta dopo sei anni, Villanova affronterà la stagione senza almeno un veterano del lungo ciclo che ha portato a due titoli nazionali, cinque di regular season e quattro al torneo della Big East. Jay Wright dovrà dunque trovare l’alchimia giusta fra una recruiting class di talento (#5 quest’anno per 247Sports) e alcuni returning players chiamati a crescere in fretta.
In un roster senza senior, Collin Gillespie e Dhamir Cosby-Roundtree sono gli unici ad assomigliare (quasi) a dei giocatori esperti. Il primo avrà in mano le chiavi di un backcourt che rischia d’essere ridotto al lumicino. Bryan Antoine è alle prese con un infortunio alla spalla che potrebbe persino costringerlo a una stagione da redshirt. Con Caleb Daniels da Tulane fermo per le regole sui transfer, restano solo due guardie: le matricole Justin Moore e Chris Arcidiacono.
Negli altri reparti, si sorride molto di più. Fra le ali, Jermaine Samuels e Saddiq Bey possono esplodere da un momento all’altro. Fra i lunghi, Jeremiah Robinson-Earl dà l’impressione netta di poter avere un impatto immediato in entrambe le metà campo: sarebbe oro colato per un impianto di gioco che non perdona l’inesperienza, specie in difesa.
Starting Five
PG – Collin Gillespie – Jr, 1999, 191 cm
SG – Justin Moore – Fr, 2000, 193 cm
SF – Jermaine Samuels – Jr, 1998, 201 cm
SF – Saddiq Bey – So, 2000, 203 cm
PF – Jeremiah Robinson-Earl – Fr, 2000, 206 cm
Giocatori in evidenza
Chi potrà indossare le vesti di leading scorer? Con questo roster è difficile indovinare, ma noi puntiamo le nostre fiches su Gillespie. Il playmaker è l’unico giocatore reduce dalla scorsa stagione con media punti in doppia cifra (10.9) e ha confermato d’essere pericoloso dall’arco (37.9% su 5.6 tentativi a partita). Ancor più dei suoi punti, però, sarà importante la sua capacità di far girare la squadra: l’anno scorso, con lui sul parquet, la percentuale di canestri assistiti di Nova saliva dall’11% al 19%.
Fra i freshmen, il nome di Robinson-Earl è quello che stuzzica di più la fantasia. Il tiro da tre manca – e questo non è proprio un plus in un posto come Villanova – ma l’ex IMG possiede abilità tecniche che lo rendono pericoloso in più modi nel raggio di 5 metri dal canestro. La sua accentuata mobilità sarà una gran risorsa nei cambi sistematici della difesa Wildcats.
Curiosità
La ristrutturazione di The Pavilion, ultimata un anno fa, è costata ben 65 milioni di dollari, più di quanto venne speso per la sua costruzione nel 1985. La chicca migliore? Il parquet sul quale Villanova vinse il titolo del 2016 è ora il pavimento del salotto antistante uno dei bar della struttura, con tanto di adesivo che marca il punto dal quale Kris Jenkins fece partire il buzzer beater della vittoria nella finale con North Carolina.
Partite da seguire nel 2019
13 novembre: @ Ohio State
21-24 novembre: Myrtle Beach Invitational (possibile finale con Baylor)
21 dicembre: vs Kansas
30 dicembre: vs Xavier (Big East opener)