> Preseason Top 25 <
La squadra
Quando hai una squadra di mani quadre e con due lunghi pericolosi, anche un analfabeta della difesa riesce a organizzare qualcosa di efficiente contro il tuo attacco. È stato questo il primo problema di coach Bob Huggins in una stagione in cui West Virginia ha tirato con il 42% dal campo (e il 64.2% ai liberi) con il 28.6% da tre (#334 in D-I), lasciando i due poveri Oscar Tshiebwe e Derek Culver circondati da avversari collassati a proteggere l’area.
Le cose andranno sicuramente meglio quest’anno – sarebbe proprio il caso, visto che nella Big 12 c’è da tenere testa a Baylor, Kansas, Texas Tech – dato che West Virginia non è più una delle squadre più giovani della nazione e il roster è stato decisamente allungato.
Huggins ha cinque guardie che possono dare tanti minuti, spera molto nella crescita di Miles McBride e nel contributo del transfer Kedrian Johnson, sparatutto da 26 punti di media proveniente da uno sparatutto junior college (80 tiri tentati a partita la media di Temple College), per avere un attacco più equilibrato. Molto dipenderà anche da Emmitt Matthews, che Huggins spera si risvegli dopo un anno orrendo con una sola grande prestazione, nella prestigiosa vittoria contro Baylor. Un po’ tardi visto che è stata l’ultima partita della stagione.
E poi ci sono i punti fermi: il (temporaneo) abbandono della zona press a tutto campo non ha modificato l’efficienza difensiva di una squadra che anche l’anno scorso ha tenuto i suoi avversari sotto i 90 punti per 100 possessi (87.1, terza nella nazione). E dato che il solo Jermaine Haley ha lasciato Morgantown, non c’è motivo di pensare che la versione 2020-21 dei Mountaineers sarà meno solida in difesa. L’altro punto di forza è in un duo che contende a quello di North Carolina lo status di miglior coppia di lunghi della Ncaa. Tshiebwe e Culver hanno prodotto 21.6 punti e 17.9 rimbalzi di media in due ed è grazie a loro se West Virginia è stata la miglior squadra a rimbalzo offensivo con un 40.1 di OffReb%.
Starting Five
G – Jordan McCabe – Jr, 1998, 183 cm
G – Miles McBride – So, 2000, 190 cm
F – Emmitt Matthews – Jr, 1999, 200 cm
F – Oscar Tshiebwe – So, 1999, 208 cm
C – Derek Culver – Jr, 1998, 210 cm
Giocatori in evidenza
Oscar Tshiebwe, ovvero il cacciatore arrivato dal Congo, è uno dei migliori giocatori d’area visti a Morgantown (#3 nella nostra Top 10 dei lunghi) e la scommessa di quest’anno sarà ampliare il suo raggio d’azione. Che sappia occupare posizione in post basso e muoversi bene dalle parti del ferro è fuori discussione, così come la sua capacità di concludere sia di destro che di sinistro, ma per fare il salto in Nba, giustamente rimandato di un anno, occorre che inizi a lavorare di più sul suo tiro. Il resto c’è già tutto, dal fisico all’istinto per il rimbalzo, e i numeri della sua quasi doppia doppia di media (11.2 punti e 9.3 rimbalzi) sono destinati a crescere.
Più che Derek Culver, l’altro lungo su cui poggia il frontcourt dei Mountaineers, sarà Miles McBride a dire dove potrà arrivare West Virginia. Terribilmente incostante nella sua prima stagione, è stato comunque l’unico piccolo di Bob Huggins a dare un po’ di pericolosità al backcourt di West Virginia, sfiorando la doppia cifra (9.5 punti) in soli 22 minuti di impiego. Divertente con la palla in mano e dotato di ottimi istinti difensivi, se lavora forte sul tiro e se riesce a collegare la testa con più continuità, può diventare un giocatore molto ma molto interessante.
Curiosità
Non c’è stato bisogno di molto tempo per decidere quale fosse il testimonial migliore per la campagna statale sull’uso delle mascherine. Bob Huggins è l’uomo più famoso del West Virginia, oltre che il dipendente pubblico più pagato visto che, per intenderci, il suo salario sfiora i 4 milioni di dollari e il governatore Jim Justice si ferma a 150mila. Nato a Morgantown, laureato a WVU, sembra il grande Lebowski in versione XXL, gira con un pick up Toyota e “the F-word is not part of his vocabulary. It is his vocabulary”, come ha scritto Dana O’Neil di The Athletic. Bob Huggins è il West Virginia e il West Virginia lo adora. E lo riempie di soldi ogni volta che organizza l’annuale evento a base di pesce fritto per l’associazione per la ricerca sul cancro che porta il nome di sua madre, Norma Mae.