I Playoff Nba sono in mano ad un’alleanza ribelle, fatta da giovani entrati nella Lega negli ultimi cinque draft. A ovest, Donovan Mitchell è esploso con due gare da 50+ punti, mentre Jamal Murray ha provato in tutti i modi a controbattere. Luka Doncic è sembrato il giocatore più forte in una serie nella quale sono in campo Kawhi Leonard, Paul George e Lou Williams. A est, Jayson Tatum ha trascinato i Boston Celtics ad uno storico sweep contro Philadelphia mentre Fred VanVleet è sempre più decisivo nell’economia dei Toronto Raptors. Andiamo a vedere cos’è successo nelle prime quattro gare (in certi casi anche le uniche) di queste quattro serie.
#2 Toronto Raptors – #7 Brooklyn Nets 4-0
Vittoria tutto sommato facile per i Toronto Raptors sui decimati Brooklyn Nets. Le uniche difficoltà sono arrivate in gara 2, quando i Nets hanno alzato il livello della difesa e mostrato ancora una volta le difficoltà dei canadesi nell’attaccare la difesa schierata. Troppo solo Caris LeVert – per citare Zach Lowe di ESPN, dovremmo smettere di dire che gioca bene e cominciare a dire che è dannatamente bravo – per avere qualcosa di più della gloria. La serie si è virtualmente conclusa quando Joe Harris ha lasciato Orlando prima di gara 3 per risolvere questioni personali.
Quanto c’è di vero nelle difficoltà di Marc Gasol? Quanto la difesa di Boston, avversario del secondo turno, metterà in crisi l’attacco di Toronto? Riuscirà Pascal Siakam a essere un fattore contro la difesa di Jaylen Brown e diventare il realizzatore di cui i suoi hanno bisogno nei finali punto a punto? L’attacco a tre punte di Boston (21.5 ppg per Jaylen Brown, 27 per Jayson Tatum, 24.3 per Kemba Walker) sarà una sfida interessante per la creatività di coach Nick Nurse, ma Toronto non ha veri punti deboli in difesa di cui l’attacco dei Celtics può approfittare. La sfida contro i Celtics è forse la più difficile per questi Raptors, ma i campioni in carica hanno sempre risorse nascoste.
#3 Boston Celtics – #6 Philadelphia 76ers 4-0
La quindicesima serie tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers si conclude con il primo sweep nella storia dei playoff fra le due rivali. Pessima Philadelphia in una serie che ha dimostrato quanto il potenziale difensivo fosse più teorico che reale. L’assenza di Ben Simmons ha pesato, ma c’è tanto merito di Boston nel risultato finale. Il ginocchio di Kemba Walker non fa più paura, Jayson Tatum e Jaylen Brown ottimi anche quando le gare si sono imbruttite e la difesa ha retto all’urto di un Joel Embiid ancora una volta fuori condizione.
Markelle Fultz has hit more threes (3) in the playoffs than Tobias Harris and Al Horford combined (2). pic.twitter.com/Vd5J5KFP4g
— StatMuse (@statmuse) August 23, 2020
Prossimo avversario i Toronto Raptors, forse la sfida più attesa dopo la grande regular season dei campioni in carica dati per spacciati troppo presto dopo le partenze estive di Danny Green e Kawhi Leonard in estate. Si sentirà l’assenza di Gordon Hayward, pedina fondamentale nel gioco offensivo di Boston, ma la sensazione è che la coppia Brown-Tatum sia un rebus molto difficile da risolvere per la difesa pur straordinaria di Toronto. Dall’altra parte del campo, il duello tra Brown e Pascal Siakam si è finora risolto in favore dei Celtics. La sfida tattica tra coach Nick Nurse e coach Brad Stevens sarà di altissimo livello.
