Home 9 NBA 9 Quasi fatta per Bucks e Lakers. Vola Miami, Thunder e Rockets in parità

Quasi fatta per Bucks e Lakers. Vola Miami, Thunder e Rockets in parità

Lakers James
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 25 Ago, 2020

Dopo due sconfitte all’esordio, Lakers e Bucks sistemano le cose con Portland e Orlando e si portano vicine al passaggio del turno. Il vecchio Lebron continua a dominare la lega, così come Giannis guida Milwaukee alla ricerca delle agognate Finals. Intanto, al secondo turno Miami è già pronta ad aspettarli: la sfida promette scintille come tutte quelle a est. Scintille già scoppiate invece nel duello Paul-Harden: la marcatura di Dort limita il barba e Okc recupera dal 2 a 0 al 2 a 2.

#1 Milwaukee Bucks – #8 Orlando Magic 3-1

Qualche intoppo di troppo per i Bucks. Una serie che ha rivelato la netta forza della squadra di Budenholzer, ma anche qualche piccola crepa, o difetto, nel loro sistema. Al netto di Gara 2 e Gara 3 giocate con grande forza e consapevolezza, la difesa dei Bucks ha sofferto le due grandi prestazioni balistiche dei Magic in Gara 1 (16-41 da tre) e in Gara 4 (18-45) e la posizione di Nikola Vucevic sui pick&roll. Sul consueto drop difensivo molto profondo di Brook Lopez, il centro montenegrino prendeva si allargava per tirare, impossibilitando il recupero per l’ex Nets. Nel suo ultimo podcast, Zach Lowe ha provato ad immaginare una contromossa: mettere Lopez sul peggior tiratore degli avversari e lasciare a Giannis la marcatura di questo punto debole strutturale.

La vittoria non è in discussione. Orlando non ha i mezzi (assenti Gordon, Isaac, Bamba e Carter-Williams) per limitare Giannis e si è dovuta aggrappare alle soluzioni estemporanee al tiro della squadre e a DJ Augustin. Notevole il lavoro fatto dalla prima scelta Markelle Fultz, ancora inconsistente al tiro, ma con qualche sprazzo in più. Anche a coach Bud è richiesto uno step up nella prossima serie contro gli Heat: ci si aspettano soluzioni coraggiose, lineup ad hoc nelle varie situazioni. Sono i favoriti, devono dimostrare di esserlo.

#4 Indiana Pacers – #5 Miami Heat 0-4

Gli Heat hanno troppe più armi in più rispetto ad Indiana e si è visto. Sweep ai danni dei Pacers, senza Domantas Sabonis e con un Oladipo con tanta ruggine da grattare, che hanno giocato la loro elementare ma efficace pallacanestro senza riuscire a tamponare l’arma che coach Erik Spoelstra trovava di partita in partita. Dalla forza bruta in Gara 1 di Jimmy Butler alla prestazione alla Reggie Miller di Duncan Robinson in Gara 2, fino alla prestazione corale di Gara 3, in cui Goran Dragic e Tyler Herro hanno fatto impazzire la difesa dei Pacers con le loro letture e la loro pulizia nel tiro. Tutto questo senza nominare il miglior giocatore della squadra (con anche miglior plus minus della squadra) Bam Adebayo.

TJ Warren, Malcolm Brogdon e i fratelli Holiday a turno ci hanno provato, ma la difesa intercambiabile e versatile degli Heat (che hanno trovato dei Crowder e Iguodala in grande condizione) ha limitato l’attacco. Può Miami impensierire Milwaukee? Bam è sembrato, in stagione regolare, il miglior mix tra lunghezza e potenza per fermare Giannis. Inoltre Crowder, Butler, Robinson e Iguodala sembrano adatti per marcare Middelton, Bledsoe e Hill. I Bucks concedono molte triple (i primi in tentativi concessi in RS) e i due rookie, Robinson e Herro, e Dragic potrebbero mettere in difficoltà i Bucks. 

#1 Los Angeles Lakers – #8 Portland Trail Blazers 3-1

Tre vittorie consecutive mandano i Lakers a un passo dal secondo turno. Ma l’inizio della serie non è stato dei più semplici. La sconfitta in gara 1 aveva lasciato qualche dubbio, soprattutto sull’attacco dei losangelini, in difficoltà nel backcourt con le assenze di Bradley e Rondo. Lillard straordinario nel primo episodio della serie: confermata la capacità di tirare da più di 10 metri con il logo Nba che ormai è diventato “Dame Logo”. Sicuramente i Blazers hanno goduto della spinta dei seeding games e del play-in con Memphis. Come confermato anche da Lillard, Portland era già ai playoff da un mese giocando tutte partite decisive con poche possibilità di errore. A differenza dei Lakers che hanno giocato la prima partita vera ad Orlando ai playoff.

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Gara 2 è stata dominata da Anthony Davis, in difficoltà nelle altre partite. Difficoltà che ha incontrato anche Lebron nel secondo episodio della serie, chiuso con soli 10 punti (terza peggior prestazione realizzativa ai playoff ). Le critiche che gli sono piovute addosso hanno scaldato il re che ha guidato i Lakers in gara 3 e 4 (rispettivamente 38-12-8 e 30-6-10). Superato Duncan per presenze ai playoff (Fischer verrà superato nella prossima serie con Lebron che diventerà il leader all time per presenze ai playoff) e Klay Thompson per triple realizzate in post season (terzo di tutti i tempi dietro a Curry e Ray Allen). Lakers quasi al secondo turno.

#4 Houston Rockets- #5 Oklahoma City Thunder 2-2

Doveva essere una delle serie più equilibrate e dopo gara 4 si può dire che le due squadre stanno rispettando le aspettative. Discorso diverso appena dopo gara 2, con i Rockets davanti 2 a 0 nonostante l’assenza di Westbrook, una difesa scintillante e un dominio che non lasciava speranze ad Okc. Gli ultimi due episodi della serie  hanno visto invece Thunder vincere in entrambe le occasioni. Tuttavia, soprattutto in gara 4, è stata più Houston a perderla che Okc a vincerla. Nel terzo quarto Harden e soci avevano scavato un solco importante che lasciava presagire una vittoria facile. Nel quarto periodo, invece, Thunder sono riusciti a strappare il pareggio, con una pessima palla persa proprio del barba a nell’ultimo minuto di gioco (recupero di Gallinari e canestro decisivo di Schroder).

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Schroder è stato decisivo in gara 4: con Gallinari spento (9 punti a referto ma rubata decisiva), il tedesco è stato a tutti gli effetti il secondo violino della squadra. Ha chiuso la gara con 30 punti dopo aver battuto ripetutamente negli uno contro uno i suoi diretti avversari. Ma il giocatore più decisivo per i Thunder (dopo Paul) può essere individuato in Luguentz Dort. La sua marcatura ha, in parte, limitato il barba fornendo un’alternativa a una difesa che aveva sofferto troppo l’attacco dei Rockets nelle prime due gare. Houston sembra comunque superiore e resta ancora la favorita per il passaggio del turno, ancor di più con il rientro di Russel Westbrook. Ma la serie riparte da zero adesso e tutto può succedere.

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