Home 9 MM2018 9 Round 1(a) 9 South – Arizona dice addio al regional delle favole

South – Arizona dice addio al regional delle favole

Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 15 Mar, 2018

L’onta della Pac-12, Buffalo schianta Arizona

Non è che ha vinto. No. Buffalo ha scherzato con Arizona, rendendo gli ultimi 5 minuti una sorta di gogna mediatica per i Wildcats. È finita 89-68 e così la Pac-12 per la prima volta nella storia non manda neanche una squadra al secondo turno (ehi gente del Selection Committee, forse una chiamata per USC ci stava). Per chi non ha visto la partita, credeteci, non c’è solo stato demerito di Arizona, ma anche moltissimo merito di Buffalo, che ha tirato 15/30 dall’arco, aiutati dagli dei del basket (nel secondo tempo una tripla di tabella e una che ha fatto primo-ferro-tabellone-canestro).

I Bulls hanno giocato con il diavolo in corpo, assaltando Deandre Ayton ogni volta che prendeva il pallone (comunque 14 punti e 13 rimbalzi il centro) e pressando le guardie dei Wildcats con un’energia da film di Hollywood. CJ Massinburg (19 alla fine) ha aperto con una tripla il primo e il secondo tempo. Jeremy Harris (200cm) ha attaccato chi difendeva su di lui in tutti i modi, dal perimetro e in penetrazione. Wes Clark, beh per lui parlano davvero le cifre (25 punti con 10/14 dal campo e 7 assist) mentre Nick Perkins si è confermato sesto uomo di lusso.

E i Wildcats? B-o-c-c-i-a-t-i su tutta la linea. Difesa molle sugli 1-vs-1, orrenda sui p&r (e qui anche Ayton ogni tanto non impeccabile), inguardabile nei rientri difensivi. Si sono salvati i lunghi (Dusan Ristic 21 con 7/7 dal campo), ma le guardie, Parker Jackson-Cartwright, Rawle Alkins e Allonzo Trier non sono sembrati da Nba ma da campetto. Perdendo anche le battaglie personali ingaggiate contro gli avversari. Nel video potete osservare in una volta sola la difesa demenziale di Arizona (Ristic e Ayton in due sullo stesso uomo) e la mobilità/aggressività di Harris.

Ci pensa la suora, e la favola di Loyola continua

Primo giorno, primo buzzer beater, prima squadra che si candida a cinderella. Non che non lo avessimo previsto, ma di sicuro non potevamo immaginare che Loyola Chicago regalasse un finale così esaltante (64-62). La chiave del match? Lo ha spiegato la suora a fine partita: la difesa e circolazione di palla. Ah, se non sapete chi è la suora dovete leggere qui subito. Eroe della serata Donte Ingram, che ha regalato ai tifosi questo.

 

Per il resto Loyola è stata la solita cooperativa del canestro. Clayton Custer ha messo una tripla decisiva per il pareggio nel finale e ha chiuso con 4 assist e zero perse. I Ramblers, nonostante uno svantaggio fisico evidente, anche grazie al solido Cameron Krutwig hanno concesso pochi rimbalzi offensivi (9) a una squadra che di solito banchetta sotto il canestro avversario. Anche Miami è stata la solita, talentuosa, fisica ma inconsistente (ma mancava Bruce Brown) e Lonnie Walker, giocatore da primo giro al draft, ha sbagliato il libero alla fine che avrebbe potuto cambiare il corso della gara.

Tutto (troppo) facile per Tennessee

Classica ‘cake walk’ per Tennessee, che si dimostra superiore in tutto, pur non mostrando di essere da seed #3 e tirando malissimo dal perimetro, e vince facilmente contro Wright State 73-47. I Raiders arrivano all’appuntamento grintosi, ma troppo agitati e confusionari, finendo per tirare un misero 19/60 dal campo (31.7%) e 4-21 da 3 (19%).

 

Dall’altro lato i Vols hanno potuto contare su una grande prestazione di Admiral Schofield, (ala fisicatissima al terzo anno) migliore in campo, che ha messo a segno una doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi. Tennessee avanza ma dovrà sicuramente giocare meglio nel prossimo turno, dove incontrerà la cinderella Loyola-Chicago, che è pronta a tutto per arrivare alle Sweet 16.

Kevin Knox troppo forte per Davidson

Per la prima volta dopo 1048 partite Kentucky non segna da 3 (0/6 totale) ma riesce comunque a portare a casa la gara. Davidson resta pericolosamente vicina tutto il secondo tempo grazie ad un’ottima circolazione di palla e alle 6 triple del sophomore islandese Jon Gudmundsson.

Kevin Knox però ha risposto ad ogni canestro, dimostrando di essere il miglior giocatore in campo e un bel prospetto da NBA, mettendo a segno 25 punti e 6 rimbalzi. Partita totale anche per Shai Gilgeous-Alexander da 19 punti – 8 rimbalzi – 7 assist. Finisce 78-73

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