#2 Los Angeles Clippers – #7 Dallas Mavericks 2-2
In pochi si aspettavano un serie così equilibrata e il merito è di Luka Doncic che, oltre ad aver sbriciolato diversi record di precocità, ha fatto uno step in avanti per quanto riguarda l’adattamento alle difese mandate su di lui. Dagli “overhelp” di gara 1, puniti con kick pass al laser, fino a scegliersi lo switch adatto in Gara 4 (SPOILER: Reggie Jackson). Lo sloveno ha distribuito il Secret’s Stuff di Jordan a Space Jam ai compagni, ha mischiato e ha ottenuto una squadra dove Trey Burke e Seth Curry hanno sfoderato alcune prestazioni incredibili. La rimonta di ventuno punti in Gara 4, con relativo buzzer, n’è l’esempio. Doncic, spesso, è sembrato il giocatore più forte e decisivo in campo (fattore chiave ai playoff) contro una squadra che ha Kawhi Leonard e Paul George come stelle.
Clippers are 34.1 points per 100 possessions better with Ivica Zubac on the floor this series compared to off.
He's sat more (105) than he's played (92).
Make it make sense.
— Justin Russo (@FlyByKnite) August 24, 2020
I Clippers hanno dimostrato tutti i loro problemi di chimica, alternando parziali incredibili (i primi minuti di Gara 1, Gara 3 e il primo quarto e mezzo di Gara 4) a iniziative slegate, portate avanti con il solo talento (Gara 2 e il restante di Gara 4). L’assenza di Beverley in Gara 4 si è sentita, soprattutto a livello di versatilità difensiva, e Lou Williams sembra il vero leader emotivo di questa squadra, nonostante Kawhi stia rispondendo presente con il suo solito aplomb. Rimangono la squadra più forte tra le due, che deve puntare su una rotazione più definita (Shamet nel quintetto ha funzionato), ritrovare Paul George (29% dal campo per lui) e creare quintetti funzionali per marcare quel semidio sloveno che sta riscrivendo i libri di storia dell’Nba.
"BANG! BANG!" pic.twitter.com/dNRJ31RcxV
— Timothy Burke (@bubbaprog) August 23, 2020
#3 Denver Nuggets – #6 Utah Jazz 1-3
Una Gara 1 per acquisire sicurezza, le altre tre per motivare la decisione di “tankare” per volere questo accoppiamento. Utah sta mostrando un armamentario versatile capace di distruggere Denver e Donovan Mitchell sta giocando una delle serie di playoff più clamorose e sorprendenti degli ultimi anni. Due prestazioni da cinquanta punti condite con una lucidità nel capire il momento in cui accentrare su di sé il gioco (ultimo quarto di Gara 1 e 4), o far piovere una grandine di triple (terzo quarto Gara 3) e coinvolgere i compagni. Quattro prestazioni offensive assurde per i Jazz, se pensiamo che manca il secondo scorer della squadra, Bogdanovic. Hanno massacrato Micheal Porter Jr., mettendolo in mezzo a tutti i pick&roll con Ingles, e hanno creato, e poi mantenuto, ogni vantaggio costruito dal palleggio.
La serie e la partita di Doncic sono talmente gigantesche che quelle di Mitchell quasi non fanno rumore.
Ma è il caso che lo facciano.
158 punti in 143 minuti (39,5 a partita).
2 cinquantelli tra cui un 57.
56/51/95 al tiro che fa 74,3% di TS. 37,6% di usage (Luka appena di meno) pic.twitter.com/cZOEOkyfUw— Fabrizio Gilardi (@Fazzettino) August 24, 2020
La difesa di Utah ha annullato la creatività di Nikola Jokic, che segna solo grazie al suo talento, ma non riesce a trovare i compagni. I suoi pick&roll da rollante sono raddoppiati (da 2.3 in regular season a 5.7), segno di un gioco off the ball dei compagni inesistente (grazie alla difesa dei Jazz e all’assenza di Harris e Burton). Da sottolineare il crollo fisico di Paul Millsap che, prima tappava tutte le lacune difensive di Jokic, mentre ora appare un peso enorme su entrambi i lati del campo (il peggiore della squadra per Plus/Minus). Strana la contromossa di Mike Malone in Gara 4: il quintetto titolare con Grant e Morris al posto di Porter e Craig aveva giocato solo tre minuti della serie, mentre se avesse sostituto Millsap, invece di Craig il NetRtg sui 14 minuti giocati era +31. Denver sembrava più forte (nonostante l’ultima difesa dell’Nba da gennaio in avanti) ma Utah finora è sembrata più pronta.