Da Michael Jordan al titolo nazionale del 2017, il nome di North Carolina significa sangue blu. La squadra di quest’anno è davvero giovane – forse troppo – ma anche piena di talento. Quel talento che spesso basta e avanza per andare molto lontani.
Un decennio di reclutamenti
Roy Williams è l’allenatore dei Tar Heels dal 2003 e ha vinto il primo titolo Ncaa nel 2009. Da quel successo inizia il nostro racconto di quest’ultimo decennio di UNC, tra vittorie, reclutamento e indagini. Una vittoria del campionato rende l’università ancora più attraente agli occhi di un liceale. È così che, dopo quel titolo, North Carolina dà il benvenuto al miglior prospetto della classe 2010, numero 1 all’unanimità, ovvero Harrison Barnes.
Quello che un titolo ti dà, però, un’indagine può toglierti. Ed è così che quando nel 2011 la Ncaa inizia ad indagare su alcuni corsi falsificati frequentati perlopiù dagli atleti di basket e football, UNC perde appeal. Williams per anni non riesce a reclutare giovani talenti in Top 10, escluso il 2014 quando arrivano sia Justin Jackson (numero 8) che Theo Pinson (10). Addirittura nel 2015 il miglior prospetto reclutato è Kenny Williams, addirittura il numero 84 della classe. Naturalmente, oltre all’inchiesta della Ncaa – per la cui sentenza bisognerà aspettare ben sei anni – anche i risultati in campo non sono di livello. I Tar Heels subiscono eliminazioni in serie al Torneo senza avvicinarsi neppure alle Elite Eight. Jackson, Pinson e Williams saranno però la spina dorsale della North Carolina che nel 2016 è finalista contro Villanova, e l’anno successivo vince il titolo contro Gonzaga.
Vincere aiuta a reclutare bene, e così per la classe 2018 coach Williams riceve il sì di Nassir Little (numero 6) e di Coby White (23). Oltre alla vittoria del titolo 2017, c’è la sentenza dell’indagine che assolve l’ateneo da ogni accusa, sgombrando il cielo da quelle nuvole che si erano addensate su Chapel Hill.
I Tar Heels dell’anno prossimo
Perché vi abbiamo raccontato questa storia? Perché a distanza di nove anni dal reclutamento di Barnes, UNC e in particolare coach Williams avranno un altro incredibile talento quale Cole Anthony, numero 2 della classe 2019 per ESPN, ma per qualcuno anche il miglior prospetto davanti a James Wiseman. Oltre ad Anthony, sarà un Tar Heel anche il pivot Armando Bacot (18), del quale si dice un gran bene.
Questi innesti avrebbero potuto non bastare per rendere North Carolina adatta a grandi palcoscenici. Perché? Perché Kenny Williams, Luke Maye e Cameron Johnson hanno completato il loro percorso di studi, Little e White si sono dichiarati per il Draft e Seventh Woods si è trasferito. A Chapel Hill si sono passati alcuni giorni piuttosto frenetici. Ma mentre si rifletteva sugli addii, Anthony decideva di giocare per North Carolina. Quella notizia ha rinvigorito l’ambiente, è stato un vero e proprio spartiacque che ha influenzato le scelte successive.
Da Cole Anthony in poi…
Escluso Bacot che aveva deciso di essere un Tar Heel già l’estate scorsa, la decisione di Anthony ha aperto altre opportunità. A cominciare dalla combo guard Anthony Harris (numero 79 per ESPN) che si era legato a Virginia Tech prima di fare dietrofront davanti all’addio di coach Buzz Williams (ora a Texas A&M). Ma non bastava: per rendere competitiva UNC, c’erano bisogno di altri importanti innesti. E allora si è scandagliato il mercato dei transfer dove sono stati presi due ottimi giocatori come Christian Keeling e Justin Pierce.
Stelle del mondo mid-major, la combo guard Keeling nell’ultimo campionato ha guidato Charleston Southern per punti (18.7), rimbalzi (6.9) e assist (2.8) tirando dall’arco col 38%. Pierce è invece un’ala di 2 metri che potrebbe tornare molto utile da stretch four, anche perché è molto intelligente nelle letture di gioco. A William & Mary nella passata stagione ha collezionato 14.9 punti, 8.9 rimbalzi e 4.1 assist. Ovviamente queste cifre risultano gonfiate dall’alto minutaggio e dalle grandi responsabilità che avevano, ma in un contesto come quello di North Carolina possono diventare degli specialisti.
Il roster dei Tar Heels che si presenta ai nastri di partenza della stagione 2019-20 avrà una batteria di esterni con tanti punti nelle mani composta da Cole Anthony, Christian Keeling, Leaky Black, Anthony Harris, Andrew Platek e l’altro freshman Jeremiah Francis. Poi ci sono le ali Brandon Robinson (che dovrà fare un ulteriore step) e Justin Pierce, oltre a un pacchetto lunghi che conterà su Garrison Brooks, Armando Bacot, Sterling Manley e Brandon Huffman. Coach Williams non può lamentarsi, perché il roster sembra piuttosto profondo per affrontare un’intensa stagione di college basket. Dal punto di vista dell’esperienza e della leadership, qualcosa manca. Su quest’ultimo aspetto bisognerà però sentire il parere di Anthony.