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South: Illinois rischia, Arizona e Villanova senza problemi

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 19 Mar, 2021

Seconda giornata nella South e nessuna sorpresa, o quasi. Perché Illinois pur vincendo non ha convinto per nulla e non ha l’aria di una squadra che possa andare lontanissimo.

#16 Wright State – #1 Arizona 70-87
#15 Delaware – #2 Villanova 60-80
#13 Chattanooga – #4 Illinois 53-54
#12 UAB – #5 Houston 68-82
#10 Loyola Chicago – #7 Ohio State 41-54
#9 TCU – #8 Seton Hall 69-42

Illinois, ti è andata di lusso ma ora c’è Houston

Se persino un recap dell’Associated Press, di solito molto neutra, suggerisce che fra Illinois e Chattanooga non abbia vinto la migliore, un motivo ci sarà. Gli Illini sono riusciti a vincere di un punto una gara in cui il loro massimo vantaggio è stato… di un punto. E in cui i Mocs – arrivati al Torneo Ncaa grazie a un buzzer beater – avevano l’inerzia necessaria in proprio favore per portarla a casa, salvo fallire più volte quello che poteva essere il colpo di coda decisivo, con la stella Malachi Smith che non ha messo più un solo canestro su azione negli ultimi 9 minuti (12 punti con un raggelante 4/20 dal campo e 4/6 ai liberi).

È la March Madness, è survive and advance, ma c’è poco di positivo da scorgere nella prestazione d’Illinois: percentuali oscene e una marea di rimbalzi offensivi (ben 16) lasciati agli avversari sembrano gli ingredienti giusti per farsi mangiare vivi al secondo turno da Houston, squadra che fra torneo della AAC e primo turno di quello Ncaa ha ora messo in fila quattro vittorie estremamente autorevoli. I Cougars, che incredibilmente non hanno mai davvero patito i ko di Tramon Mark e Marcus Sasser a dicembre, sembrano aver toccato l’apice della forma proprio al momento giusto. Quando li incontri, non c’è un solo giocatore di cui doverti preoccupare in particolare. E questa sarà una bella grana per Illinois.

Arizona e Villanova, solide e senza brutte sorprese

Sorrisi e soddisfazione e fine gara sia per Tommy Lloyd che per Jay Wright dopo che le rispettive squadre da loro allenate hanno fatto ampiamente il proprio dovere al primo turno. Arizona, sempre priva di Kerr Kriisa, ha regolato Wright State con relativa facilità approcciando la gara da squadra più anziana di quanto la carta d’identità di tanti suoi giocatori suggerirebbe. Villanova ha invece trovato opposizione migliore in una Delaware che, come vi avevamo avvisato, aveva compiuto un evidente salto di qualità difensivo negli ultimi tempi. L’equilibrio in campo però non è durato nemmeno un tempo intero, perché Nova è il tipo di squadra che martella e martella finché non apre la crepa che fa crollare la diga, in questo caso con triple in abbondanza (13/28) e concentrazione massima per tutti e quaranta minuti.

Al prossimo turno partono ovviamente favorite, ma se la vedranno con squadre da prendere con le molle e reduci da prestazioni solidissime al primo turno. Arizona incontrerà TCU, che ha ritrovato la vittoria al Torneo Ncaa (non ne vinceva una dal 1987) umiliando Seton Hall con un +27 in una prestazione notevole di durezza fisica e mentale (64.7 di Adj. Defense per gli Hornes Frogs, miglior dato della loro annata). In tema di difese che abbassano completamente la saracinesca (qui l’Adj. Defense è di 65.2), Ohio State ha convinto ampiamente (preparatevi a una lenta battaglia di trincea con Villanova) pur misurandosi con una Loyola piuttosto deludente: grande difesa dei Ramblers, specie nel primo tempo, ma sono stati autori di una prestazione offensiva così scadente (vedi tweet sottostante) da ridimensionare in piccola parte i meriti dei Buckeyes.

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